lunedì 20 agosto 2012

Rototom 2012 Simposio Artistico: anniversario dell’indipendenza Jamaicana

Charlie S. Sepúlveda | Traduzione: Gilda Dina
http://www.rototomsunsplash.com/it/news/destacados-2012/3113-simposio-artistico-2012-anniversario-dellindipendenza-jamaicana

Il 50º anniversario dell'emancipazione jamaicana è stato il punto di partenza che ha ispirato 19 artisti per realizzare una varietà di opere su pannelli di legno di 240cmX120cm durante gli ultimi tre giorni, configurando così il Simposio Artistico 2012 del Rototom Sunplash.
La varietà di proposte è molto attraente. Ruth, arrivata da Barcellona, riflette nella sua opera il sogno di colui che fu leader e icona politica per la società jamaicana: Marcus Garvey. Il sogno di Garvey era, oltre a fondare un'impresa di barche chiamata Black Star Line, contribuire al ritorno dei jamaicani alla loro terra ancestrale: l'Africa. La valenciana Iris Serrano ci sorprende con un'opera in cui vediamo un cuore da cui nasce un grammofono riproducendo la musica reggae, lasciando la costanza per cui questo stile musicale è stata la via più forte d'espressione per la cultura jamaicana. Josè Antonio, di Aguila (Murcia), più conosciuto come Nohek, è un artista che combina tecniche del graffito con finiture a pennello. A partire dal poster del classico film jamaicano The harder they come (Perry Henzell, 1972), Nohek fa una reinterpretazione che risulta molto interessante, per il fatto che il protagonista appare con un microfono e una birra di marca jamaicana all'ombra di una palma, aspettando la barca che lo porterà dove desidera.
Troviamo altre proposte come quella di Naiara, artista di La Rioja, che attraverso un'opera tanto surrealista quanto seduttrice ci mostra l'unione nella lotta del popolo jamaicano, rappresentata attraverso la connessione ai suoi capelli o dreadlocks. Certi parallelismi potremmo trovarli con l'opera di Adrià, artista venuto da Girona, che anche se ha uno stile molto differente utilizza la rappresentazione dei rasta che si incrociano non solo come unione di radici ma anche come mescolanza, qualcosa di caratteristico del popolo jamaicano. Adrià ha utilizzato i colori della terra per rappresentare la sua particolare visione delle facce rastafari e la bandiera jamaicana per completare ed equilibrare la sua opera.
Ci sono altre opere come quella del graffitaro Isi (Elda, Alicante), che trasmette la forza del popolo jamaicano attraverso un pugno chiuso in simbolo di lotta, attorniato da rastafari simboleggiando la propria cultura e dalla natura, tanto importante per questo movimento. Isi utilizza i colori della bandiera etiope e colloca la bandiera jamaicana in Africa, ricordando da dove proviene questo valoroso popolo. Damiel Jiménez, o Daniel Yugo, come gli piace essere chiamato tra artisti, è un autore venezuelano che studia le Belle Arti a Madrid e che ci presenta un quadro tanto complesso quanto onesto. In questo vediamo in primo piano un jamaicano ritorcendosi e portando una maschera bianca, quella che secondo lo stesso artista simboleggia un sistema politico che i jamaicani dovettero adottare ma che non gli apparteneva. "Un sistema prestato", spiega Daniel. Nella parte superiore del quadro vediamo il simbolo dello Ying e Yang, caos contro equilibrio, lotta dalla quale l'africano si redime attraverso la musica – rappresentata suonando il tamburo – restando come una forza superiore rispetto al bene e il male o come un essere illuminato, pieno di colore e impulso. Tanto meno ci lascia indifferenti la creazione dell'alicantino Dibo, che presenta alcune analogie con l'opera di Daniel Yugo e utilizza simboli come il sole o i nastri rappresentando canzoni jamaicane. Per ultimo ma non meno importante, il murale di Toni José e Pedro Pablo, che rappresenta attraversa il leone – importante simbolo rastafari – la forza della lotta pacifica che combatte l'impuro o l'alieno, con il motto "fight for your rights".
Speciale menzione merita l'opera della francese Olivia, la quale sostiene che per la sua idea si ispirò a tre aspetti. Il primo, l'uomo jamaicano dell'America del Sud nel secolo X, che chiamò la terra che abita Xamayca o terra della natura e dell'acqua. Il secondo aspetto che la influenzò è stato un ritratto della Jamaica simboleggiata da una donna e un albero. Da qui il motivo per cui nel suo quadro dipinge un albero che è anche una donna, con elementi della natura come le radici o il sole.
Per ultimo, Olivia dice che s'ispirò a una frase del mistico Omraam, che dice "tutti gli essere umani sono liberi nella luce e nella pace". Per questo nel suo quadro rappresenta la donna (Jamaica) che cresce grazie al sole e i suoi rami attraverso tutta la terra possibile, ovvero, attraverso la libertà. Olivia spiega: "quello che disegniamo è la verità, per questo preferisco disegnare la libertà per la Jamaica, perché il fatto di farlo è una realtà che porta dalla terra al sole". Questo è ciò che si chiama, secondo Olivia e altri, il pensiero creativo. Arte per creare la realtà.
Queste sono solo alcune delle opere pittoriche che configurano il Simposio Artistico del Rototom Sunsplash 2012 e che resteranno esposte nel recinto durante tutto il festival per poterle ammirare e rifletterne le proposte. Per partecipare al Simposio Artistico i selezionati hanno dovuto inviare uno schizzo con le loro proposte, alcune fotografie delle loro opere, una lettera di motivazioni e il curriculum vitae. Tra le tante domande, 19 sono state selezionate per quest'anno visto che l'indipendenza della Jamaica e l'espansione della musica reggae sono stati il tema di partenza.
Dall'organizzazione ringraziamo tutti gli artisti partecipanti per aver condiviso il proprio lavoro al festival e i responsabili dell'area artistica per avergli permesso che le loro creazioni arrivino a noi tutti

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