sabato 30 novembre 2024
venerdì 29 novembre 2024
Soul Shakedown Party 27 novembre 2024
https://www.podomatic.com/podcasts/piertosi/episodes/2024-11-29T08_45_00-08_00
https://piertosi.podomatic.com/enclosure/2024-11-29T08_45_00-08_00.mp3
Dennis Brown – Here I Come (Tad's 12”)
Skari – September (Tad's single)
Terry Linen/Anthony Red Rose – No Heaten (Tad's single)
Norris Man – Free Man (Free Man album, Tad's)
Ranking Joe – 1 O'Clock Rock (Choice Of Color album, Tad's)
Anthony Cruz – I Wanna Get To Know (Tad's single)
Horace Andy – Babylon System (Showcase album, Tad's)
Super Black – Liquor Bomber (Tad's single)
Jah Thomas – Drunk And Stagga (Tad's single)
Duane Stephenson – Sweet Sensation (Tad's single)
Duane Stephenson – Rivers Of Babylon (Celebrating Jamaica 61 compilation, Tad's)
Dean Fraser – Belafonte Rock (Tad's single)
George Nooks/Josey Wales – Leave Her Alone (Tad's single)
Mortimer – Road To Trod (Tad's single)
Dean Fraser – I Wish You A Merry Christmas (Nyabinghi Christmas album, Tad's)
La dottoressa USA a Gaza: “Niente avrebbe potuto prepararmi a quello che ho visto”
“Non è nella natura umana vedere corpi smembrati davanti ai propri occhi, vedere persone arrivare con il piede di un parente in una scatola di cartone implorando che venga ricucito, vedere bambini ustionati su quasi il 100% del corpo, sentire l’odore di carne bruciata”. Tanya Haj-Hassan è una dottoressa statunitense specializzata in terapia intensiva pediatrica. Lo scorso marzo è andata a Gaza per due settimane come volontaria in una missione umanitaria e ha lavorato all’ospedale al-Aqsa a Deir al Balah. In un luogo dove i giornalisti internazionali non sono autorizzati ad accedere, ecco la testimonianza diretta di una dottoressa che dice: “non abbiamo mai visto una cosa del genere nella storia moderna”. Questa settimana Tanya Haj-Hassan ha portato la sua testimonianza anche alle Nazioni Unite. L’intervista a Tanya Haj-Hassan di Anna Airoldi. Le immagini dentro la Striscia sono realizzate da Masoud Al-Jaroosha.
giovedì 28 novembre 2024
Alessandro Orsini - Giorgia Meloni è una neofascista islamofobica?
Giorgia Meloni è una neofascista islamofobica?
La domanda di ricerca, o “research question”, che affrontiamo oggi nel rispetto della logica dell’indagine scientifico-sociale è se Giorgia Meloni sia una neofascista islamofobica coinvolta nello sterminio dei musulmani a Gaza. Procediamo con metodo riassumendo quello che sappiamo. Sappiamo che Giorgia Meloni è stata una fascista ammiratrice di Mussolini. Sappiamo che Giorgia Meloni guida un partito, Fratelli d’Italia, pieno di dirigenti e di militanti che inneggiano a Hitler e Mussolini. Sappiamo che Giorgia Meloni ha inserito nella bandiera del suo partito la fiamma tricolore, simbolo neofascista per eccellenza nella storia dell’Italia Repubblicana. Sappiamo che Giorgia Meloni nutre un sentimento ostile verso l’Islam e i musulmani. Sappiamo che Giorgia Meloni, il 15 novembre 2015, ha scritto sulla sua pagina Facebook: “Basta all’immigrazione proveniente dai Paesi musulmani”. Sappiamo che Giorgia Meloni vorrebbe chiudere centinaia di moschee in Italia per il tramite di un progetto di legge appositamente depositato alla Camera. Sappiamo che Giorgia Meloni, il 7 ottobre 2024, ha commemorato la strage di Hamas nella sinagoga di Roma, ma non si è mai recata nella grande moschea di Roma per commemorare i 44.000 musulmani sterminati da Netanyahu a Gaza. Sappiamo che Giorgia Meloni non ha mai espresso solidarietà ai musulmani di Gaza, nemmeno in occasione della strage della farina del 29 febbraio 2024. Giorgia Meloni non ha mai pronunciato una frase come questa: “Esprimo la mia solidarietà ai musulmani di Gaza e condanno Netanyahu per la distruzione delle loro moschee”. Sappiamo che Giorgia Meloni ha attaccato e delegittimato tutti i giudici che cercano di indagare