domenica 19 agosto 2012

Rototom 2012 "Esistere è resistere e chi resiste vince"

Pilar Robledo Sánchez | Tradotto da Irene Sierra
http://www.rototomsunsplash.com/it/news/destacados-2012/3099-qexistir-es-resistir-y-el-que-resiste-ganaq

RESISTENZA è stato uno dei concetti più discussi durante questo Sabato nel Social Forum al Rototom Sunsplash!, e durante il dibattito dal titolo "Palestina: Cronaca dai territori occupati", moderato dal giornalista Pascual Serrano, e che ci ha dato l'esclusiva vista in situ della giornalista israeliana Amira Hass, Premio Mondiale della Libertà di Stampa dell’ UNESCO Guillermo Cano.
La reporter israeliano degli affari palestinesi nel quotidiano Haaretz è uno dei pochi giornalisti israeliani informanti dagli stessi territori occupati: "Come giornalista, cerco di mantenere come normativa ottenere informazioni direttamente dal popolo e cerco di fuggire dalle informazioni ufficiali. Come donna, a volte non faccio sorgere troppo sospetto e posso fare il mio lavoro più facilmente, ma a volte, in politica, non mi hanno presa così sul serio come tratterebbero un uomo giornalista con una brillante carriera militare. "Attraverso le sue informazioni, Hass è stata arrestata diverse volte in Israele, ma dice chiaro e tondo che non le dispiace vi sia della gente a chiamarla traditrice: "Per me è un onore essere trattata come una traditrice. Io non divido le persone a seconda le frontiere nazionali ". Tuttavia, lei ammette che trova difficile parlare del conflitto arabo-israeliano: "É il mio popolo, il paese dove sono nata, dove i miei genitori si rifugiarono, e i genitori dei miei genitori, ebrei espulsi dalla Spagna. Ci sono migliaia di ebrei e i loro discendenti che non sono mai arrivati in questa terra, Israele, a causa dell'Olocausto. Attualmente ci sono due gruppi di persone che vivono su quel pezzo di terra comune, chiamiamolo Palestina, Israele, Gerusalemme, oppure la Terra Promessa ... Condividiamo lo stesso territorio, siamo persone diverse che sentiamo  forti legami con questa terra. Per avere un futuro dignitoso per tutti, la coesistenza tra palestinesi e israeliani dovrebbe essere basata sul principio di equità, e senza questo principio, anche l'esistenza di Israele è compromesso ".
Suhell Nafar, attivista palestinese e musicista del collettivo Hip Hop DAM, ha favorito la creazione di uno stato singolo, "Non voglio essere più una storia del telegiornale che appare sul televisore durante i pasti – sostiene -. Se desideri chiamalo lo stato di Rototom, (ride). Non credo in nessun dio, in nessuna religione. Quello che so bene è che non voglio vivere in un paese che concede diritti alle persone a seconda della religione che professano ". Le loro canzoni sono in arabo, ebraico e inglese e riflettono il conflitto israelo-palestinese e la povertà che soffoca la popolazione, ma anche il desiderio che hanno le nuove generazioni di avere delle soluzioni. "Una possibile soluzione a questo conflitto sarebbe quello di creare un unico stato – aggiunge - . Mi aspetto che questo accada un giorno, ma questo richiede il riconoscimento della resistenza palestinese, e che gli israeliani chiedano perdono per tutte la repressione accaduta nel corso degli anni, e l'apartheid subito dalla popolazione araba nei territori occupati dai coloni, per le dure condizioni di vita subite da migliaia di rifugiati palestinesi, cosi da tornare finalmente a casa. "
In questo interessante dibattito ha partecipato anche Alicia Gomez Montano, direttrice del report settimanale TVE, chesi  è definita come una “osservatrice, giornalista , curiosa e impertinente, forse ingenua, perché credo ancora nei media per denunciare l'ingiustizia, nonostante ci sono notizie che diventano croniche e non smettono di essere notizie trasparenti. Anche per quelli che abbiamo il compito di raccontare le cose, questo dramma del ventesimo e il ventunesimo secolo è un chiaro conflitto, in particolare la situazione dei rifugiati palestinesi che vivono all'interno del proprio territorio. Il muro del West Bank è il muro della vergogna, una cicatrice di filo spinato, un serpente di pietra che soffoca quelli che vivono in essa. Avevo bisogno di calpestare il campo per realizzare la sua dimensione. Il muro provoca autentici drammi umani.
Un altro tipo di resistenza, la resistenza dei cittadini in Spagna, è a protagonista nel discorso "Istruzioni per uscire dalla crisi", nella quale sono intervenuti Ada Colau, portavoce della PAH (Plataforma Afectados por la Hipoteca/ Piattaforma per i colpiti dall’ ipoteca), Lola Matamala, membro del 15M a Madrid, e Néstor Terrón, portavoce della Primavera Valenciana. In questo incontro si è discusso circa le ricette e gli strumenti che possono (e dovrebbero) essere utilizzati per creare modelli di partecipazione orizzontale che non richiedono grandi salvataggi e, tuttavia, hanno la capacità di migliorare la vita quotidiana delle persone, come il rilascio di spazi sociali della Comunità, creando cooperative autogestite, lavoro freelance, o l’ esigenza di un controllo del debito e lo slancio di un Piano di Salvataggio Cittadino che è già in corso.
Sul diritto ad un alloggio adeguato e l'attuale problemática  delle abitazioni in Spagna si è discusso nelle “Vite ipotecate: dalla bolla immobiliare al diritto alla casa”, che ha visto la partecipazione di membri della PAH.
Si è anche presentato il libro "Contro la neutralità. Sulle orme di John Reed, Ryzard Kapuscinski, Edgar Snow e Robert Capa, "scritto dal giornalista Pascual Serrano, e che sostiene il potere del giornalismo come strumento di denuncia sociale così necesario per poter raggiungere il cambiamento sociale.

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