di Pier Tosi
I concerti di stasera sul Main Stage partono con due artisti new roots giamaicani tra i più telentuosi ed attivi degli ultimi anni, Perfect e Lutan Fyah. Il vero nome di Perfect è Greg Rose ed è nato in Giamaica nelle colline di Bamboo nel ‘parish’ di St.Ann. Ha raggiunto una grande popolarità nel 2005 grazie al suo mega-hit ‘Handcart boy’: una canzone che parla della vita di tutti i giorni di un giovane Rasta venditore di strada a Kingston: la cosa interessante è che la canzone è autobiografica e lo stesso Perfect prima di diventare un musicista ha vagato per le strade della capitale giamaicana con il suo carretto di venditore. Questo energetico sing-jay non disdegna di lavorare con etichette europee anche se il suo ultimo CD ‘The french connection’ è in larga parte autoprodotto sul suo marchio personale Chalice Palace. Per la prima volta al Rototom Sunsplash, Lutan Fyah è un continuatore della tradizione sing-jay di personaggi come Anthony B, Jah Mason o Sizzla: la sua rilettura è molto originale anche grazie alla ricchezza di registri del suo stile vocale. questo artista Una sua particolarità è che si è dedicato alla musica dopo una carriera di calciatore professionista in Giamaica: ha iniziato registrando per la Gargamel di Buju Banton e grazie ad una grande prolificità ha realizzato tanti singoli ed albums anche per produttori stranieri. Tra questi citiamo i suoi lavori con Jah Warrior, Pow Pow, Irie Ites e Minor 7 Flat 9. Dopo Perfect e Lutan Fyah è la volta di un veterano del reggae europeo e cioè l’ex singer di UB40 Ali Campbell. Originari di Birmingham con la loro miscela di reggae e pop UB40 hanno raggiunto straordinari livelli di popolarità in tutto il mondo. In molti casi questo gruppo è stato il primo act reggae ad esibirsi in paesi in cui il ritmo della musica in levare era pressoché sconosciuto. Dal 2008 Ali ha lasciato la band, ha ripreso la sua carriera solista ed il suo terzo CD ‘Running free’ è stato un grosso successo sospinto dalla presenza di ospiti come Shaggy, Craig David, Lady Saw, Gentleman ed altri prestigiosi artisti. Nei suoi concerti solisti comunque non mancano le sue versioni di classici del repertorio di UB40 cantati da lui come ‘One in Ten’ ‘Red Red Wine’, ‘Don’t Break My Heart’ e ‘Can’t Help Falling In Love’. Alla ribalta le connessioni tra reggae e cultura musicale africana in chisura con l’ivoriano Tiken Jah Fakoli. Ispirandosi alla figura del connazionale Alpha Blondy questo artista è riuscito ad affermarsi a livello mondiale attraverso il suo reggae di matrice africana e le sue liriche di liberazione. Tiken Jah Fakoli è discende da una famiglia di ‘griots’, i tradizionali cantastorie depositari della tradizione orale africana. Sin dall’uscita nel 1996 del suo singolo ‘Mangercratie’ questo rivoluzionario artista attacca la corruzione dei politici africani ed in particolare ivoriani: nel suo paese infatti è visto dal regime come un personaggio pericoloso e deve forzatamente vivere in esilio a Bamako, nel vicino Mali. Il suo ultimo apprezzatissimo CD ‘African revolution’ è uscito nel 2010. Dalla Rasta Music del nuovo millennio alla Rasta Music giamaicana delle origini con gli straordinari suoni del trombone del leggendario Rico Rodriguez, l’uomo di Wareika Hills che arriva stasera al Lion Stage accompagnato dai Roots Diamoon. Oltre a Rico sul Lion Stage anche le esibizioni dei valenciani El Gran Miercoles, degli italiani Magadog, Jamafrica e Good Vibes Styla (ospiti di questi ultimi Nico Royale e Mark-One) ed ancora dall’Italia Fido Guido, Lion D e Ras Tewelde. Dopo l’opening di Urtica Sound la Dancehall Yard sarà messa a dura prova dalla carica dei giamaicani Black Kat, la Dub Station vede in scena Lion Youth, Dub Conference featuring Roberto Sanchez e Genius ed infine Dubkasm featuring Solo Banton. Chiudiamo come al solito con lo Ska Club con le selezioni di Tony Face, Marc Ibarz e e Lord Tennant.
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