sui crimini di Netanyahu contro i musulmani a Gaza. Sappiamo che Giorgia Meloni è schierata contro i musulmani di Gaza, ma al fianco di Netanyahu, nel processo per genocidio che Israele fronteggia davanti alla Corte di giustizia internazionale dell’Onu. Sappiamo che Giorgia Meloni ha delegittimato i giudici della Corte penale internazionale lasciando intendere che non eseguirà la loro decisione di arrestare Netanyahu per i suoi crimini contro i musulmani a Gaza. Sappiamo che Giorgia Meloni, Il 28 ottobre 2023, si è rifiutata di votare in favore di una tregua umanitaria all’Onu per interrompere lo sterminio dei musulmani a Gaza. In quell’occasione, Meloni ha dichiarato, per bocca dell’ambasciatore italiano all’Onu: “Sempre solidali con Israele”. Sappiamo che, il 19 settembre 2024, Giorgia Meloni si è rifiutata di votare in favore di una risoluzione Onu che chiede a Israele di porre fine all’occupazione dei territori palestinesi in solidarietà con Netanyahu che, in quei luoghi, ha ridotto i musulmani a una categoria inferiore a quella dell'uomo. Sappiamo che Giorgia Meloni ha dato a Netanyahu, a sterminio dei musulmani in corso, le seguenti armi: bombe, granate, siluri, mine, missili, cartucce ed altre munizioni, proiettili e loro parti, per un valore di 730.869,5 euro a dicembre 2023, quasi raddoppiati a 1.352.675 euro a gennaio 2024. Sappiamo che Giorgia Meloni, nell’ultimo MeD9 a Cipro, l’11 ottobre 2024, ha impedito l’inserimento di un brano contro la vendita di armi a Israele – richiesto da Macron e Sanchez – nella nota con cui Francia, Italia e Spagna hanno condannato l’attacco israeliano contro Unifil in Libano. L’analisi dei documenti a nostra disposizione, molti dei quali non citati in questa sede per motivi di sintesi, fornisce numerosi elementi per ritenere che Giorgia Meloni sia una neofascista islamofobica corresponsabile del genocidio dei musulmani a Gaza. In conclusione, l’affermazione secondo cui Giorgia Meloni è una criminale politica con le mani sporche del sangue di tanti bambini musulmani innocenti trova un numero sempre più grande di conferme con l’accumularsi delle decisioni politiche di Meloni in favore di Netanyahu e delle sue dichiarazioni.
La cultura come strumento di liberazione da ogni forma di oppressione.
mercoledì 27 novembre 2024
martedì 26 novembre 2024
Soul Shakedown Party 26 novembre 2024
https://www.podomatic.com/podcasts/piertosi/episodes/2024-11-26T14_54_30-08_00
https://piertosi.podomatic.com/enclosure/2024-11-26T14_54_30-08_00.mp3
Michael Rose/Hollie Cook/Subatomic Sound – Forward (Rockin' Like A Champion album, Dubshot)
Jah Mason – Tuff Music (Reggae Hip Hop Vol.3 compilation, Street Rockaz)
Attila/Killacat – Respiro Corto (Reggae Boyz album, Macro Beats)
Bandolero Movement/Arte Fiorente Resistente – Accendi Il Cervello (Bandolero single)
Buju Banton – This Is Jamaica (Billboard King single)
Bugle/Buju Banton/Damian Marley – Thank You Lord (Apex album, Evidence Music)
Jesse Royal – Your Soul (Easy Star single)
Jah9 – Match (VP single)
Althea Hewitt – Jamaica Funk (African Love single)
Kat Douglas – I'll Run (Kat Douglas single)
Queen Omega/Nature Makonnen – Resilience (Kushite Organic single)
Kabaka Pyramid/Irie Souljah/Nature Makonnen – Show Love (Kushite Organic single)
Producer Ajal/Demarco/Blvk H3ro – Predominant (Ajal Music Group single)
Ras Shiloh – See It Deh (Reggae Vibes single)
Kiddus I/Bazbaz/Tchiky – Shakespeare (The Salmon album, X-Ray)
U Brown/Glen Washington – Ting A Ling (Still Chanting Rub-A-Dub album, Irie Ites)
Paulinho/Payoh SoulRebel – Music Is The Right (Cool Up single)
Ras Teo – Air Balloon (Up Fi Jah album, Forward Bound)
Nat Birchall – Fight Against Evil (Dimension Of The Drums album, Ancient Archive Of Sound)
King Jammys – General Assembly Of Dub (King Jammy's Unite The Nations With Dub album, Greensleeves)
