http://www.millionmarijuanamarch.info/
5 MAGGIO 2012
ROMA
12a MILLION MARIJUANA MARCH
Edizione precedente(2011)
Per info e adesioni:giornatamondiale@millionmarijuanamarch.infoNELLO STESSO GIORNO A ROMA E IN ALTRE 420 CITTA' NEL MONDO PER ESIGERE:
1) LA FINE DELLE PERSECUZIONI PER I CONSUMATORI.
2) ACCESSO IMMEDIATO ALL'USO TERAPEUTICO PER I PAZIENTI.
3)DIRITTO A COLTIVARE LIBERAMENTE LA CANNABIS, PATRIMONIO DELL'UMANITA'.
SABATO 5 MAGGIO 2012, DODICESIMA EDIZIONE ITALIANA M.M.M., SOLO REGGAE & ANNI 70.
DEDICATA A TUTTE LE VITTIME DEL PROIBIZIONISMO, MASSACRATE DI BOTTE IN GALERA O ANCORA PRIMA DI ARRIVARCI, E IN PARTICOLARE A ALDO BIANZINO, DI CUI ESIGIAMO LA RIAPERTURA DEL PROCESSO PER OMICIDIO.
0RE 16, DA PIAZZA DEI PARTIGIANI A PIAZZA BOCCA DELLA VERITA' FINO ALLE 23.00. AL TERMINE, DOPO LA CONCLUSIONE A PIAZZA BOCCA DELLA VERITA' ALLE ORE 23, LA M.M.M. PROSEGUIRA' UFFICIALMENTE AL CENTRO SOCIALE L.O.A. ACOBRAX
(EX CINODROMO) PER LA PRESENTAZIONE DI "FOUNDATION", IL NUOVO CD DEL BARACCA SOUND SYSTEM. (attenzione: non saranno ammesse bandiere e striscioni di partito, di nessun partito, non saranno ammessi camion non preautorizzati ) Per ciclofficine, singoli musicisti acustici, giocolieri, murghe e bande musicali che apriranno la marcia, l'appuntamento e' sul viale sotto il palazzo ACEA.“Al peggio non c’è mai fine” recita un vecchio detto popolare, siamo cresciuti con il proibizionismo e dovremmo esserci abituati se non fosse diventato sempre più aggressivo e invasivo, socialmente devastante. Siamo cresciuti governati da spregevoli personaggi ma fortunatamente non ci siamo abituati e mai avremmo immaginato che dopo il pentapartito e Andreotti saremmo sprofondati nel Berlusconismo con i suoi improponibili figuranti che ci hanno regalato la Fini/Giovanardi, una delle peggiori leggi al mondo in materia di droghe prodotta dal parlamento a più alta concentrazione di inquisiti al mondo, per poi infine affogare con un governo non eletto di massoni e banchieri. Ora il cerchio è completo, dalle collusioni mafiose alla massoneria degli economisti cravattari, se la feccia dell’umanità fosse preziosa il nostro parlamento sarebbe una miniera. Che senso ha spiegargli che la 49/2006 tristemente nota come Fini/Giovanardi non è altro che la tassa sul consumo di sostanze “illecite” affidata in gestione alle narcomafie che ottengono così il rafforzamento del monopolio dell’importazione, produzione e distribuzione delle sostanze vietate già garantito dalla precedente 309/90, varata quella da Bettino Craxi noto e indiscusso campione di onestà, qualcuno crede non lo sappiano? Come erano stati accumulati gran parte di quei capitali portati illecitamente all’estero e rientrati con il famoso “scudo fiscale” varato da Berlusconi e graziato da Monti? Non sono forse i proventi esentasse del narcotraffico e dei traffici mafiosi in genere che hanno garantito quella liquidità alle banche che ha impedito all’Italia l’effetto Grecia? E le banche sono controllate da chi? L’enorme flusso di denaro accumulato dalle organizzazioni criminali che fine fa? Si autoricicla o la finanza fa la sua parte? E un governo che fa pagare ai ceti medi bassi la crisi causata dalle banche, allungano di anni l’età per il raggiungimento della pensione rallentando il turn over e la possibilità di lavorare per i giovani, che mira ad aumentare il divario fra le classi favorendo gli speculatori e cancellando i diritti come l’articolo 18 con il placido di tutti da Bersani a Alfano può mai essere interessato alla liberazione della cannabis? Bisogna tradurre il lessico della propaganda di questo governo, quando dicono “liberalizzare” significa privatizzare, ossia prendere dei beni comuni, sottrarli alla collettività per affidarne il profitto a pochi “privati”. Quando noi diciamo “liberalizzare la marijuana” intendiamo