Pier Tosi
Come per la serata di ieri abbiamo in scena un accattivante mix di grande musica giamaicana e di grande musica di matrice ispanica. Il via sul Main Stage è con un grande del reggae che ancora non era passato al Sunsplash: Johnny Osbourne è uno dei cantanti giamaicani che ha dato più prova di grande versatilità nella sua carriera adattando ai vari stili che si succedevano la sua energica voce ricca di soul. Ha iniziato a cantare alle fine degli anni sessanta per Winston Riley con i Wildcats anche se il suo debutto nello stesso periodo avviene a Studio One con 'All I have is love' subito seguita dagli hits 'Come back darling' e 'Warrior' per Riley. A questo punto Johnny si stabilisce in Canada per vari anni: al suo ritorno nel 1979 registra una serie di notevoli brani per Studio One in parte raccolti nell'album capolavoro 'Truths and rights'. Lo stesso anno registra 'Folly ranking' per Prince Jammy e per questo produttore realizzerà splendidi dancehall hits come 'Lend me your chopper' e 'Water pumpin' per poi esplodere letteralmente dopo la svolta digitale con 'Buddy bye', 'On the right track' e 'Ice cream sound'. Il suo stile di questo periodo è l'autentica quintessenza del cantato dancehall.
Dopo il show di questo grande artista è la volta delle puertorican vibes di Calle 13: nel 2005 hanno raggiunto la fama con 'Se Vale To-To' e 'Querido FBI', due successi che hanno spopolato in tutte le radio underground della loro isola natale, Porto Rico. In poco tempo hanno registrato quattro dischi, e sono diventati famosi prima in America Latina e poi nel resto del mondo. Hanno vinto 19 Latin Grammy Awards e due Grammy Awards, consolidandosi così come i rappresentanti della musica urbana internazionale ad aver ottenuto più volte questo riconoscimento. Hanno collaborato con artisti come Rubén Blades, Dante Spinetta, Café Tacuba, Orishas, Nelly Furtado, Outernational, Shakira... Sono contraddistinti da un particolare stile eterogeneo. La loro musica è un miscuglio di ritmi che variano dall'hip hop al reggae, passando per il jazz, la bossa nova, la cumbia, il tango, la musica elettronica, e la salsa. I testi includono un'ampia varietà di tematiche e oltre a trattare temi controversi e critici nei confronti della società attuale sono famosi per il loro tocco ironico.
Si chiude alla grande con Tarrus Riley accompagnato dalla Black Soil band diretta dal grande Dean Fraser. Nato nel 1979 Tarrus Riley si è affermato negli ultimi cinque anni come il migliore tra i nuovi cantanti a raccontare il doloroso quotidiano della gente giamaicana che ha nella musica una importante fonte di conforto ed orgoglio culturale. Figlio del cantante Jimmy Riley, Tarrus si lega fin da giovane al sassofonista, produttore e scopritore di talenti Dean Fraser e nel 2004 debutta in CD con 'Challenges'. E' però 'Parables' del 2006 a dargli il grande successo a livello mondiale grazie a canzoni stupende come la numero uno in Giamaica 'She's royal', 'Stay with you', 'Micro chip' e 'One two order'. Con il successivo 'Contagious' ha mantenuto standards qualitativi elevati anche grazie al singolo dancehall 'Good girl gone bad' in combination con Konshens. Oltre ad essere uno dei portabandiera di una grande tradizione di grandi musicisti giamaicani il sassofonista e band leader Dean Fraser è famoso per la simpatia e la grande carica che profonde nei suoi lives e sarà un grande piacere rivederlo all'azione.
