sabato 21 dicembre 2024
Soul Shakedown Party on Hitz 92 FM Jamaica December 19
https://www.podomatic.com/podcasts/piertosi/episodes/2024-12-21T01_22_20-08_00
https://piertosi.podomatic.com/enclosure/2024-12-21T01_22_20-08_00.mp3
King Jammys – Guide & Protect Dub (King Jammys Unites The Nations In Dub album, Greensleeves)
Prince Jammys – Peek & Poke (Computerized Dub album, Greensleeves)
Eccleton Jarrett – It's True (More Jammys From The Roots compilation, Greensleves)
Cocoa Tea – Crying Time (Selector Choice Vol.3 compilation, VP)
Michael Rose – Free Education (Rasta State album, VP)
King Jammys – Dub For Peace (King Jammys Unites The Nations In Dub album, Greensleeves)
Nadine Sutherland – Tell Me Now (Friends Of Marcia Griffiths compilation, Penthouse)
Marcia Griffiths – Deep In My Heart (25 Years The Journey Continues compilation, VP)
Judy Mowatt – Sweet Africa (Natty Queen Divas compilation, Tuff Gong)
Lady G/Chevelle Franklin – Nuff Respect (Nuff Respect album, Gone Clear)
Aza Lineage – Don't Say You Love Me (Strictly The Best Vol.63 compilation, VP)
Etana/Alborosie – Blessings (Forward 7”)
Etana – Mr. Jones (Nectar Of The Gods album, Free Mind Music)
Aza Lineage – God Oh God (John John single)
Claire Angel – It's Crazy (John John single)
Jah Lil – Hold Corner (Bebble Rock single)
Aleighcia Scott – Can't Be A Fool (Mash & Greens single)
Beres Hammond – Real Love (Penthouse single)
Jah9 – Match (VP single)
venerdì 20 dicembre 2024
giovedì 19 dicembre 2024
mercoledì 18 dicembre 2024
Rojava sotto tiro. E la questione ci riguarda
https://ilmanifesto.it/kobane-sotto-tiro-e-la-questione-ci-riguarda
L'AUTOGOVERNO Resistendo al terrore e costruendo fra infinite difficoltà un ordine democratico ed egalitario, i curdi ci hanno insegnato la perseveranza. Oggi non si parla solo del tradimento della loro causa, ma anche del tradimento della nostra
Inverno 2014: si combatte a Kobane, con le difese curde schiacciate fra l’avanzata dell’Isis e il confine turco, pattugliato da militari compiacenti con i jihadisti. La Siria del dopo-Assad nasce anche nella Kobane che viene nuovamente assediata, dieci anni dopo la decisione di Obama, incalzato dall’opinione pubblica di mezzo mondo, di intervenire dalla parte di chi si mostrava capaci di resistere al dilagare di un terrore che pareva inarrestabile. Lo stesso che vendeva sul mercato degli schiavi le bambine curdo-yazide sopravvissute al genocidio. Lo stesso che, mesi prima aveva esibito quale monito all’ingresso di Azaz, fra Aleppo e la Turchia, quattro teste mozzate di curdi, inaugurando la stagione dei tagliagole. I curdi, male armati, sembravano allora una brigata di autodifesa contadina.
Le cose però cambiarono in fretta: arrivarono volontari e volontarie da ogni parte, e le sevizie piegavano le combattenti attratte dalla vocazione paritaria del confederalismo democratico curdo, le quali affluivano anche da oltre confine. Si stima che i curdi siriani abbiano pagato un tributo di 15.000 morti nella campagna contro lo Stato Islamico: fin dentro la roccaforte di Raqqa, fino a condurre le forze speciali Usa a eliminare il califfo al-Baghdadi sul confine turco. Con le poche risorse di cui dispongono, le Syrian Democratic Forces (Sdf), nerbo militare dell’autogoverno a guida curda, si sono trovate a gestire decine di migliaia di prigionieri sopravvissuti all’ultima battaglia dell’Isis, schiacciate fra il rifiuto degli stati ad accettarne il rimpatrio e i continui tentativi di ribellione.