esattamente il contrario, ossia riconsegnare all’umanità un bene comune, sganciare dal mercato un pezzo del patrimonio botanico del pianeta attualmente affidato dal proibizionismo al profitto delle narcomafie e vorremmo che la coltivazione di questa pianta fosse un diritto naturale come è per il basilico o i pomodori. Questo governo che fa pagare la crisi a tutti aumentando l’iva e i carburanti e di conseguenza il prezzo delle merci e dei generi alimentari, che sperpera 20 miliardi di euro per acquistare i cacciabombardieri F35 e altrettanti vorrebbe spenderne per un’opera inutile e dannosa come la TAV in Val di Susa tentando goffamente di imporla alle popolazioni con la prepotenza degli eserciti un merito però lo ha: è riuscito oltre che ad applicare il programma di Berlusconi a far gettare la maschera a Bersani e al PD, ora è finalmente chiaro ai più che non c’è differenza sostanziale tra il loro liberismo e quello della PDL e l’astensionismo crescerà ancora, inesorabilmente. Il gatto e la volpe, nel gioco delle parti fingono di contrastarsi ma poi pasteggiano allo stesso tavolo, uno , il PDL vara la Fini/Giovanardi a fine legislatura nel 2006 inserendola nel decreto urgente per le olimpiadi di Torino, l’altro il Pd fa finta di volerla contrastare e si impegna ufficialmente a cancellarla appena sarà al governo, solo perchè da lì a poco ci sarebbero state le elezioni perse poi dal PDL, una volta eletti, nulla fanno nonostante fosse nel programma, e neanche dopo nella legislatura successiva dove erano però all’opposizione, tentano di sollevare il problema, mai neanche un’interpellanza e possiamo scommetterci che nulla faranno neanche in futuro, ma perché insistono nel chiamarsi Partito democratico? Non sarebbe più onesto e non offensivo dell’ intelligenza collettiva chiamarsi semplicemente PARTITO? Eppure gli effetti letali della 49/2006 sono tangibili, la lista delle vittime si allunga ed è di pochi giorni fa la notizia della falsificazione delle prove utilizzate per ottenere l’archiviazione dell’accusa di omicidio trasformata in omissione di soccorso a carico delle guardie carcerarie della prigione di Capanne a Perugia per la morte di Aldo Bianzino.
Aldo fu arrestato per delle piante di Cannabis in giardino il 12 ottobre 2007, fu trovato morto dopo neanche due giorni il 14 ottobre nella cella numero 20 della sezione 2b maschile del carcere Perugino, l’autopsia evidenziò il distaccamento del fegato dalla sua sede con la fuoriuscita di circa un terzo di litro di sangue e un grosso ematoma nel cervello. Lo spappolamento violento del fegato fu giustificato con le manovre effettuate nel tentativo di rianimarlo con il massaggio cardiaco, anche se non si capisce come si possa frantumare il fegato effettuando un massaggio anche violento sul cuore che notoriamente è distante dal fegato, mentre il grosso versamento nel cranio fu giustificato con dei fotogrammi di una TAC che evidenziavano un aneurisma celebrale che avrebbe causato la morte naturale, solo che i fotogrammi della TAC appartengono a un altro cranio, che non è quello di Aldo. Ora chiediamo la riapertura del caso per OMICIDIO, perche Aldo è entrato in carcere sano, la prova che escludeva il pestaggio non esiste e il 5 maggio lo striscione dell’apertura della manifestazione sarà dedicato al caso Bianzino. Del resto sappiamo che il potere si autoassolve e come dice un altro detto popolare “tra cani non si mordono” e senza andare troppo lontano nel tempo, senza risalire alle stragi di stato, ai servizi segreti deviati, alle ormai trentennali storie Italiche fatte di insabbiamenti e depistaggi, basta ricordare GENOVA 2001, anche lì la polizia costruì prove poi risultate false per accusare le vittime e proteggere i torturatori della Diaz e di Bolzaneto, furono condannati alcuni poliziotti, anche se con condanne lievi