Alla Dancehall Yard si preannuncia una grande nottata con il giamaicano Ricky Trooper e gli italiani Heavy Hammer. Il 1999 è stato l'anno di fondazione di questa crew pugliese che dopo anni di duro lavoro per irrobustire la sua dub box e per creare uno stile personale ed inconfondibile ha centrato l'obiettivo nel 2010 con le due vittorie prestigiose al World War 3 di Stoccarda e soprattutto al Riddim Soundclash di Dusseldorf. Grazie a questi trofei Heavy Hammer è entrato stabilmente nella major league dei sound system mondiale anche in virtù del loro grande numero di dubplates di artisti foundation e dancehall e soprattutto al notevole dinamismo legato ad un approccio allo stesso tempo divertente ed altamente professionale. Nel 2011 hanno disputato a Brooklyn il Sound Fi Dead finendo secondi per un soffio dietro a Bass Odyssey mentre quest'anno hanno partecipato in Giamaica al World Clash Reset finendo terzi dietro a due mostri sacri come Bass Odyssey e Killamanjaro. Sono reduci dai successi di un recentissimo tour giapponese. I giovanissimi italiani dividono la console con una leggenda della dancehall: Ricky Trooper è diventato agli inizi degli anni novanta il selecter del mitico Killamanjaro Sound, rilanciandolo dopo un periodo di declino insieme alla presenza di un promettente giovane deejay chiamato Ninjaman. Con Trooper, Jaro diventa un sound imbattibile grazie ad una dub box strepitosa in cui eccellono i clamorosi 'specials' di Garnett Silk, grande talento prematuramente scomparso e particolarmente legato a Trooper. Dopo aver lasciato Jaro, Trooper si mette in proprio mantenendo altissimo il livello energetico delle sue dances, continuando a disputare soundclashes ed a portare il suo stile in giro per il mondo. Il suo ultimo trofeo è la vittoria lo scorso anno al Guinnes Sound Of Greatness contro big sounds come Black Kat e Silverhawk.
Parlando di Dub Station vale la pena di spendere due parole sul resident sound di quest'anno: Fondato nel 1994 a Rouen con lo stesso nome di un programma radio dedicato al deep roots ed al dub creato da Olivier e Nico Blackboard Jungle Sound System e' diventato una delle forze trainanti del fiorire della scena francese. Ispirato da personaggi come Jah Shaka, Jah Tubbys o Aba Shanti I nel 1999 il sound si e' costruito il primo impianto autocostruito che ha fatto da propulsore ad un gran numero di sessions ospitando tutti i nomi piu' prestigiosi fino al traguardo di essere il primo sound francese invitato a Londra alla University Of Dub nel 2009. Attualmente con uno degli impianti piu' potenti d'Europa, con 24 boxes, Blackboard Jungle e' il resident Sound della Dub Station 2012 e sta quindi aprendo tutte le sessions di quest'anno. Stanotte divideranno la scena con i connazionali Leones Humildes ed i Dubateers. Attivo dal 2004 questo sound londinese a produrre musica negli studi Conscious Sound di Dougie Wardrop prima di fondare la sua etichetta che spazia tra i generi collaborando con artisti dub come Disciples e Bush Chemists e con una leggenda del primo dubstep come Skream. Anche nelle selezioni è famoso per il suo eclettismo che lo vede spaziare tra il dub canonico e suoni che riecheggiano la dancehall ed il dubstep. Ha collaborato con vocalists del calibro di Singer Blue, Barrington Judah e Kenny Knots, il singer che l' accompagnerà nella session al festival.
Chiudiamo al solito con il programma della Showcase Area con i concerti di Hermanos Thioune ed Ital Audio e la musica delle origini dello Ska Club con la prestigiosa presenza di Clive Chin insieme a Mighty Fishers e Jamaican Memories. Figlio del fondatore delle etichette Randys e VP Vincent Chin, Clive ha contribuito a rinnovare nei primi anni settanta a Kingston gli studi di registrazione di famiglia Randys Studio 17 utilizzati poi in varie occasioni dai Wailers di Bob Marley ed ha prodotto in quel periodo vari capolavori di personaggi come Dennis Brown, Augustus Pablo e Junior Byles tra gli altri. Nella sua session Clive Chin in cui selezionerà rarità di casa Randys e classici foundation: nel tardo pomeriggio di oggi Clive racconterà la sua storia accanto ai protagonisti dell'epoca d'oro del reggae nell'ambito di uno speciale incontro in programma all Reggae University.
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