Si suppone che il nuovo califfo dello Stato Islamico si nasconda oggi lontano dal Levante, probabilmente nel Puntland somalo. Giorni fa, Isis ha ucciso un ministro dell’Emirato afghano, un eroe di guerra talebano appartenente al clan Haqqani. In Siria si appresta a chiudere il 2024 con più di 700 attacchi portati a compimento, tre volte più che nell’anno precedente: azioni sempre più frequenti, sofisticate e non più limitate alle infrastrutture petrolifere nella regione presidiata dalle truppe americane che schierate a fianco delle Sdf. Gli Stati uniti mantengono sul terreno 900 uomini e hanno ben chiaro che, oggi come allora (si pensi alla Libia post-Gheddafi), i miliziani jihadisti agiscono ritagliandosi margini di manovra lungo le linee di faglia di conflitti esistenti: i comandi Usa hanno dichiarato di aver colpito a scopi preventivi l’Isis un’ottantina di volte solo nelle ultime due settimane di caos siriano.
LA REDAZIONE CONSIGLIA:
«Le unità di difesa popolari curde devono sciogliersi o verranno sciolte»
In parallelo all’offensiva di Hayat Tahrir al-Sham che ha fatto crollare il regime di Assad, si sono mosse a nord le milizie della Syrian National Army (Sna): finanziati dalla Turchia, si tratta in larga misura di paramilitari dal passato jihadista, distintisi per le violenze e le estorsioni nelle regioni siriane controllate da Ankara. Dopo il ritiro delle Sdf da Manbij, città a maggioranza araba sul lato occidentale dell’Eufrate, un cessate il fuoco mediato dagli americani la scorsa settimana ha riportato i miliziani islamisti nuovamente in vista di Kobane. Un’occasione ghiotta per la Turchia di Erdogan, che da anni insiste per una “fascia di sicurezza” di 22 miglia lungo la quale operare dentro il confine siriano contro ‘i terroristi del Pkk’: così le Sna hanno rotto il cessate il fuoco e i turchi hanno iniziato a smantellare il muro sul confine di Kobane, ammassando incursori e artiglieria. Lo scopo è spazzare via l’autogoverno curdo a est dell’Eufrate, prendendosi 120km di confine. Nel fare questo, la Turchia si dichiara pronta a rilevare la campagna anti-Isis in Siria, e muove tutti i fili che controlla nella regione, incluse le fazioni curde tradizionaliste e i clan politici che governano la regione autonoma del Nord dell’Iraq: i cosiddetti ‘curdi buoni’ protetti da Ankara. Intanto i leader «terroristi» del Rojava accettano la nuova bandiera della rivoluzione siriana, si appellano a Trump, chiedendo di fermare Erdogan: non è chiaro se Washington lascerà ai turchi lo spazio aereo di cui hanno bisogno per colpire.
Per sua parte, la ministra tedesca degli esteri, Annalena Baerbock, ha reso omaggio a Kobane e al Rojava, chiedendo a Erdogan di rispettare la sovranità siriana, mentre dall’Italia arriva silenzio.
I capi delle milizie filoturche sono andati a Damasco cercando l’acquiescenza al nuovo uomo forte, al-Julani, che in effetti non pare incline ad una visione decentrata o federale del nuovo ordine politico siriano. I nuovi leader non sono certo semplici emissari di Ankara, ma sono sopravvissuti per anni all’ombra del confine turco. I conti fra le diverse fazioni rivoluzionarie sono aperti e complessi, quantomeno da quando Assad liberò islamisti e jihadisti al fine di avvelenare i pozzi della rivolta contro il regime.
La questione curda abbraccia l’intera regione mediorientale. Ci parla non solo di Turchia e Siria, ma anche dei e delle militanti del movimento Donne Vita Libertà, che l’Iran perseguita fin dentro le città irachene, costringendo alla fuga sui barconi fino alle coste calabresi, fra naufragi-fantasma e arresti con accuse di scafismo. Accanto ai curdi abbiamo visto mobilitarsi in questi giorni altre minoranze siriane, inclusi gli armeni che temono la pulizia etnica già vista nel Nagorno Karabakh.
Resistendo al terrore e costruendo fra infinite difficoltà un ordine democratico ed egalitario, i curdi ci hanno insegnato la perseveranza. Oggi non si parla solo del tradimento della loro causa, ma anche del tradimento della nostra.