King Jammys – Ceasefire Dub (King Jammy's Unite The Nations With Dub album, Greensleeves)
Black Uhuru – Time To Unite (Love Crisis album, Greensleeves)
Prince Jammys – Tonight Is The Night (Uhuru In Dub album, CSA)
U-Black – Love You Girl (Black Sounds Of Freedom album, Greensleeves)
Johnny Osbourne – Jahovia (The Crowning Of Prince Jammy compilation, Pressure Sounds)
Prince Jammys – Jahovia Version (The Crowning Of Prince Jammy compilation, Pressure Sounds)
Prince Jammys – Brothers Of The Blade (Kamikaze Dub album, Trojan)
Frankie Paul – Do Good (Greensleeves 12”)
Junior Reid – Boom-Shack-A-Lack (Boom-Shack-A-Lack album, Greensleeves)
Prince Jammys – Ya We Deh Dub (Crucial In Dub album, Greensleeves)
Johnny Osbourne – Lend Me Your Chopper (Darace Music 12”)
Prince Jammys – Chopping Dub (Osbourne In Dub album, CSA)
Johnny Osbourne – Water Pumping (Starlight 12”)
Prince Jammys – Pumping Dub (Osbourne In Dub album, CSA)
Papa Richie – Mobay People (Darace Music 12”)
Wayne Smith – Youthman Skanking (Youthman Skanking album, VP)
lunedì 25 novembre 2024
Gaza: l’occupazione costruita sui corpi delle donne
https://www.radiopopolare.it/gaza-loccupazione-costruita-sui-corpi-delle-donne/
Immaginate di essere incinta a Gaza. Di dover scappare, lasciare la vostra casa prima che venga distrutta. Di andare verso il centro della Striscia, costruire una tenda, e poi dover scappare di nuovo. A sud, a Khan Younis, poi ancora più giù a Rafah e poi tornare a nord. E ogni volta dover ricominciare, con il terrore delle bombe che cadono intorno a voi, il rumore costante dei droni, la paura per i vostri bambini e per quello che ancora non è nato.
Immaginate poi il giorno del parto, le contrazioni in tenda, nessuna privacy, la corsa verso l’ospedale o verso ciò che ne rimane. Partorire sul pavimento, senza anestesia, in mezzo a centinaia di altre persone ferite, spaventate o morte. E poi tornare alla tenda, o nella scuola dell’ONU che ora è un sovraffollatissimo rifugio, stipate tra laghi di liquami, cumuli di spazzatura e montagne di macerie. E pregare ogni giorno che la guerra finisca. Che il vostro bambino appena nato possa diventare grande e vedere un mondo diverso.
Poi immaginate di avere 20 anni, di avere le mestruazioni e di non trovare l’acqua per lavarvi né gli assorbenti. Non è solo una questione di igiene. Immaginate l’umiliazione e la vergogna.
E pensate di dover scappare da casa lasciando indietro ogni cosa e vedere poi sui social un gruppo di soldati israeliani entrare nella vostra camera ormai distrutta, aprire i cassetti, prendere le vostre mutande, alzarle come un trofeo, mentre nell’altra mano tengono il mitra.
Immaginate tutte queste cose, e provate a pensare cosa voglia dire essere una donna nella Striscia di Gaza oggi.
Non c’è solo la violenza fisica, la morte e il dolore. Il fatto che il 70% delle vittime nella Striscia di Gaza erano donne e bambini. C’è l’umiliazione e l’oggettivazione.
Le foto e i video dei soldati israeliani che sfilano con addosso i vestiti delle palestinesi scappate o forse uccise, che sul carro armato montano una bambola gonfiabile, o che su TikTok ballano sventolando mutande e reggiseni trovati in una casa ormai abbandonata nel nord della Striscia, sono l’esempio più concreto di quanto colonialismo e patriarcato siano due facce della stessa medaglia. Di quanto la narrazione del governo israeliano, che vuole che i palestinesi siano visti come inumani, pesi ancora di più sulle donne che, nel processo di disumanizzazione, vengono sessualizzate e ridotte a solo corpo.
La violenza di genere a Gaza – che sia fisica, sessuale o psicologica – è solo una parte dell’enormità di ciò che accade nella Striscia. Per questo, forse, è poco raccontata. Non è però un elemento secondario, ma complementare perché è sui corpi delle donne che si costruisce l’occupazione.
Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza MASCHILE contro le donne
bisogna cambiare titolo come sentivo dire alla trasmissione r&d vibes.....
Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza MASCHILE contro le donne....
domenica 24 novembre 2024
Reggae Radio Station 24 novembre 2024
01 ( Max Romeo ) – Chase the devil
02 ( Max Romeo ) – One Step Forward
03 ( Madelaine ft. Max Romeo ) - Send The Praises Up
MILANO OLDIES @ THE CONTROL
( Reggae Boyz ) – Reggae Train
( Jackie Opel ) – I Am What I Am
( Wiston Stewart ) – I Don’t Why
( The Cables ) – Baby Why
( 3 Tops ) – Do It Right
( Dennis Walks ) – The Drifter
( Tommy Mc Kook ) – Liquidator
( The Ethiopians ) – Pirate
04 ( Niù Tennici ) - No more in my World
05 ( The Admirals ) – Escalation
06 ( Killacat & Attila ) - Cintura nera
07 ( Mattune ft. Puccia (from Après La Classe) - Maddalè
08 ( Flavio Ghetto Eden & Davide Lorrè ) - Sperone 167
09 ( Elijah ) - Keep On Rocking
10 ( Jah 9 )- Match
11 ( Lila Iké ) - Fry Plantain (feat. Joey Bada$$)
MOST IMPORTANT DANCEHALL TRACKS
1985 ( johnny osbourne ) Budy Bye
1985 ( super cat ) Boops (1985)
1985 ( Tenor Saw ) - Pumpkin Belly
1985 ( Wayne Smith ) - Under Me Sleng Teng
1986 ( admiral bailey )- punanny
1987 ( Super Cat ) - Mud Up
1987 ( Conroy Smith ) – Dangerous
1988 ( Shabba Ranks & Kristal ) - Twice My Age
1988 ( Admiral Bailey ) - Old Time Something
1988 ( Frighty & Colonel Mite ) Life (Is What You Make of It)
1989 ( JUnior Reid ) - one blood
R&D Vibes 23 novembre 2024 - R&D Shoes. Violenza maschile e patriarcato
https://radio.sonarproject.net/media/podcast/2425/redvibes/redvibes23112024.mp3
https://radiosonar.net/podcast/rd-vibes-9-08-red-shoes/
Nella puntata che ci porta verso la Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne parleremo di violenza maschile e patriarcato. E lo faremo tra uomini, anche grazie al contributo di Luigi Della Sala, appassionato di studi di genere, con cui proveremo a fare un po’ d’ordine (anzitutto lessicale) tra femminismo, ideologia woke e cancel culture.
Come sfondo sempre la grande musica reggae di ieri e di oggi e le nostre rubriche: l’Almanacco di Laganà, con gli auguri a Cornell Campbell; C’è Situazione, con i suggerimenti sui prossimi eventi reggae; e l’esordio radiofonico di Junior Green con Piccoli Libri, spazio dedicato ai consigli di lettura per i più piccini.
LINEA DI MASSA LDM Sound System – Reasoning (unreleased)01 – Cornell Campbell – Natty Don’t Go (Down Beat Records)02 – Cornell Campbell – Conscious Rastaman (Jackpot)
03 – Cornell Campbell – Why Dem Gwaan So (M Records)
04 – Cornell Campbell – Lovely Feeling (Fruit Records)
05 – Greg Even & Terry Vibes – Dutty Babylon Riddim (Raider Records’ new release)
06 – Greg Even & Mc Lilpin – Thanks To Jah (Raider Records’ new release)
07 – Greg Even & Darien Prophecy – I ya man (Raider Records’ new release)
08 – Greg Even & Terry Vibes – Dutty Babylon (Haris Pilton Dub) (Raider Records’ new release)
09 – Valerie Stuart with Black Heart – Flirt (Darkstar Records RE)
10 – Flying Vipers – Show Me (Easy Star Records’ new release)
11 – Flying Vipers – Show Tell version (Easy Star Records’ new release)
12 – Rootz Underground – Seek Jah First (Thunderground Music’s new release)
13 – Peter Youthman – Peter Youth Deh Bout (Roll-record’s new release)
14 – William Spring & Tribuman – Yoyful Noise (Roll-record’s new release)
15 – Fullness & Wayne Mcarthur – Walk Of Life (Karna Tone & Fullness)
16 – Fullness & Wayne Mcarthur – Walk Of Dub (Karna Tone & Fullness)
