martedì 5 luglio 2022

È morta Lisetta Carmi, fotografa di fama internazionale e anima della Valle d'Itria

https://bari.repubblica.it/cronaca/2022/07/05/news/lisetta_carmi_morta_valle_ditria-356651343/

di Antonella W. Gaeta


Fotografa mirabile, pianista di talento e fondatrice nel 1979 dell'Ashram Bhole Baba di Cisternino, è scomparsa questa notte all'età di 98 anni



Lisetta Carmi ha "lasciato il suo corpo" questa notte nella sua Cisternino. Avrebbe detto così lei stessa e così, in queste ore, ripetono coloro che l'hanno conosciuta, amata e le sono stati devoti in tutti questi anni. Lasciare il corpo, liberare lo spirito, così come negli insegnamenti del suo maestro indiano Babaji, colui che aveva condotto questa anima speciale ed eletta, da Genova in Puglia negli anni Settanta.

Lisetta Carmi, fotografa mirabile, pianista di talento e fondatrice nel 1979 dell'Ashram Bhole Baba di Cisternino, è scomparsa questa notte all'età di 98 anni. Non è una notizia come le altre, stanotte si è spenta la luce più luminosa della Valle d'Itria, si è spenta la Valle stessa.

Luogo pressoché sconosciuto fino al suo arrivo, misterioso e chiuso fino a quando cominciò a essere percorso da Lisetta e dai suoi, artisti, scrittori, imprenditori, provenienti da tutt'Italia, sulla strada dello spirito, della ricerca di sé stessi, di un centro mistico che qui trovarono cominciando a popolare la Valle d'Itria rendendola unica (qualche giorno fa, tra l'altro, a Cisternino è scomparsa a 90 anni anche l'artista inglese Irina Hale).




"Sarò qui fino a quando Babaji lo vorrà", ripeteva Lisetta a chi andava a trovarla nella sua casa cistranese, non più quella del centro storico arrampicata su mille scale che fino agli ultimi anni saliva agilmente, né i trulli dell'ashram che per molto tempo aveva eletto a sua dimora, insieme a sua madre e ai devoti di Babaji.

Lisetta era un mondo ed era principalmente la sua storia eccezionale, a partire dalla nascita in una famiglia borghese di origine ebraica, costretta, con l'inizio della Seconda guerra mondiale, a rifugiarsi in Svizzera per via delle Leggi razziali. Aveva cominciato presto a studiare pianoforte e proprio lo studio fu un riparo, una protezione, ma poi il suo talento - come sempre accadde - brillò. Girò il mondo da concertista ma si accorse che tutto questo la allontanava dalla gente, dagli ultimi, dal dolore, dalla vita. Diventò allora fotografa, anche questa volta, eccezionalmente.


Lisetta Carmi: "Ho imparato che la libertà si può fotografare"


Restano mitologici i suoi scatti dedicati ai travestiti di Genova e i suoi ritratti "rubati" di Ezra Pound. Le sue fotografie hanno continuato nei decenni a essere esposte, a essere evento. Negli anni Settanta, la scoperta dell'Oriente e l'arrivo in Puglia. "Accade solo ciò che deve accadere", era l'insegnamento cardine di Lisetta: quel che è accaduto nella sua vita ha avuto sempre il profilo della meraviglia, del romanzo. Non a caso, nel 2010, il regista Daniele Segre la raccontò in un film documentario Lisetta Carmi, un'anima in cammino. E, nel 2013, Giovanna Calvenzi nel libro Le cinque vite di Lisetta Carmi.

La salma di Lisetta sarà esposta nella sala commiato di Cisternino quest'oggi per permettere a tutti di salutarla, di dedicarle il doveroso tributo e prendere da lei, ancora una volta, la benedizione di un'anima eletta, unica. Che ci lascia con questa frase, scritta accanto al suo feretro e sui manifesti distribuiti per il paese che aveva eletto a sua dimora: "Ricordatevi di vivere al servizio dell'umanità". 





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