martedì 17 dicembre 2024
Soul Shakedown Party 17 dicembre 2024
https://www.podomatic.com/podcasts/piertosi/episodes/2024-12-17T14_54_44-08_00
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Lee Perry – I Am A Madman (Trojan/Real Rock single)
Lee Perry – Supernatural (Ariwa single)
Ashanti Selah – Leaders Of Liberation (Ariwa single)
Dubmones/Earl Sixteen/Oku Onuora – I Believe In Miracles (Gaudi Rmx) (Echo Beach single)
King Jammys – Climate Action Change (King Jammys Unites The Nations With Dub album, Greensleeves)
Hornsman Coyote/House Of Riddim – Humble Fire (Madman Slide album, HOR)
Jah Lil – Hold Corner (Bebble Rock single)
Iotosh – Bad News (For The People EP, Iotosh)
Protoje – Barrel Bun (The Jamaica Situation EP, Ineffable)
Queen Omega - Jah Dawta (acoustic) (The Bombist single)
Jah9 – Match (VP single)
Aleighcia Scott – Don't Be A Fool (Mash & Greens single)
Etana/Randy Valentine – Vibration (Nectar Of The Gods album, Freemind Music)
Aza Lineage – Don't Say You Love Me (Strictly The Best Vol.63 compilation, VP)
No Finger Nails/Miss Mykela – Warrior (Riddims & Friends Vol.1 album, No Finger Nails)
No Finger Nails/Francisca – Get Up & Fight (Riddims & Friends Vol.1 album, No Finger Nails)
Afrikan Simba/Mikey General – Circle Mama Africa (Mission album, Reality Shock)
Afrikan Simba – Bright Eyes (Cultural Warriors single)
Paulinho – Live Or Die (Humanity album, Cool Up)
King Kietu/Omar Perry – Omar Fly (King Kietu)
Ginjah/Bounty Killer – Tun Up (Tad's single)
Ziggi Recado – Don't Stay Far (Oneness single)
Little John – Rub A Dub One (Redman International We Run Things compilation, 17 North Parade)
Dennis Brown – If This World Was Mine (Tad's 10”)
Sugar Minott – Beg You Put It Down (Midnight Rock/Acid Jazz Roots single)
Jah Thomas – Midnight Rock (Music Maker From Jamaica compilation, Midnight Rock/Acid Jazz Roots)
Eek-A-Mouse – Operation Eradication (Grensleeves 12”)
Eek-A-Mouse – Noah's Ark (Grensleeves 12”)
Ranking Joe – Tribute To John Lennon (Choice Of Colour album, Tad's)
Nigger Kojak – Penitentiary (Nigger Kojak 12”)
Purple Man – King Of The Way (Trojan 12”)
Al Campbell – Jah Love (High Power 12”)
Jimmy Riley – I Try Again (Taxi 12”)
Horace Andy – She Gone (Taxi 12”)
Triston Palmer – Spliff Tail (Black Solidarity 7”)
Barry Brown -.Warmonger (Flabba Sounds 12”)
Jackie Parris – When You Are Young (Blank 12”)
Johnny Osbourne – Give A Little Love (Greensleeves 12”)
Dennis Struggle Hamilton – Come Along Love (Dub Plate 12”)
lunedì 16 dicembre 2024
la letterina che Luciana Littizzetto ha dedicato a Yasmine a “Che tempo che fa”.
Commovente, fortissima, Politica (nel senso più alto del termine) la letterina che Luciana Littizzetto ha dedicato a Yasmine a “Che tempo che fa”.
Questa volta, cara Luciana, ti sei superata.
La leggano tutti, fino in fondo. Ma qualcuno al governo un po’ di più.
“Ciao Yasmine, cara bambina magica portata prima a Lampedusa, avamposto di tante anime stanche e perdute, e ora in un luogo protetto vicino a Trapani.
So che hai undici anni e vieni dalla Sierra Leone. Sei arrivata sulle nostre coste galleggiando, aggrappata a due camere d'aria. Partita dalla spiaggia di Sfax in Tunisia, un paese che qualcuno di recente ha definito sicuro.
Tu, insieme a tuo fratello maggiore e tuo cugino. Su un catorcio di ferro con altri 44 disperati. Il Mediterraneo in inverno è gonfio, agitato, rabbioso. Perché il mare è così, silenzioso solo se lo vedi in foto. Dal vivo è pieno di rumori, il vento, i colpi, le onde di 3, 4, 5 metri. La tua barca sgangherata non regge gli urti della tempesta, si riempie d'acqua e va a fondo.
Tutti inghiottiti dal mare buio per sempre. Tu, aggrappata al copertone con tuo fratello, a pregare. Poi anche lui sparisce.
E tu gridi, gridi. Con quale speranza solo tu lo sai. C'è un veliero che naviga da quelle parti. Trotamar si chiama. Una piccola barcavela di 13 metri. Sopra sei tedeschi e tedesche e un austriaco. Tutti volontari della stessa ONG. Per puro caso abbassano i giri del motore. E sentono. Hanno orecchie sensibili i naviganti. Si accorgono. Hanno mille antenne quelli che lavorano nelle ONG.