rispetto alla gravità dei fatti e nonostante tutto, quelli che davano gli ordini furono tutti promossi. L’Italia è non a caso al settimo posto nella triste classifica degli stati del consiglio d’Europa che violano i diritti umani, un magro risultato, visto che restiamo il primo dei paesi dell’Europa Occidentale preceduti da Turchia, Russia, Romania, Ucraina, Polonia e Bulgaria. L’Italia è al sessantunesimo posto per il rispetto della libertà di stampa su 176, ai primi posti ci sono ovviamente i paesi civili come la Finlandia, la Norvegia e i Paesi Bassi. Sono purtroppo migliaia i consumatori/trici arrestati/e con una pianta in giardino o due grammi di erba, certamente non spacciatori ma cittadini/e che hanno tentato di auto produrre il proprio consumo senza finanziare le narcomafie, in tantissimi/e scontano pene insensate per poche piante. Nel nostro paese grazie alla Fini/Giovanardi festival musicali Reggae come Rototom sono stati costretti all’esilio in Spagna accusati di istigazione, la campagna “ma la musica non si ferma” è invece nata nel Salento dall’esasperazione per le continue perquisizioni con cani davanti alle Dance Hall Reggae, ci sono attività come “Semitalia” che hanno chiuso, i titolari furono arrestati e tre anni dopo assolti. Il caso dell'autista del bus che a Roma subì un incidente a causa di una macchina che non aveva rispettato il rosso al semaforo e nonostante la responsabilità dell'incidente fosse palesemente della controparte venne immediatamente licenziato a causa della positività alla cannabis nel narcotest a cui fu sottoposto, come previsto dalla attuale normativa. Il caso del “LIVELLO 57” di Bologna: il teorema si è sciolto come neve al sole e gli attivisti ne sono usciti puliti ma il Livello non c’è più.
C’è poi il caso di Fabrizio Pellegrini, il paziente di Chieti autorizzato ad importare per fini terapeutici la Cannabis ( il BEDROCAM, infiorescenze femminili al 18% di THC) ma arrestato piu' e piu' volte per coltivazione, tanto che per la somma delle condanne rischia vent'anni e questo perche', non potendosi permettere di pagare gli otto euro giornalieri del costo della sua medicina, ha optato per l'autoproduzione, alla faccia del diritto alla salute previsto dalla costituzione. Ci sono poi oltre a quello per Aldo altri comitati di parenti e amici delle vittime delle cosiddette “Forze dell’Ordine” che con la 49/06 ottengono la possibilità di sequestrare liberi cittadini per compiere le loro bravate, Federico Aldrovandi, Giuseppe Ales, Stefano Cucchi ,Giuseppe Uva e purtroppo altri, troppi per essere in un paese occidentale che si definisce civile e democratico e troppi per considerali solo casi isolati, se non è persecuzione questa che cosa è? Quando devono farci ingurgitare la medicina amara di turno ci ricordano sempre che siamo in Europa ma per le cose positive non vale. Anche la Spagna è in Europa ma li nessuno viene arrestato per poche piante di Cannabis o per possesso, in Portogallo e nella Repubblica Ceca la depenalizzazione è totale e non solo per la Cannabis, in Germania è tollerata e sono previste solo multe per il possesso, a Vienna in Austria i grow shop espongono liberamente in vetrina piantoni di Cannabis e vendono talee (cloni), in Olanda ci sono i Coffee Shop e in Svizzera la coltivazione personale è permessa, in Belgio è consentita la coltivazione di una pianta, in Grecia l’autocoltivazione è considerata possesso, in Lituania si è multati oltre le tre piante consentite, nel Lussemburgo c’è una multa se si fuma davanti a minori e diventa penale se si fuma con i minori, in Finlandia si è multati per coltivazione e possesso, in Polonia fino a 25 grammi di erba si è multati solo per possesso in luoghi pubblici, nel Regno unito la Cannabis è stata declassificata alla tabella B e non ci sono sanzioni fino alla terza volta ecc….