17 – Levites – Lion (Tribute to Shaka) (Lion Triumphant – Partial Records’ new release)
18 – Earth & Power – Unity (Earth & Power Records’ new release)
19 – Earth & Power – Unity riddim (Earth & Power Records’ new release)
20 – No Finger Nails ft Tom Spirals – Mr.Trilionaire [Michael Exodous RMX]
21 – Alpha B – What’s Left For Me (Lion’s Den’s pre-release)
22 – Tribulation – What’s Left Is Dub (Lion’s Den’s pre-release)
23 – Alpha Steppa x Nai-Jah – Palestine is Great #streetdub (Steppas Records)
sabato 23 novembre 2024
venerdì 22 novembre 2024
Soul Shakedown Party on Hitz 92 FM Jamaica November 21
https://www.podomatic.com/podcasts/piertosi/episodes/2024-11-22T10_37_03-08_00
https://piertosi.podomatic.com/enclosure/2024-11-22T10_37_03-08_00.mp3
Alborosie/Beres Hammond – Too Rock (Unbreakable album, Greensleeves)
Beres Hammond – Just A Man (Just A Man album, Joe Gibbs/Jamwax)
Beres Hammond – United (Beres Hammond & Friends compilation, ERC)
Beres Hammond – Is This A Sign (A Love Affair album, Penthouse)
Burning Spear – Rocking Time (Supreme 7”)
Burning Spear – Man In The Hills (Man In The Hills album, Island)
Burning Spear – Jamaica (No Destroyer album, Burning Music)
Ken Boothe – Riverside (Nah Lef Ya single)
Jahmila – Who Feels It Knows It (Nah Lef Ya single)
Nadia McAnuff/Winson McAnuff/The Ligerians – Colors (SoulNurse single)
Johnny Clarke – As Far As Eyes Can See (Love Up album, Tabou One)
Ranking Joe- AI (Top Ranking album, Tabou One)
Ranking Joe – Natty Man, Travelling Man (Choice Of Color album, Tads's)
U Brown/Frankie Paul – Rub-A-Dub Style (Irie Ites single)
Jah Thomas – Cricket, Lovely Cricket (Music Maker From Jamaica compilation, Acid Jazz Roots)
Earl Zero – Just For You (Ionesphere Music single)
Alessandro Orlandi, in pieno Kali Yuga - Lampi di tenebra - Manifestazioni del Kali-Yuga nel mondo moderno
https://ilmanifesto.it/alessandro-orlandi-in-pieno-kali-yuga
INTERVISTA L'autore racconta «Lampi di tenebra – Manifestazioni del Kali-Yuga nel mondo moderno», da Stamperia del Valentino
Fisico, matematico, ex insegnante al liceo Visconti di Roma, ex curatore del museo Kircheriano annesso, appassionato di alchimia, I Ching e tarocchi, leader della pop-rock band Saturn’s Children, fondatore nel 2007 della Lepre edizioni, Alessandro Orlandi potrebbe essere definito un uomo rinascimentale. Una delle sue ultime creazioni è Lampi di tenebra – Manifestazioni del Kali-Yuga nel mondo moderno (Stamperia del Valentino, pp. 263, € 25,00), uno scritto nel quale passato presente e futuro si intrecciano da prospettive diverse, proponendo una visione alternativa a quella imperante dell’esistente.
Alessandro, da dove iniziamo?
Ovviamente dal Kali Yuga. Quella dei cicli del tempo nell’induismo è una materia molto complessa, la trovate nel libro e non è il caso di riassumerla adesso. La cosa importante da capire è che l’induismo misura il tempo secondo due dimensioni completamente opposte tra loro. Una è quella del tempo della vita quotidiana, che comincia con la nascita e si conclude con la morte. L’altra fa riferimento a un tempo cosmico, irriducibile alla vita umana, in cui un ciclo completo è la vita del dio Brahma: 311.040 miliardi di anni. Quindi un tempo che smarrisce la ragione. Questo ciclo completo si suddivide in cicli temporali più brevi, uno dei quali, che si chiama Mahayuga, viene diviso in quattro parti, che segnano la progressiva discesa delle coscienze nelle tenebre, la perdita del rapporto con la divinità.