Ma non capiscono subito da dove arrivi quel grido. Urlano anche loro per farsi sentire. Si dannano l'anima per vedere qualcosa dentro tutto quel buio.
Poi le loro torce ti illuminano, Jasmine. E ti vedono lì, in mare, in maglietta e giubbotto di salvataggio. Sono le 3.20 del mattino quando ti ripescano. Stanca, ma viva. Il mondo va così, sai, Jasmine. Le colpe sembrano sempre essere di chi il male lo subisce. Non di chi lo crea. E la politica si dà un grande affare a fomentare l'odio. E a scarrozzare persone da una nazione all'altra. Chi governa dovrebbe ringraziare le persone che ti hanno salvato. Invece fa il contrario. Minimizza il tempo in cui le navi possono stare in mare e alza i costi di ogni salvataggio.
Sarebbe come se obbligassero i pompieri ad usare l'acqua delle borracce al posto delle pompe. O imponessero alla stradale di girare in monopattino.
Quest'anno sono sbarcate sulle nostre coste 64.234 persone. E dico persone apposta. Perché migrare è una cosa che fai. Persona è una cosa che sei. Persone come noi, con speranze, paure, uguali alle nostre. Ma con una disperazione che noi, per fortuna, non conosciamo. Che non possiamo neanche immaginare.
64.234 persone. 7.879 minori. Come te.
498 morti e 711 dispersi. Un'emergenza complessa, per carità.
Ma 498 morti è un numero semplice da capire.
Perché 498 volte di più di quanto dovrebbe essere. Tu sei l'unica viva. Ed è un miracolo.
Può darsi che crescendo ti chiederai, perché proprio io? Non so darti una risposta. Ma mi piace pensare che ci sia un senso nelle cose che ci capitano. E adesso riposati, Yasmine.
Dormi. Sei al sicuro. E sappi che di qua dall'acqua non sei più sola.”
domenica 15 dicembre 2024
R&D Vibes 14 dicembre 2024 - Friends 4 Life. Con NoFingerNails e Michael Exodus
Puntata dedicata alla presentazione del progetto “Riddims & Friends 4 Life” – Vol. I – dell’amico e fratello Andrea “No Finger Nails” Presicce che interverrà al telefono seguito da Michael Exodus. Insieme, ci aiuteranno a conoscere l’iniziativa anche attraverso l’ascolto di alcuni dei brani presenti in questa speciale compilation i cui proventi andranno interamente a supporto della ricerca medica contro il cancro e che potete acquistare con una donazione minima di 10€ a questo link: https://riddimsfriendsforlife.bandcamp.com/…/riddims…
Non mancheranno le ultime brand-new 2024 in vista delle Superclassifiche di fine anno e le tradizionali rubriche “C’è situazione”, “Piccoli Libri” a cura di Junior Green (con la collana “Geronimo Stilton: Viaggio Nel Tempo”) e l’imperdibile Almanacco di Laganà con gli auguri a Peter Hunnigale.
https://radio.sonarproject.net/media/podcast/2425/redvibes/redvibes14122024.mp3
https://radiosonar.net/podcast/rd-vibes-9-11-friends-for-life/
Theme tune – LINEA DI MASSA LDM Sound System – Reasoning (unreleased)
01 – Peter Hunnigale – Jah Warrior (Vocal mix) (Vibes Central Records)
02 – Brixton Heights ft Peter Hunnigale – Crazy Feeling Of Love (Brixton Heights Records)
03 – Paulinho – Live or Die (Cool Up Records’ new release)
04 – Paulinho – My People Want to Move (Cool Up Records’ new release)
05 – Steel Alive ft. Charlie P – Should Pass Thru (Bass Cookers’ new release)
06 – Afrikan Simba – Never Gonna Keep Us Down (Reality Shock Records’ new release)
07 – Afrikan Simba & Mikey General – Circle Mama Africa (Reality Shock Records’ new release)
08 – No Finger Nails feat. Tuff We Tuff – Healing (Melodica Version) (No Finger Nails’ new release)
09 – No Finger Nails feat. Avocado Boy – Grateful (No Finger Nails’ new release)
10 – No Finger Nails feat. Miss Mykela – Warrior (No Finger Nails’ new release)
11 – No Finger Nails feat. Dub Harp – Warrior (Armonica Version) (No Finger Nails’ new release)
12 – No Finger Nails feat. Marcello Coleman – How Could I (No Finger Nails’ new release)
13 – No Finger Nails feat. Barabbas – Babylon (No Finger Nails’ new release)
14 – No Finger Nails feat. MandLion – Babylon (Mandolin Version) (No Finger Nails’ new release)
15 – No Finger Nails & Michael Exodus feat Dan I – Addis Ababa (No Finger Nails’ new release)
16 – No Finger Nails & Michael Exodus feat Armin – Ancient (Flute Version) (No Finger Nails’ new release)
17 – No Finger Nails feat. Berise – To The Fullest (No Finger Nails’ new release)
18 – No Finger Nails feat. Livio Roaring Bass – Jah Know (Flute Version) (No Finger Nails’ new release)
19 – Jr Toaster & IAZVI ft. Italhera – High Grade
20 – Kai Dub & Galas – Rasta Come From Zion (Dub Forward label)
21 – The Disciples – Radioactive (Russ D’s new release)
22 – Earl Sixteen – The People’s Rights (Indica Dubs’ new release)
23 – Wicked And Bonny – Croatian Sunrise (Vibronics Mix) (Wicked & Bonnie prod.)
