giovedì 16 agosto 2012

Rototom 2012: Il reggae abbraccia Benicàssim

di Pier Tosi
http://www.rototomsunsplash.com/it/news/destacados-2012/3077-il-reggae-abbraccia-benicassim

In questo preambolo il festival ha voluto allontanarsi seppur di poco dal suo ambiente naturale ed abbracciare la città di Benicassim, le sue strade e tutti coloro che per qualche motivo ancora non conoscevano la sua atmosfera: il Sunsplash non è ancora iniziato ma abbiamo vissuto una straordinaria serata di musica iniziata nel pomeriggio ai ritmi primordiali dei tamburi e quindi con la vera radice del reggae e culminata poi in un viaggio nella tradizione della musica giamaicana con le esibizioni di grandissimi artisti.
I ragazzi valenciani di Combe Capelle hanno aperto la giornata picchiando duro sui loro tamburi ai ritmi afro-brasiliani della batucada ed hanno trascinato per le strade una folla variopinta e festante nella loro parada. Nel frattempo è esplosa la gioia e l'energia speciale dei catalani Microguagua, un gruppo che ha fatto della capacità di essere totalmente spontanei e poter suonare tra la gente fuori dalla logica usuale dei concerti nei locali una delle loro bandiere. A breve distanza il tamburo è tornato protagonista con i ritmi senegalesi e le danze degli africani della Canarie Hermanos Thioune.
Abbiamo già parlato di un viaggio in avanti in senso sincronico nella storia del reggae che ha avuto luogo nella parte più importante della serata guidato comunque sotto il profilo musicale dagli ottimi suoni della backing band francese Handcart Band. La Placa De Les Corts Valencianes era già traboccante di folla alla partenza in chiave rocksteady ed early reggae con l'accoppiata cantante-deejay creata daWinston Reedy e dal veterano Dennis Alcapone: alla dolce voce di Winston ad iniziare con vari classici del suono venuto dopo lo ska nella progressione che è poi arrivata al reggae ha fatto da contrappunto la voce graffiante del 'toasting' di Dennis Alcapone, contemporaneo di U Roy ed insieme a questo maestro personaggio fondamentale nello sviluppo del deejay style moderno. Dennis ha eseguito impeccabilmente una lunga serie di classici dal suo catalogo Treasure Isle e Studio One: abbiamo ballato ai suoi cuts di intramontabili tunes come 'Fever', 'Cherry oh baby' e 'Cassius Clay' fino al momento dell'entrata in scena dei Mighty Diamonds.
Fino a questo momento la Handcart Band ha seguito alla grande il duo con il suo ricco suono frutto della presenza di due tastiere e di una abilissima sezione fiati. A differenza del loro precedente concerto al festival i Diamonds sono in tre grazie alla presenza del solista Tabby e si dimostrano da subito molto compiaciuti per il calore del pubblico. Si fa un passo in avanti in senso storico lasciando il rocksteady per il 'rockers style' di metà degli anni settanta di cui questo fenomenale trio vocale è stato uno dei massimi interpreti. Bunny, Judge e Tabby dimostrano di essere in grande forma eseguendo nella prima parte gemme come 'Right time' e 'Have mercy' e spaziando nella loro discografia fino ad una grande versione di 'Pass the kutchie' che sarà uno degli apoco di energia della loro esibizione e dell'intera serata.
I giovani francesi sembrano essere più a loro agio su questi agguerriti suoni anni settanta e sono carichi al punto giusto al momento dell'entrata in scena di Pablo Moses per il set conclusivo della serata. La musica di Pablo fa fare un ulteriore scatto in avanti alla macchina del tempo del reggae arrivando alla fine degli anni settanta in una stagione in cui i profondi suoni del dub veicolavano grandi storie e profondi messaggi. Non a caso è proprio 'Dubbin' is a must' una delle prime tunes seguita poi da una cospicua serie di micidiali numeri roots padroneggiati a dovere dal corpulento artista giamaicano con il suono del basso che esce dalle casse ed invade letteralmente la piazza. Pablo ondeggia, salta, apre le braccia e dispensa comandi alla band lanciando dei bellissimi riffs di fiati: il suo concerto è l'autentica quintessenza della musica che amiamo e nonostante non sia un artista popolarissimo coinvolge al massimo il pubblico di Benicassim in una performance che si conclude con una grande versione di 'Ready, aim, fire'.
Al momento di scrivere queste note, Marcus e Lampa bombardano pacificamente la folla con un deejay set che serve da antipasto di quello che succederà in seguito in vari clubs della cittadina che ospita il festival. Domani si parte ma questa bella serata ha messo tutti nella migliore disposizione spirituale per la musica, le parole, gli sguardi e gli incontri di questo grande festival.

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