La prima di queste quattro parti si chiama Krita o Satya Yuga, un’età dell’oro che corrisponde all’età dell’oro di Esiodo nella divisione greca dei cicli temporali. Poi c’è il Treta Yuga, poi il Dwapara Yuga e infine il Kali Yuga. Questi cicli segnano, come dicevo, un progressivo ottenebramento delle coscienze nel segno dell’ignoranza, una forma di cecità che riduce ogni cosa al suo aspetto materiale e tangibile. In effetti oggi molti vedono nella scienza e nella tecnologia le uniche forme di conoscenza possibili, negando che il mondo e l’essere abbiano livelli più sottili di esistenza e che ogni cosa nell’universo possa sussistere, essere percepita, secondo vari livelli di coscienza.
Chi coltiva questo riduzionismo sembra ignorare che l’amo con cui noi andiamo a pesca per comprendere il mondo è fatto di simboli. È attraverso i simboli che il mondo e l’universo svela i suoi aspetti più sottili al poeta, all’artista e allo scienziato. Che l’umanità sia diventata sorda al linguaggio dei simboli è proprio ciò che hanno previsto alcuni scritti sacri induisti, soprattutto alcuni tra i Purana e il Mahabarata.
Il Kali Youga come un filtro attraverso cui guardare al presente…
La scelta degli argomenti del libro è molto varia ed è stata guidata dall’intento di mettere in luce quello che noi perdiamo adottando il punto di vista materialista e riduzionista descritto dal Kali Yuga. Si comincia col Transumanesimo, che riduce il pensiero alle attività dei neuroni e a una serie di algoritmi, e l’amore all’attività degli ormoni, paragonando l’uomo a una macchina, concependolo come un insieme di organi sostituibili con parti meccaniche o ricreabili con le biotecnologie. Si parla persino di downlodare il cervello in una memoria esterna, di sopravvivere e vincere la morte in questo modo, dando questo senso perverso e materialista al vivere e al morire e perdendo il senso della sacralità della vita umana. Al contrario, le civiltà più antiche, per esempio gli egizi, pensavano che il corpo umano oltre al corpo tangibile prevedesse altri corpi sottili, e che questi corpi sottili andassero oltre la nostra morte fisica.
Anche nel Cristianesimo abbiamo l’anima e lo spirito, e nell’induismo, nel buddhismo o nel taoismo ci sono tecniche alchemiche per trasferire la coscienza in un corpo di luce. Tutto questo viene spazzato via e veniamo ridotti dal materialismo a reazioni chimiche e algoritmi. Tutte chiacchere e distintivo, direbbe Al Capone nel film Gli intoccabili. Seguono alcuni capitoli che parlano delle divinità greche e del loro simbolismo, del modo in cui, direbbe James Hillman, queste divinità si sono ammalate nel mondo moderno. Ad esempio Mercurio. Cosa guadagniamo e cosa perdiamo pensando che la cosa più importante sia la velocità? Nel traguardare la mèta senza occuparci del percorso? Nella concezione antica del viaggio la cosa più importante era il percorso, come si arrivava alla fine di un viaggio, non tanto il fatto di arrivarci il più in fretta possibile. Siamo colonizzati da un tempo esterno che ci detta i suoi ritmi e i suoi valori specifici, anziché cercare in noi stessi il valore da dare alle esperienze.
La divisione del tempo in quattro Yuga è tuttora un pensiero vivo in India?
Se diciamo di essere nel pieno del Kali Yuga sono tutti d’accordo. Poi quando si va a vedere quanto dovrebbe durare esattamente il Kali Yuga e quando dovrebbe avere termine, le opinioni sono diverse, una scuola dice che addirittura dovrebbe finire nel 2025, un’altra che dovrà durare almeno altri 400.000 anni. Dividere il tempo, la storia del mondo, in ere non è proprio solo dell’induismo, ma è un’idea condivisa anche dei Greci e dalle civiltà mesoamericane, Aztechi, Toltechi, Maya.
Torniamo a Mercurio…
Tra gli archetipi che lo caratterizzano c’è la comunicazione, che è la principale funzione di questo dio. Viviamo in un’epoca in cui il mondo è iperconnesso, però abbiamo perso, per così dire, la bilancia, cioè la facoltà di pesare le cose importanti e distinguerle da quelle di nessun valore. È come una pittura senza prospettiva, in cui tutto sembra avere la stessa importanza. È vero che ci sono gli algoritmi di Google che dovrebbero distinguere le cose importanti da quelle irrilevanti, però i criteri secondo cui lo fanno sono completamente avulsi dalla nostra anima e dalla nostra coscienza. Poi c’è il rapporto con la morte, Mercurio era per eccellenza lo psicopompo, colui che conduce le anime dal sogno alla veglia e viceversa, e dalla vita alla morte. Se non si interiorizza, se non ci si avvale del mondo dei simboli, la morte viene occultata, nascosta. Il nostro è un Mercurio su cui abbiamo messo un lenzuolo nero, sia su di lui che su Ade, il Dio dei morti.