24 – Dawa Hifi meets Roots Raid – Red Light (Odg Prod.’s new release)
25 – Deng Deng HiFi ft. Dan I Locks – Cease Fire (Deng Deng Music’s new release)
sabato 14 dicembre 2024
Soul Shakedown Party On Hitz 92 FM December 12
https://www.podomatic.com/podcasts/piertosi/episodes/2024-12-14T01_58_35-08_00
https://piertosi.podomatic.com/enclosure/2024-12-14T01_58_35-08_00.mp3
Gregory Isaacs – Lonely Soldier (Looking Back compilation, Ras)
Gregory Isaacs – Oh no I Can't Believe (The Right Tracks compilation, 17 North Parade)
Gregory Isaacs/Trinity – Love Is Overdue (GG's single)
Gregory Isaacs – Extra Classic (Afrrican Museum single)
Gregory Isaacs – Slave Master (Private Lesson album, Acid Jazz Roots)
Gregory Isaacs – Night Nurse (Island single)
Gregory Isaacs – Lady Of Your Calibre (Do Lord album, Xterminator)
Gregory Isaacs – Tenement Yard (Tad's single)
Gregory Isaacs – Rumours (Greensleeves single)
Gregory Isaacs – Rock Did Ya Reggae Beat (Taxi single)
Gregory Isaacs – Soon Forward (Showcase album, Taxi)
Gregory Isaacs – The Border (GG's single)Gregory Isaacs – Let's Dance (Frelimo single)
Gregory Isaacs – Smile (Mr. Isaacs album, Shanachie)
Gregory Isaacs – Tune In (African Museum single)
venerdì 13 dicembre 2024
giovedì 12 dicembre 2024
dallo sdoganatore agli sdoganati urlano tutti contro i magistrati
dallo sdoganatore agli sdoganati
urlano tutti contro i magistrati
Gino Bartali, un eroe d'altri tempi - Quando i fascisti lo convocano, quel giorno, Gino Bartali ha paura.
Gino Bartali, un eroe d'altri tempi
Quando i fascisti lo convocano, quel giorno, Gino Bartali ha paura.
Ma non può non andare, sanno dove abita, ha un bimbo piccolo.
Non che non lo abbiano mai controllato, dopo lo scoppio della guerra: durante gli allenamenti tra Firenze e Assisi era facilissimo che lo fermassero. Ma ogni volta che vedevano la sua faccia e riconoscevano il campione già vincitore del Giro d'Italia e del Tour de France e della Milano Sanremo e di tante altre gare, tutto filava liscio.
Quel giorno è diverso, perché lo hanno convocato a Villa Triste, come è soprannominato il palazzo dove è alloggiata la Banda Carità che lo cerca.
La banda, che prende il nome dal comandante Mario Carità, è una delle più crudeli formazioni fasciste, specializzata in rastrellamenti, torture e infiltrazioni dentro i gruppi partigiani per arrestarne e ucciderne i componenti.Villa Triste è famosa per le grida che provengono dalle vittime che i fascisti torturano.
A volte, dalle sue stanze, arriva la musica di un pianoforte, suonato per coprire le urla dei poveretti.
Appena arriva, Bartali viene condotto nelle cantine, dove capisce che è tutto vero quanto ha sentito dire: vede esposte armi, bastoni e vari strumenti di tortura che sembrano medioevali e con cui si fanno parlare le persone, quando le botte non bastano.
