martedì 21 agosto 2012

Rototom 2012 -Leggende, roots centroamericano e dancehall

http://www.rototomsunsplash.com/it/news/destacados-2012/3115-leggende-roots-centroamericano-e-dancehall
di Pier Tosi

In un festival dominato dal roots reggae è arrivato il momento della dancehall giamaicana in questa notte numero cinque con la grande energia di Beenie Man entrato in scena elegantissimo con giacca e cravatta dorate.
La sua esibizione era stata preceduta dalle danze delle dancehall queens spagnole e della svedese Chiquitita che sono tornate poi in scena a ballare al ritmo della potente band del fenomeno della dancehall. L'uomo che ha inanellato più hits di ogni altro nel genere che negli ultimi decenni ha portato la genuina voce del popolo giamaicano in giro per il mondo ha fornito una grande prestazione sparando la sua energia verso il pubblico che ha ballato tutti i suoi brani dal primo all'ultimo. Attraverso hits come 'Who am I' , 'Girls way' o 'Redbull & Guinness' Beenie Man ha messo in scena un viaggio sonoro attraverso la sua carriera dai primi brani degli anni novanta fino al suo quasi incontrastato dominio qualche anno più tardi. Per soffiare via le polemiche legate ai contenuti di alcuni brani dancehall al termine del concerto Beenie ha voluto abbracciare virtualmente tutto il pubblico in un autentico gesto d'amore prima di intonare 'Redemption song' nell'ennesimo tributo a Bob Marley che abbiamo sentito sul Main Stage quest'anno.
La festa era iniziata nel segno del roots reggae incontaminato con le dolcissime armonie vocali ed il misticismo dei Congos che purtroppo hanno avuto solo quarantacinque minuti a disposizione: questo risicato segmento è comunque bastato per eseguire i grandi classici del loro 'The heart of Congos' e ci siamo come sempre commossi davanti alla caratura poetica di brani come 'Row fisherman', 'Ark of the covenant' e 'Children crying'. E' bellissimo vedere questi attempati 'dreads' mostrare una energia da adolescenti nel veicolare con la loro musica messaggi di amore universale ed essere ricambiati dal pubblico con la stessa energia.
La stessa Charmax Band che aveva supportato i Congos resta in scena per fornire la propulsione musicale allo show di Max Romeo: a sessantotto anni Max rappresenta una grande porzione della storia della musica giamaicana ma è famoso perloppiù per i brani roots che ha registrato per il folle Lee 'Scratch' Perry, lo stesso produttore tra l'altro dei brani più ispirati dei Congos. E' proprio il suo brano forse più famoso 'War inna Babylon' ad aprire uno show che ha messo in evidenza le varie sfaccettature di Max partendo dalla carica 'conscious' di brani come 'One step forward', Melt away' e 'Chase the devil' per arrivare a gioiosi numeri ska come 'Jamaican ska' e 'Wings of a dove'. Nella parte centrale del concerto Max chiama addirittura in scena due suoi figli che eseguono alcuni brani dimostrando di poter mettere in pratica al meglio la lezione paterna con le loro bellissime voci. Dopo Marcia Griffiths e Freddie McGregor abbiamo visto un altro grande interprete della tradizione giamaicana nell'anno che ne celebra i cinquant'anni di storia.
Prima di Beenie Man il lungo concerto dei portoricani Cultura Profetica alla loro prima esperienza europea. Non conoscevamo questo gruppo capace di attirare folle oceaniche in Centro e Sud America e ci ha colpito per la capacità tecnica dei suoi singoli e per la qualità e la ricchezza del suo suono: i ritmi dei Cultura Profetica sono perloppiù granitici ritmi roots a scandire un andamento lento e meditativo su cui si innestano grandi suoni di fiati ed una languidità vocale propria della tradizione musicale del Centro America. Se citazioni come 'Promised land' di Dennis Brown e sprazzi di potentissimo dub dimostrano che questi ragazzi hanno imparato al meglio la lezione dei grandi del reggae, le armonie tipiche della salsa innestati in molti brani 'lovers' ed il timbro tipico dei fiati afro-cubani ci fanno capire il loro attaccamento all'autentica tradizione musicale del loro paese. Dobbiamo ringraziare il Sunsplash per la ricchezza della sua proposta e per queste autentiche sorprese.
Chi vi scrive inizia a sentire le fatiche di cinque notti entusiasmanti ed è quindi tempo per risparmiare le energie per i grandi artisti degli ultimi due giorni.

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