Questa e`stata la serata del festival in cui si e’ avvertita maggiormente la presenza dello spirito-guida di Bob Marley e direi che non poteva essere altrimenti: al termine del suo concerto il suo primogenito Ziggy si e’ girato a chiamare on stage sua madre con la tenerezza di un bambino. Rita ha fatto il suo ingresso regale salutando il pubblico per poi cantare insieme a suo figlio una emozionante versione di ‘One love’, la canzone che insieme a ‘Redemption song’ rappresenta forse il piu’ prezioso dono musicale di questo artista dall’ispirazione divina alla sua gente, un’unica tribu’ di milioni di persone che parla diverse lingue ma prova le stesse emozioni, sorride allo stesso modo e piange le stesse lacrime. ‘Africa Unite’ e’ una canzone di Bob contenuta in ‘Survival’ e trent’anni fa ha dato il nome alla piu’ longeva reggae band italiana, una band che non ha quasi mai mancato un Rototom Sunsplash e torna in azione qui in Spagna per la seconda volta. Nonostante le numerose date estive gli Africa sono rilassatissimi e senza segni di stanchezza ma allo stesso tempo desiderosi di lasciare il segno.
L’accoglienza speciale del pubblico italiano e’ un segno che nonostante l’esodo c’e’ ancora tanta Italia in queste edizioni spagnole del Sunsplash. Nel loro set i pinerolesi attingono dal loro numeroso repertorio brani da tutte le epoche della loro storia e l’ospitalita’ sul palco ai ‘gemelli terribili’ dei Mellow Mood ed a Raphael degli Eazy Skankers e’ una dimostrazione che la vitalita’ delle generazioni di bands italiane a loro succedute depende anche molto dalla strada aperta dal duro lavoro di questi pionieri del reggae in Italia. La festa si tinge di ska alla fine di un bellissimo concerto con una magnifica versione di ‘The lady’, una delle canzoni piu’ recenti del gruppo contenuta nel loro ultimo CD ‘Rootz’. Dopo gli Africa e’ la volta di Ziggy Marley: il suo show e’ aperto da ‘Wild & free’, l’inno alla legalizzazione della marijuana contenuto nel suo nuovissimo CD dallo stesso titolo, un lavoro che utilizza melodie immediate per veicolare alcune delle liriche piu’ intime e ricche di significato della sua carriera. I brani del nuovo lavoro si succedono piacevolmente intercalati ai classici dei Melody Makers come ‘Tomorrow people’, Look who’s dancing’ e ‘Conscious party’ ed a versioni da brivido di classici paterni come ‘Work’ e ‘Is this love’. La nuova ‘Changes’ in cui a Ziggy si affianca su disco suo figlio ventunenne Daniel, purtroppo non presente sul palco, precede di poco l’entrata in scena di Queen Rita di cui abbiamo parlato in apertura. Le emozioni pero’ non sono finite: Kymani Marley ha subito un serio infortunio al ginocchio durante un concerto in Italia ed invece di fermarsi continua ad esibirsi con la gamba bloccata da un tutore sfidando il dolore con un coraggio di cui suo padre sarebbe stato fiero. La sua band riempie l’aria di suoni solenni passando da suadenti atmosfere soul a ruggiti chitarristici influenzati dal rock ed ovviamente a tiratissimi ritmi roots reggae. Pur nella limitate possibilita’ di movimento Kymani non si risparmia in varie cover paterne tra cui spiccano ‘So much trouble in the world’ ed una versione di ‘Redemption song’ che per intensita’ rivaleggia con quella di Luciano sentita ieri notte su questo stesso palco. Al momento di scrivere poco lontano da qui i Train To Roots stanno entusiasmando il pubblico del Lion Stage: anche se il nostro scopo e`raccontarvi quello che succede sul Main Stage per una volta applaudiamo al talento delle ottime bands di uno spazio in cui le energie giovani e le bands che rappresentano scene reggae poco conosciute stanno ottenendo un grande successo.
Nessun commento:
Posta un commento