Anche Gino, un uomo durissimo e capace di soffrire ogni tormento sui pedali, è spaventato.
"Erano tempi in cui la vita non costava niente. Era appesa a un filo, al caso, agli umori degli altri", dirà.
E la sua vita, quel giorno, è appesa agli umori del terribile Mario Carità.
Il gerarca ha intercettato delle lettere, indirizzate a Bartali, che vengono dal Vaticano e lo ringraziano per il suo aiuto.
Le lettere sono lì, sul tavolo.
“Di che aiuto si tratta, Bartali? Cosa ha fatto per meritarsi i ringraziamenti del Vaticano? Ha portato armi?"
“Io nemmeno so sparare!".
"E allora ha portato altre cose! Lo confessi".
"Ho solo mandato caffè, farina e zucchero e altro cibo ai bisognosi".
"E lei mi vuole far credere che il Vaticano scriverebbe a un campione come lei per ringraziarla di aver mandato caffè, farina e zucchero?".
“Questa è la verità" insiste Bartali.
Carità lo fissa con i suoi occhi da rettile.
"Vediamo se in cella si schiarisce le idee".
Gino finisce incarcerato per due giorni, nelle stanze di Villa Triste.
Al terzo giorno lo riportano in cantina, ma Carità non è solo, si è portato tre altri militari. L'aguzzino fascista gli rifà la stessa domanda.
"Cosa ha fatto per il Vaticano, Bartali? Portava armi? O altro?".
Gino insiste: "Caffè, farina e zucchero".
Carità perde la pazienza, urla, ma uno dei tre ufficiali con lui è un militare che ha avuto Gino al suo servizio, ai tempi della leva.
“Conosco Bartali, è sempre stato uno sincero, uno che dice la verità. Se i ringraziamenti erano per farina e zucchero, allora è vero. Non perdiamo tempo con lui”.
Carità, riluttante, si convince a liberare il ciclista, anche perché gli americani si avvicinano a Firenze e c’è bisogno di lui e dei suoi uomini per combatterli.
Gino esce tutto intero da Villa Triste, incredulo di essersi salvato per le parole di quel militare che pensava di conoscerlo così bene.
Ma sbagliava, perché Gino ha mentito.
Non sono caffè, farina e zucchero, i motivi per cui il Vaticano lo ringrazia.
Per tutto il tempo in cui ha corso lungo la Firenze – Assisi, nel telaio della bicicletta cui si accede staccando il sellino, Bartali ha nascosto fotografie e altre carte necessarie a fabbricare documenti falsi destinati a centinaia di ebrei da salvare.
Lo ha fatto per conto del Vescovo di Firenze Elia Dalla Costa, l’uomo che ha celebrato il suo matrimonio e che ha pensato a Bartali come unica possibilità di passare i controlli.
“Ma non devi dire nulla a nessuno, Gino! Nemmeno alla tua famiglia. O quelli ammazzano tutti”.
Non solo: ogni volta in cui arrivava un treno da Assisi su cui viaggiavano ebrei che volevano prendere coincidenze per fuggire in altre parti d’Italia, Gino è andato al bar della stazione ferroviaria. Lì si è fatto vedere bene da tutti, si è messo in mostra per i tifosi e il caos creato dalla sua presenza ha fatto sì che la polizia fascista e i soldati tedeschi non riuscissero a controllare bene i documenti e facessero passare un po’ tutti.
E poi ancora, altri viaggi in bici, fino a Genova e in Svizzera, per prendere lettere e denaro. Senza contare un’intera famiglia ebrea che è nascosta da un anno nella cantina di una sua casa.
In tutti questi modi, in quegli anni, Bartali ha salvato la vita a un numero imprecisato ed enorme di persone.
Gino, però, mantiene la promessa fatta al Cardinale; non racconta nulla a nessuno, nemmeno ad Adriana e Andrea, per proteggerli. E anche dopo, a guerra finita, tiene il segreto per sé, perché crede che “quando fai un favore ci pensi per una notte, ma te ne dimentichi il giorno dopo”.
Solo quando il padre è ormai molto vecchio, il figlio Andrea, che ha sentito girare alcune voci su questa storia, riesce a farsi spiegare dal babbo come sono andate le cose.
“Ma tu non devi dirlo a nessuno, eh!” insiste il campione. "Il bene si fa, ma non si dice. E certe medaglie si appendono all'anima, non alla giacca".
(Riccardo Gazzaniga)
"Abbiamo toccato le stelle"
- Storie di campioni che hanno cambiato il mondo -