Cos’è che ci differenzia così nettamente dal resto dell’Europa, forse perché abbiamo il Vaticano e il nostro è uno stato solo parzialmente laico? Forse perché abbiamo inventato il fascismo e ancora non ne siamo fuori a decenni di distanza? Forse perché abbiamo esportato la mafia in tutto il mondo e sia la società che le istituzioni ne sono tuttora profondamente intrise? O forse, più probabilmente, tutte e tre queste ragioni messe assieme. Il 5 maggio saremo in piazza a Roma contemporaneamente ad altre centinaia di città nel mondo, con la nostra specificità italiana assieme alla comunità mondiale perseguitata per un costume che attiene alle scelte individuali, con Aldo nel cuore, perché vogliamo sapere come è VERAMENTE morto e per mano di chi, perché noi non dimentichiamo, non ci giriamo a guardare altrove e soprattutto non staremo mai zitti e zitte.
Dal sito italiano è possibile accedere ai tantissimi siti M.M.M. di tutto il pianeta linkati, tra i quali segnaliamo:
http://veritaperaldo.noblogs.org/
ROMA
Edizione precedente(2011)
Per info e adesioni:giornatamondiale@millionmarijuanamarch.info
NELLO STESSO GIORNO A ROMA E IN ALTRE 420 CITTA' NEL MONDO PER ESIGERE:
1) LA FINE DELLE PERSECUZIONI PER I CONSUMATORI.
2) ACCESSO IMMEDIATO ALL'USO TERAPEUTICO PER I PAZIENTI.
3)DIRITTO A COLTIVARE LIBERAMENTE LA CANNABIS, PATRIMONIO DELL'UMANITA'.
SABATO 5 MAGGIO 2012, DODICESIMA EDIZIONE ITALIANA M.M.M., SOLO REGGAE & ANNI 70.
DEDICATA A TUTTE LE VITTIME DEL PROIBIZIONISMO, MASSACRATE DI BOTTE IN GALERA O ANCORA PRIMA DI ARRIVARCI, E IN PARTICOLARE A ALDO BIANZINO, DI CUI ESIGIAMO LA RIAPERTURA DEL PROCESSO PER OMICIDIO.
0RE 16, DA PIAZZA DEI PARTIGIANI A PIAZZA BOCCA DELLA VERITA' FINO ALLE 23.00.
1) LA FINE DELLE PERSECUZIONI PER I CONSUMATORI.
2) ACCESSO IMMEDIATO ALL'USO TERAPEUTICO PER I PAZIENTI.
3)DIRITTO A COLTIVARE LIBERAMENTE LA CANNABIS, PATRIMONIO DELL'UMANITA'.
SABATO 5 MAGGIO 2012, DODICESIMA EDIZIONE ITALIANA M.M.M., SOLO REGGAE & ANNI 70.
DEDICATA A TUTTE LE VITTIME DEL PROIBIZIONISMO, MASSACRATE DI BOTTE IN GALERA O ANCORA PRIMA DI ARRIVARCI, E IN PARTICOLARE A ALDO BIANZINO, DI CUI ESIGIAMO LA RIAPERTURA DEL PROCESSO PER OMICIDIO.
0RE 16, DA PIAZZA DEI PARTIGIANI A PIAZZA BOCCA DELLA VERITA' FINO ALLE 23.00.
AL TERMINE, DOPO LA CONCLUSIONE A PIAZZA BOCCA DELLA VERITA' ALLE ORE 23, LA M.M.M. PROSEGUIRA' UFFICIALMENTE AL CENTRO SOCIALE L.O.A. ACOBRAX
(EX CINODROMO) PER LA PRESENTAZIONE DI "FOUNDATION", IL NUOVO CD DEL BARACCA SOUND SYSTEM.
(EX CINODROMO) PER LA PRESENTAZIONE DI "FOUNDATION", IL NUOVO CD DEL BARACCA SOUND SYSTEM.
(attenzione: non saranno ammesse bandiere e striscioni di partito, di nessun partito, non saranno ammessi camion non preautorizzati ) Per ciclofficine, singoli musicisti acustici, giocolieri, murghe e bande musicali che apriranno la marcia, l'appuntamento e' sul viale sotto il palazzo ACEA.