Mercurio segnava anche i passaggi della coscienza: un tempo la vita era concepita come viaggio interiore, prima verso l’adolescenza, poi verso l’età matura, la vecchiaia, la morte. Fasi che erano accompagnate da una ritualità che si è completamente persa, per cui è come se viaggiassimo attraverso le nostre vite avendo sempre la stessa età da un punto di vista interiore, con nessuna consapevolezza che ci sono delle fasi da attraversare e delle trasformazioni interiori che le accompagnano.
Un’altra divinità greca che visiti è Nemesi…
Era la custode dell’ordine cosmico e della giustizia, che noi abbiamo derubricato a dea della vendetta, cosa che la dice lunga sulla nostra idea di ordine cosmico e sulla nostra cecità rispetto al degrado dell’ambiente, alle decine di specie animali che scompaiono ogni giorno, al fatto che l’idea di giustizia dovrebbe contemplare anche una dimensione verticale, di compensazione dell’ordine cosmico.
L’ordine cosmico lo abbiamo infranto per quello che riguarda la natura e non abbiamo nessuna idea di cosa significhi da un punto di vista sottile la riparazione dei torti subìti. Nemesi viene scambiata per la dea della legge del taglione, per cui se tu mi tagli una mano io taglio una mano a te, ma non si riduce a questo. Nei popoli in cui l’idea di compensazione è ancora viva, per esempio in Africa, si può compensare un torto persino con una somma di denaro o con una azione simbolica che sposta il livello di percezione delle azioni e delle compensazioni su un altro piano.
Un altro aspetto è l’umorismo. Lo scopo della commedia e della tragedia antica era sacro: offrire a chi vi assisteva una doppia vista sugli eventi. Una vista, diciamo così, letterale e una vista simbolica, che parlava all’anima. La doppia vista offerta dalla tragedia faceva leva sul dipanarsi di vicende che vedevano, soprattutto in Esiodo, il protagonista prendere su di sé il peso dell’ordine cosmico infranto e sanare la ferita. Nella commedia invece si rideva, e questo riso era fondamentale, non era il riso della derisione o il riso volgare, ma un riso che scaturiva dal vedere simultaneamente ciò che le cose pretendono di essere e quel che sono veramente. Uno dei meccanismi fondamentali della comicità, per esempio nelle gag di Totò o dei Monty Python, si basa sullo smascherare il vero volto di persone e situazioni a dispetto delle apparenze.
Quando si riesce a percepire simultaneamente le due cose si ride, e questo è un momento di coscienza, profondo e catartico. Questa è un’altra cosa che stiamo perdendo perché, come dice il senso comune, per ridere ci vuole spirito. Se non si ha spirito non si ride, si deride, si indica. E questo è un atto aggressivo, non un atto di crescita della coscienza. Un altro capitolo riguarda la mancanza di luoghi ed occasioni in cui far dialogare tra loro la cultura umanistica, quella religiosa e quella scientifica. Questo compito è stato assolto, per esempio, nella prima parte del Novecento da Eranos in Svizzera, un posto dove sono passati Jung, Bernard, Kerényi, Schrödinger, Zimmer, Wilhelm, Tucci e tante altre personalità fondamentali per la spiritualità del secolo passato. In questo momento non c’è nessun luogo che assolva a questa funzione, ed è difficile persino immaginare un futuro luminoso se gli spiriti più illuminati non dialogano tra loro. Oggi apparentemente non c’è nessuno che elabori una visione del futuro possibile al servizio dell’intera umanità. Assistiamo alla competizione per la presidenza degli Stati Uniti e ad altre competizioni analoghe in tutto il mondo, tra leader che non offrono nessuna visione che ci porti almeno fino a dopodomani.
Si può definire un ordine cosmico dal punto di vista scientifico?
