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CASARANO - Nell'ospedale di Casarano, cinque pazienti, tutti malati di Sclerosi multipla, ricevono ogni mese 'cannabis terapeuticà. È questa la prima e per ora unica sperimentazione del genere in Puglia di somministrazione gratuita di cannabis terapeutica. Gabriella Cretì e Agnese Antonaci sono due dottoresse: la prima è la direttrice dell'ospedale di Casarano e la seconda è la dirigente del servizio farmacia e sono loro le protagoniste della prima e per ora unica sperimentazione in Puglia del genere. I pazienti che ricevono la cannabis terapeutica sono cinque malati di sclerosi multipla, malattia che provoca dolori terribili e irrigidisce fino allo spasmo i muscoli. E le infiorescenze di cannabis distribuite gratuitamente dall'ospedale di Casarano servono a rilassare i muscoli contratti e a lenire il dolore. Il «Bedrocan», questo il nome ufficiale della marijuana quando diventa farmaco, è custodito in una cassaforte, nella farmacia dell'ospedale. La sperimentazione è possibile in base a due norme: il decreto ministeriale del 18/04/2007 firmato dall'allora ministro della salute Livia Turco e la delibera della giunta regionale pugliese 308 del 2010, firmata dall'attuale presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Il decreto ministeriale inserisce i cannabinoidi tra i farmaci, la delibera regionale ne stabilisce l'erogazione a carico del servizio sanitario regionale. La sperimentazione della cannabis terapeutica ha però un percorso burocratico molto lungo: si parte - dalla prescrizione del medico, che il malato di sclerosi porta alla farmacia ospedaliera di Casarano, che a sua volta deve ricevere
un'autorizzazione da Roma, dal ministero della Salute. Ricevuta l'autorizzazione, l'economato dell'ospedale ordina il farmaco all'azienda farmaceutica olandese, che a sua volta deve chiedere l'autorizzazione al suo ispettorato alla Sanità. Ricevuto il permesso, l'azienda invia il Bedrocan all'ospedale di Casarano che lo distribuisce ai pazienti. Il tutto attraverso un carteggio che deve essere sempre prodotto in originale, nè via fax nè via e-mail, per evitare falsificazioni.
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