“Al peggio non c’è mai fine” recita un vecchio detto popolare, siamo cresciuti con il proibizionismo e dovremmo esserci abituati se non fosse diventato sempre più aggressivo e invasivo, socialmente devastante. Siamo cresciuti governati da spregevoli personaggi ma fortunatamente non ci siamo abituati e mai avremmo immaginato che dopo il pentapartito e Andreotti saremmo sprofondati nel Berlusconismo con i suoi improponibili figuranti che ci hanno regalato la Fini/Giovanardi, una delle peggiori leggi al mondo in materia di droghe prodotta dal parlamento a più alta concentrazione di inquisiti al mondo, per poi infine affogare con un governo non eletto di massoni e banchieri. Ora il cerchio è completo, dalle collusioni mafiose alla massoneria degli economisti cravattari, se la feccia dell’umanità fosse preziosa il nostro parlamento sarebbe una miniera. Che senso ha spiegargli che la 49/2006 tristemente nota come Fini/Giovanardi non è altro che la tassa sul consumo di sostanze “illecite” affidata in gestione alle narcomafie che ottengono così il rafforzamento del monopolio dell’importazione, produzione e distribuzione delle sostanze vietate già garantito dalla precedente 309/90, varata quella da Bettino Craxi noto e indiscusso campione di onestà, qualcuno crede non lo sappiano? Come erano stati accumulati gran parte di quei capitali portati illecitamente all’estero e rientrati con il famoso “scudo fiscale” varato da Berlusconi e graziato da Monti? Non sono forse i proventi esentasse del narcotraffico e dei traffici mafiosi in genere che hanno garantito quella liquidità alle banche che ha impedito all’Italia l’effetto Grecia? E le banche sono controllate da chi? L’enorme flusso di denaro accumulato dalle organizzazioni criminali che fine fa? Si autoricicla o la finanza fa la sua parte? E un governo che fa pagare ai ceti medi bassi la crisi causata dalle banche, allungano di anni l’età per il raggiungimento della pensione rallentando il turn over e la possibilità di lavorare per i giovani, che mira ad aumentare il divario fra le classi favorendo gli speculatori e cancellando i diritti come l’articolo 18 con il placido di tutti da Bersani a Alfano può mai essere interessato alla liberazione della cannabis? Bisogna tradurre il lessico della propaganda di questo governo, quando dicono “liberalizzare” significa privatizzare, ossia prendere dei beni comuni, sottrarli alla collettività per affidarne il profitto a pochi “privati”. Quando noi diciamo “liberalizzare la marijuana” intendiamo esattamente il contrario, ossia riconsegnare all’umanità un bene comune, sganciare dal mercato un pezzo del patrimonio botanico del pianeta attualmente affidato dal proibizionismo al profitto delle narcomafie e vorremmo che la coltivazione di questa pianta fosse un diritto naturale come è per il basilico o i pomodori. Questo governo che fa pagare la crisi a tutti aumentando l’iva e i carburanti e di conseguenza il prezzo delle merci e dei generi alimentari, che sperpera 20 miliardi di euro per acquistare i cacciabombardieri F35 e altrettanti vorrebbe spenderne per un’opera inutile e dannosa come la TAV in Val di Susa tentando goffamente di imporla alle popolazioni con la prepotenza degli eserciti un merito però lo ha: è riuscito oltre che ad applicare il programma di Berlusconi a far gettare la maschera a Bersani e al PD, ora è finalmente chiaro ai più che non c’è differenza sostanziale tra il loro liberismo e quello della PDL e l’astensionismo crescerà ancora, inesorabilmente. Il gatto e la volpe, nel gioco delle parti fingono di contrastarsi ma poi pasteggiano allo stesso tavolo, uno , il PDL vara la Fini/Giovanardi a fine legislatura nel 2006 inserendola nel decreto urgente per le olimpiadi di Torino, l’altro il Pd fa finta di volerla contrastare e si impegna ufficialmente a cancellarla appena sarà al governo, solo perchè da lì a poco ci sarebbero state le elezioni perse poi dal PDL, una volta eletti, nulla fanno nonostante fosse nel programma, e neanche dopo nella legislatura successiva dove erano però all’opposizione, tentano di sollevare il problema, mai neanche un’interpellanza e possiamo scommetterci che nulla faranno neanche in futuro, ma perché insistono nel chiamarsi Partito democratico? Non sarebbe più onesto e non offensivo dell’ intelligenza collettiva chiamarsi semplicemente PARTITO? Eppure gli effetti letali della 49/2006 sono tangibili, la lista delle vittime si allunga ed è di pochi giorni fa la notizia della falsificazione delle prove utilizzate per ottenere l’archiviazione dell’accusa di omicidio trasformata in omissione di soccorso a carico delle guardie carcerarie della prigione di Capanne a Perugia per la morte di Aldo Bianzino.
