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LA PROVOCAZIONE
Questo è un appello a chiunque voglia aprire le braccia a un ex di sinistra che vuole punirsi, a chiunque sia disposto ad accogliere un neofascista che odia le donne e apprezza Brexit
Se potessi alzare le braccia, farei subito il saluto nazista. Se potessi camminare, farei il passo dell’oca.
Dato che buona parte del mondo sembra stanca del liberalismo — e, in una certa misura, della democrazia — e sembra odiare le politiche climatiche progressiste, le persone Lgbtq+ e gli immigrati, forse è il momento di riconsiderare la mia posizione. Dopo tutto, è doloroso svegliarsi scoprendo, con le notizie del giorno, quale nuovo inferno ci stia apparecchiando il numero crescente di governi di destra. E allora, invece di lamentarmi, resistere o piangere, ho deciso di adottare un nuovo atteggiamento.
Qui nella parte occidentale di Londra, in questo piccolo angolo d’Europa, siamo sotto assedio. Questa enclave liberal è attaccata da tutti i lati. Uno shock: abbiamo sempre dato per scontato che i nostri valori — libertà, democrazia, uguaglianza, inclusione, diversità e tutto il resto — fossero attraenti per la maggior parte delle persone, le quali probabilmente ne avrebbero tratto benefici, insieme alle loro famiglie.
Allora, perché no? Durante l’inaugurazione di Trump alla presidenza degli Stati uniti, ho deciso di comprare un berretto Maga e iniziare ad amare lui e poi gli altri mostruosi dittatori e pazzi ideologi. Trump può essere un criminale già condannato, stupratore, razzista, bugiardo, una vera canaglia, ma questo non ha impedito a milioni di statunitensi di votare per lui, o addirittura di adorarlo.
Il mio eccezionalismo e l’odio viscerale per Trump potrebbero accorciarmi la vita. Dopo tutto, molte persone che da giovani erano radical — e fra loro alcuni dei miei amici, come Christopher Hitchens — si sono poi spostate senza sforzo da sinistra a destra nella fase successiva della loro vita. Ora anch’io, per pura forza di volontà, se non debolezza, sto per fare lo stesso.
Se dovessi diventare un sostenitore entusiasta dell’estrema destra, purtroppo dovrei abbandonare i miei amici attuali per una nuova comitiva. Sono disposto a liberarmi di questi moralisti. Ma dove troverò la mia nuova tribù? Non conosco una sola persona che abbia votato per la Brexit o abbia detto qualcosa di positivo su Marine Le Pen o Giorgia Meloni, la cosiddetta destra sanificata.
Questo è un appello a chiunque voglia accogliere un ex di sinistra intenzionato a punirsi. Chiunque abbia la compassione di aprire le braccia a un neofascista che odia le donne e apprezza Brexit, lasci un commento qui sotto. Diamoci da fare, speroniamo le barche di immigrati che si muovono su e giù per la Manica.
Voglio sentirmi emozionato come i pazzi di destra; voglio credere che le cose miglioreranno, che ci sarà un futuro vivibile per i nostri figli. Ho chiuso con il pessimismo; sono stanco che le cose non vadano come voglio. Quindi, anziché continuare a cercare pateticamente di cambiare il mondo, cambierò me stesso. Sarà un processo di rieducazione e ripensamento. Una conversione completa.
Ho intenzione di smettere di riciclare i rifiuti, e anche di tagliare le mie donazioni alle organizzazioni umanitarie; di non correre più, sulla mia sedia a rotelle, dietro i pacifisti; e di boicottare le aziende woke. La mia meschinità sarà senza fine, che divertimento. Farò un falò dei miei pregiudizi. Quanto può essere difficile diventare un simpatizzante fascista?
Glorioso, il futuro che stiamo costruendo. Immaginatelo: un mondo in cui ogni angolo della strada avrà la statua di un uomo forte, che guarda eroicamente i bambini mentre marciano in perfetta formazione verso scuole che insegnano un’unica materia — la grandezza della nazione. Le biblioteche? Bruciate. I musei? Riutilizzati come campi di addestramento per le milizie. Ogni cittadino indosserà un’uniforme, preferibilmente beige, per eliminare il flagello dell’individualità.
L’economia prospererà sotto un sistema di autarchia forzata — niente importazioni, niente esportazioni, molte patate e orgoglio nazionale. L’immigrazione sarà completamente vietata, a eccezione di un po’ di capri espiatori stranieri da incolpare quando le cose inevitabilmente cadono a pezzi. Non dimentichiamo l’obbligatoria «Hate Hour», nella quale ci riuniremo tutti nelle piazze cittadine per urlare contro ologrammi dei nemici immaginari. In un futuro così luminoso avrete bisogno di paraocchi — del resto non avrete scelta, dal momento che il libero pensiero sarà considerato un tradimento.
Stamattina è arrivato il mio berretto Maga; orrore da parte della mia compagna Isabella e di chi mi accudisce. Siamo andati al mercato contadino, un ambiente tipico della classe media di West London. Con il mio nuovo orecchino di diamanti e il berretto mi aspettavo più attenzione, anche un po’ di commenti al vetriolo, magari un uovo o due. Invece niente.
Poi sono scivolato giù da Marks & Spencer, ad Hammersmith. Ancora niente. Ero determinato a infastidire le persone, per verificare se i loro istinti politici fossero in grado di animarsi, ma niente; questi imbecilli inerti si preoccupano solo di se stessi e dei loro acquisti. Al diavolo, questi facilitatori di nazisti!
Viva l’odio e la rivoluzione!
… È passata una settimana e mi è ormai chiaro che essere fascista è molto meno eccitante di quanto immaginassi. Pensavo che ci sarebbero stati raduni, strette di mano segrete e falò dei libri dei miei amici; anche dei libri miei, alla bisogna conservo in cantina copie di riserva in diverse lingue. Ho cercato di mettere insieme un po’ di entusiasmo per le guerre culturali, ma onestamente, quante ore si possono spendere a sparlare di toilette neutre riguardo al genere, prima che tutto cominci a sembrare banale e amaro? La verità è che il fascismo non è il grande spettacolo che mi era stato promesso, non è certo raduni tipo Norimberga; la maggior parte dell’attività avviene su Facebook.
Il nazionalismo, con tutta la sua pompa e la sua ostentazione, è in definitiva un credo vuoto. Promette gloria ma porta divisione, predica unità ma prospera sulla paura. È una storia che abbiamo già sentito in precedenza — bandiere sventolate, nemici inventati; e il passato riscritto per giustificare il presente. Ma sotto c’è il vuoto, un disperato bisogno di incolpare gli altri per le complessità della vita moderna. La verità è che nessuna nazione è un’isola, nessun popolo è puro, nessun muro può tenere fuori la realtà di un mondo condiviso. Il nazionalismo è un trucco ingannevole per chi sogna la semplicità in un mondo complicato. E se può offrire un conforto fugace per alcuni, lo fa a spese dell’empatia, del progresso e di quelle stesse libertà che pretende di proteggere. Quindi no, non alzerò il braccio in quel saluto e non farò il passo dell’oca verso questa delusione. Il futuro merita molto di meglio delle uniformi beige e delle piazze piene di odio.
(per gentile concessione di Hanif Kureishi. Traduzione di Marinella Correggia)
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