Direi di no, nel senso che l’obiettivo della scienza – e di quella sperimentale in particolare – è giungere a conclusioni provvisorie attraverso eventi ripetibili su cui tutte le comunità scientifiche possano dichiararsi d’accordo e che siano anche falsificabili sperimentalmente, seguendo Popper. Ad esempio, non avrebbe senso chiederci, nella realtà ultima delle cose, quali siano l’esatta velocità e posizione di una particella elementare, dato che, per il Princìpio di Indeterminazione di Heisenberg, possiamo misurare con precisione assoluta solo una di queste due grandezze. L’altra sarà soggetta a un intervallo di indeterminazione tanto più ampio quanto più è precisa la misurazione della prima grandezza.
Inoltre, nessuna affermazione assoluta e definitiva può far parte della scienza. Nei capitoli del libro dedicati alla matematica e alla fisica ho cercato anche di mostrare come esista sempre un equilibrio tra ordine e caos nelle teorie matematiche e fisiche. Ma per tornare alla tua domanda, la scienza deve essere affiancata da una bilancia, cioè dal senso di ciò che è importante, ciò che ha valore per l’anima, e di ciò che non lo ha.
Questo la scienza in sé non ce lo potrà dare mai. La scienza ci può dire che, date certe condizioni, si verificano certe conseguenze, certe volte sbagliando e certe volte no. Però non può darci il senso dell’ordine cosmico. I filosofi del passato che univano scienza e religiosità percorrevano questa strada cercando di armonizzare il microcosmo dell’individuo, il microcosmo umano, col macrocosmo dell’universo che ci circonda. Una via sapienziale percorsa anche da alcuni movimenti ermetici, come quello Rosacrociano.
Agli albori del cristianesimo c’è Origene che nell’Omelia del Levitico dice che nell’uomo c’è un sole, una luna e anche le stelle, che cercando in noi stessi, in profondità, troveremo le galassie più lontane. Le stesse parole del Tao Te Ching taoista: «Senza uscire dalla porta conoscere il mondo. Senza guardare fuori dalla finestra vedere la via del cielo». Gli sciamani di tutte le latitudini dicono la stessa cosa. La scienza può dare il suo contributo a questa visione verificando che le leggi che regolano il microcosmo sono identiche alle leggi che reggono il macrocosmo. Forse siamo vicini a formulare una teoria del campo unificato, quella che sognava Einstein. Ma la tensione verso l’ordine cosmico è qualcosa che appartiene al mondo dei valori, non al mondo della scienza. Gli ultimi sviluppi della fisica quantistica ci aiutano a pensare che nell’universo le cose possano essere in effetti connesse tra loro, anche a enormi distanze. Ma non confonderei in nessun caso il dominio di applicazione della fisica con quello della metafisica o della religiosità. Tuttavia molti hanno lavorato per affiancare gli studi dei fisici al mondo dei valori, penso a Capra, a Bohm o a Bernardo Kastrup.
Mi sembra che la fisica quantistica apra alla possibilità che il mondo non sia soltanto materia ma ci sia qualcos’altro…
La fisica quantistica non nega che questa possibilità esista. Solo che i riduzionisti si comportano proprio come gli americani del Fantasma di Canterville di Oscar Wilde: in un castello inglese un povero fantasma si fa in quattro per far capire ad alcuni turisti americani di essere uno spettro, cerca anche di spaventarli, ma a ogni suo tentativo loro oppongono sempre una spiegazione scientifica triviale, lo «riducono» ad altro, frustrandolo mortalmente, fino a deprimerlo. E per deprimere un fantasma ce ne vuole…
Come hai scelto il nome della casa editrice e della band musicale?
La casa editrice, che ad oggi ha pubblicato 160 libri, è nata nel 2007 con l’intento di offrire al pubblico nuove chiavi per interpretare il presente e affrontare il futuro. Quale nome poteva essere più adatto di Lepre Edizioni, cioè Le Predizioni? Inoltre la lepre è un animale mercuriale, è sacra al dio della comunicazione e della velocità, che può attraversare in un istante tutti i piani dell’essere, dal più materiale al più sottile.
Per ciò che riguarda la band, quando nel 2017 abbiamo pubblicato il primo album, ho deciso di intitolarlo Saturn’s Children perché contiene ben 32 canzoni scritte negli ultimi venti anni. Come Saturno, che nel mito inghiotte tutti i suoi figli e poi li dà alla luce tutti insieme (dopo aver ingoiato una pietra al posto di Giove), mi ero tenuto in pancia tutte quelle canzoni per un ventennio e darle alla luce è stato un atto veramente liberatorio. La band ha ereditato questo nome, ma non ha nulla della pesantezza di Saturno, forse qualcuna delle sue virtù come dio dell’età dell’oro.