Aldo fu arrestato per delle piante di Cannabis in giardino il 12 ottobre 2007, fu trovato morto dopo neanche due giorni il 14 ottobre nella cella numero 20 della sezione 2b maschile del carcere Perugino, l’autopsia evidenziò il distaccamento del fegato dalla sua sede con la fuoriuscita di circa un terzo di litro di sangue e un grosso ematoma nel cervello. Lo spappolamento violento del fegato fu giustificato con le manovre effettuate nel tentativo di rianimarlo con il massaggio cardiaco, anche se non si capisce come si possa frantumare il fegato effettuando un massaggio anche violento sul cuore che notoriamente è distante dal fegato, mentre il grosso versamento nel cranio fu giustificato con dei fotogrammi di una TAC che evidenziavano un aneurisma celebrale che avrebbe causato la morte naturale, solo che i fotogrammi della TAC appartengono a un altro cranio, che non è quello di Aldo. Ora chiediamo la riapertura del caso per OMICIDIO, perche Aldo è entrato in carcere sano, la prova che escludeva il pestaggio non esiste e il 5 maggio lo striscione dell’apertura della manifestazione sarà dedicato al caso Bianzino. Del resto sappiamo che il potere si autoassolve e come dice un altro detto popolare “tra cani non si mordono” e senza andare troppo lontano nel tempo, senza risalire alle stragi di stato, ai servizi segreti deviati, alle ormai trentennali storie Italiche fatte di insabbiamenti e depistaggi, basta ricordare GENOVA 2001, anche lì la polizia costruì prove poi risultate false per accusare le vittime e proteggere i torturatori della Diaz e di Bolzaneto, furono condannati alcuni poliziotti, anche se con condanne lievi rispetto alla gravità dei fatti e nonostante tutto, quelli che davano gli ordini furono tutti promossi. L’Italia è non a caso al settimo posto nella triste classifica degli stati del consiglio d’Europa che violano i diritti umani, un magro risultato, visto che restiamo il primo dei paesi dell’Europa Occidentale preceduti da Turchia, Russia, Romania, Ucraina, Polonia e Bulgaria. L’Italia è al sessantunesimo posto per il rispetto della libertà di stampa su 176, ai primi posti ci sono ovviamente i paesi civili come la Finlandia, la Norvegia e i Paesi Bassi. Sono purtroppo migliaia i consumatori/trici arrestati/e con una pianta in giardino o due grammi di erba, certamente non spacciatori ma cittadini/e che hanno tentato di auto produrre il proprio consumo senza finanziare le narcomafie, in tantissimi/e scontano pene insensate per poche piante. Nel nostro paese grazie alla Fini/Giovanardi festival musicali Reggae come Rototom sono stati costretti all’esilio in Spagna accusati di istigazione, la campagna “ma la musica non si ferma” è invece nata nel Salento dall’esasperazione per le continue perquisizioni con cani davanti alle Dance Hall Reggae, ci sono attività come “Semitalia” che hanno chiuso, i titolari furono arrestati e tre anni dopo assolti. Il caso dell'autista del bus che a Roma subì un incidente a causa di una macchina che non aveva rispettato il rosso al semaforo e nonostante la responsabilità dell'incidente fosse palesemente della controparte venne immediatamente licenziato a causa della positività alla cannabis nel narcotest a cui fu sottoposto, come previsto dalla attuale normativa. Il caso del “LIVELLO 57” di Bologna: il teorema si è sciolto come neve al sole e gli attivisti ne sono usciti puliti ma il Livello non c’è più.
