lunedì 10 settembre 2012

Lee Perry Lessons of life

Se credi alle realtà parallele, allora credi anche che esiste un universo chiamato Lee Perry. Al momento in quel concentrato di vita e di parole ci vive solo lui, perché è difficile per gli estranei entrarci. Tutti così concentrati sulla razionalità, fuggiamo dalla pazzia vera o presunta che sia, senza mai riflettere sul fatto che proprio in essa si coglie l’essenza dell’umana esistenza. D’altronde senza quella mente abituata a sorvolare gli universi musicali, il mitico produttore non avrebbe mai creato uno dei laboratori musicali più geniali che il mondo abbia mai conosciuto.
Parliamo del Black Ark Studio, parliamo degli Upsetters, parliamo di album storici come quelli registrati con Junior Murvin o con i Congos. Insomma con Perry abbiamo tra le mani una delle parentesi più entusiasmanti e ricche di invenzioni ed intuizioni della musica jamaicana.
Oggi il 75enne artista ha provato davvero di tutto nella vita, il percorso nella musica che lo vede ancora protagonista, lo ha portato verso lidi anche più lontani. Eppure il rispetto e l’ammirazione dei fans è rimasto intatto e tutto a Lee Perry è permesso, anche quell’eccentricità che gli hanno consentito di creare la sua realtà parallela.
Ora il suo nome, in attesa del nuovo album, si lega anche a quello dei The Orb, gruppo inglese che sviluppa musica elettronica e che ha avuto un ruolo centrale nella nascita di un genere come l’ambient house.
Il produttore ha deciso di rendere disponibili a tutti delle piccole dosi di saggezza, che dovrebbero rendere migliore e più consapevole l’esistenza di noi tutti. Leggiamole e proviamo anche noi a varcare i confini della realtà. 

Lo Spirito: La cosa principale che mi motiva è il mio spirito. Il mio spirito e la mia anima. Il mio buon cuore e il mio buon Dio. E il paradiso, la terra, il mare e il sole.
 L’amore: “Amo tutti. Lo stato mentale con il quale faccio musica è amare i bambini, amare la gente, amare chi fa musica. Sono uno “stress conqueror”. La musica può conquistare lo stress, la musica può conquistare il distress (termine con il quale si indica una forma ancora più negativa di stress,ndr). La musica può vincere la malattia e la musica può conquistare le “bad mind”. La musica può conquistare il male, che fa inevitabilmente parte della vita, anche di quella futura. Vai fuori dal peccato e contrapponiti al male. E’ qui dove mi trovo io ora.
 Conquistare il diavolo: Amo la musica reggae perché è più bianca e più diffusa del nero. Più nera del nero. Più dura della roccia. Più forte del peccato. Posso tornare nel passato, ma il mio lavoro è quello di conquistare il diavolo, i miei diavoli. Non mi piacciono i serpenti, sono allergico ai serpenti e sono allergico al diavolo e allergico a tutto quello che rappresenta il male. Il male è male, io lo travolgo, sono colui che rompe le porte dell’inferno. Sono contro il peccato e contro il male.
 Il reggae: Le chiavi del reggae sono il basso e la batteria. Il basso rappresenta il cervello mentre la batteria rappresenta il battito del cuore. Questa è la musica del cuore e se qualcuno combatte la musica del cuore è un vampiro.
Tutto è possibile: Sono allergico al dolore, sono allergico alla stanchezza. Sono affascinato dalla pioggia. Sono affascinato dal tuono, dalla luce, dalle rocce, della montagna. Sulla vetta della montagna c’è la neve, trasforma il ghiaccio nella neve e trasforma la neve in ghiaccio. Il vento comincia a soffiare e noi cominciamo a respirare. Gli alberi crescono, i bambini crescono, poi comincia a piovere, tuoni, luce e poi d’improvviso la musica. Io vi do la musica. Penso che non ci sia nulla di impossibile, non credo nell’incidente. Tutto è possibile.

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