C’è poi il caso di Fabrizio Pellegrini, il paziente di Chieti autorizzato ad importare per fini terapeutici la Cannabis ( il BEDROCAM, infiorescenze femminili al 18% di THC) ma arrestato piu' e piu' volte per coltivazione, tanto che per la somma delle condanne rischia vent'anni e questo perche', non potendosi permettere di pagare gli otto euro giornalieri del costo della sua medicina, ha optato per l'autoproduzione, alla faccia del diritto alla salute previsto dalla costituzione. Ci sono poi oltre a quello per Aldo altri comitati di parenti e amici delle vittime delle cosiddette “Forze dell’Ordine” che con la 49/06 ottengono la possibilità di sequestrare liberi cittadini per compiere le loro bravate, Federico Aldrovandi, Giuseppe Ales, Stefano Cucchi ,Giuseppe Uva e purtroppo altri, troppi per essere in un paese occidentale che si definisce civile e democratico e troppi per considerali solo casi isolati, se non è persecuzione questa che cosa è? Quando devono farci ingurgitare la medicina amara di turno ci ricordano sempre che siamo in Europa ma per le cose positive non vale. Anche la Spagna è in Europa ma li nessuno viene arrestato per poche piante di Cannabis o per possesso, in Portogallo e nella Repubblica Ceca la depenalizzazione è totale e non solo per la Cannabis, in Germania è tollerata e sono previste solo multe per il possesso, a Vienna in Austria i grow shop espongono liberamente in vetrina piantoni di Cannabis e vendono talee (cloni), in Olanda ci sono i Coffee Shop e in Svizzera la coltivazione personale è permessa, in Belgio è consentita la coltivazione di una pianta, in Grecia l’autocoltivazione è considerata possesso, in Lituania si è multati oltre le tre piante consentite, nel Lussemburgo c’è una multa se si fuma davanti a minori e diventa penale se si fuma con i minori, in Finlandia si è multati per coltivazione e possesso, in Polonia fino a 25 grammi di erba si è multati solo per possesso in luoghi pubblici, nel Regno unito la Cannabis è stata declassificata alla tabella B e non ci sono sanzioni fino alla terza volta ecc….
Cos’è che ci differenzia così nettamente dal resto dell’Europa, forse perché abbiamo il Vaticano e il nostro è uno stato solo parzialmente laico? Forse perché abbiamo inventato il fascismo e ancora non ne siamo fuori a decenni di distanza? Forse perché abbiamo esportato la mafia in tutto il mondo e sia la società che le istituzioni ne sono tuttora profondamente intrise? O forse, più probabilmente, tutte e tre queste ragioni messe assieme. Il 5 maggio saremo in piazza a Roma contemporaneamente ad altre centinaia di città nel mondo, con la nostra specificità italiana assieme alla comunità mondiale perseguitata per un costume che attiene alle scelte individuali, con Aldo nel cuore, perché vogliamo sapere come è VERAMENTE morto e per mano di chi, perché noi non dimentichiamo, non ci giriamo a guardare altrove e soprattutto non staremo mai zitti e zitte.
Aldo fu arrestato per delle piante di Cannabis in giardino il 12 ottobre 2007, fu trovato morto dopo neanche due giorni il 14 ottobre nella cella numero 20 della sezione 2b maschile del carcere Perugino, l’autopsia evidenziò il distaccamento del fegato dalla sua sede con la fuoriuscita di circa un terzo di litro di sangue e un grosso ematoma nel cervello. Lo spappolamento violento del fegato fu giustificato con le manovre effettuate nel tentativo di rianimarlo con il massaggio cardiaco, anche se non si capisce come si possa frantumare il fegato effettuando un massaggio anche violento sul cuore che notoriamente è distante dal fegato, mentre il grosso versamento nel cranio fu giustificato con dei fotogrammi di una TAC che evidenziavano un aneurisma celebrale che avrebbe causato la morte naturale, solo che i fotogrammi della TAC appartengono a un altro cranio, che non è quello di Aldo. Ora chiediamo la riapertura del caso per OMICIDIO, perche Aldo è entrato in carcere sano, la prova che escludeva il pestaggio non esiste e il 5 maggio lo striscione dell’apertura della manifestazione sarà dedicato al caso Bianzino. Del resto sappiamo che il potere si autoassolve e come dice un altro detto popolare “tra cani non si mordono” e senza andare troppo lontano nel tempo, senza risalire alle stragi di stato, ai servizi segreti deviati, alle ormai trentennali storie Italiche fatte di insabbiamenti e depistaggi, basta ricordare GENOVA 2001, anche lì la polizia costruì prove poi risultate false per accusare le vittime e proteggere i torturatori della Diaz e di Bolzaneto, furono condannati alcuni poliziotti, anche se con condanne lievi rispetto alla gravità dei fatti e nonostante tutto, quelli che davano gli ordini furono tutti promossi. L’Italia è non a caso al settimo posto nella triste classifica degli stati del consiglio d’Europa che violano i diritti umani, un magro risultato, visto che restiamo il primo dei paesi dell’Europa Occidentale preceduti da Turchia, Russia, Romania, Ucraina, Polonia e Bulgaria. L’Italia è al sessantunesimo posto per il rispetto della libertà di stampa su 176, ai primi posti ci sono ovviamente i paesi civili come la Finlandia, la Norvegia e i Paesi Bassi. Sono purtroppo migliaia i consumatori/trici arrestati/e con una pianta in giardino o due grammi di erba, certamente non spacciatori ma cittadini/e che hanno tentato di auto produrre il proprio consumo senza finanziare le narcomafie, in tantissimi/e scontano pene insensate per poche piante. Nel nostro paese grazie alla Fini/Giovanardi festival musicali Reggae come Rototom sono stati costretti all’esilio in Spagna accusati di istigazione, la campagna “ma la musica non si ferma” è invece nata nel Salento dall’esasperazione per le continue perquisizioni con cani davanti alle Dance Hall Reggae, ci sono attività come “Semitalia” che hanno chiuso, i titolari furono arrestati e tre anni dopo assolti. Il caso dell'autista del bus che a Roma subì un incidente a causa di una macchina che non aveva rispettato il rosso al semaforo e nonostante la responsabilità dell'incidente fosse palesemente della controparte venne immediatamente licenziato a causa della positività alla cannabis nel narcotest a cui fu sottoposto, come previsto dalla attuale normativa. Il caso del “LIVELLO 57” di Bologna: il teorema si è sciolto come neve al sole e gli attivisti ne sono usciti puliti ma il Livello non c’è più.
C’è poi il caso di Fabrizio Pellegrini, il paziente di Chieti autorizzato ad importare per fini terapeutici la Cannabis ( il BEDROCAM, infiorescenze femminili al 18% di THC) ma arrestato piu' e piu' volte per coltivazione, tanto che per la somma delle condanne rischia vent'anni e questo perche', non potendosi permettere di pagare gli otto euro giornalieri del costo della sua medicina, ha optato per l'autoproduzione, alla faccia del diritto alla salute previsto dalla costituzione. Ci sono poi oltre a quello per Aldo altri comitati di parenti e amici delle vittime delle cosiddette “Forze dell’Ordine” che con la 49/06 ottengono la possibilità di sequestrare liberi cittadini per compiere le loro bravate, Federico Aldrovandi, Giuseppe Ales, Stefano Cucchi ,Giuseppe Uva e purtroppo altri, troppi per essere in un paese occidentale che si definisce civile e democratico e troppi per considerali solo casi isolati, se non è persecuzione questa che cosa è? Quando devono farci ingurgitare la medicina amara di turno ci ricordano sempre che siamo in Europa ma per le cose positive non vale. Anche la Spagna è in Europa ma li nessuno viene arrestato per poche piante di Cannabis o per possesso, in Portogallo e nella Repubblica Ceca la depenalizzazione è totale e non solo per la Cannabis, in Germania è tollerata e sono previste solo multe per il possesso, a Vienna in Austria i grow shop espongono liberamente in vetrina piantoni di Cannabis e vendono talee (cloni), in Olanda ci sono i Coffee Shop e in Svizzera la coltivazione personale è permessa, in Belgio è consentita la coltivazione di una pianta, in Grecia l’autocoltivazione è considerata possesso, in Lituania si è multati oltre le tre piante consentite, nel Lussemburgo c’è una multa se si fuma davanti a minori e diventa penale se si fuma con i minori, in Finlandia si è multati per coltivazione e possesso, in Polonia fino a 25 grammi di erba si è multati solo per possesso in luoghi pubblici, nel Regno unito la Cannabis è stata declassificata alla tabella B e non ci sono sanzioni fino alla terza volta ecc….
Cos’è che ci differenzia così nettamente dal resto dell’Europa, forse perché abbiamo il Vaticano e il nostro è uno stato solo parzialmente laico? Forse perché abbiamo inventato il fascismo e ancora non ne siamo fuori a decenni di distanza? Forse perché abbiamo esportato la mafia in tutto il mondo e sia la società che le istituzioni ne sono tuttora profondamente intrise? O forse, più probabilmente, tutte e tre queste ragioni messe assieme. Il 5 maggio saremo in piazza a Roma contemporaneamente ad altre centinaia di città nel mondo, con la nostra specificità italiana assieme alla comunità mondiale perseguitata per un costume che attiene alle scelte individuali, con Aldo nel cuore, perché vogliamo sapere come è VERAMENTE morto e per mano di chi, perché noi non dimentichiamo, non ci giriamo a guardare altrove e soprattutto non staremo mai zitti e zitte.
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