https://www.huffingtonpost.it/entry/il-governo-ha-dichiarato-guerra-alla-solidarieta-vi-sentite-piu-sicuri-adesso_it_5d4a70f8e4b0066eb709d65b
Nicola Fratoianni Segretario Nazionale di Sinistra Italiana - deputato
Ci si sente più al sicuro, ora che il governo ha dichiarato guerra alla solidarietà? Ora che sarà più complesso salvare le vite dei migranti in mare?
Mi rivolgo proprio all’elettorato di Matteo Salvini e a quello del M5S. Dico a voi.
Pensate che comminare 1 milione di euro di multa e prevedere il carcere per chi salva le vite sia un atto che restituirà certezze all’Italia? O forse, quasi certamente, non vi interessa granché dell’argomento, perché in fondo non vi tocca, nella calura agostana.
E allora, se è così, se pensate che il fatto non vi riguardi, sappiate che le tagliole del decreto sicurezza bis non riguarda solo i migranti, ma tutti noi. Anche noi italiani, con la pelle del colore giusto.
Uno degli articoli dice:
“Chiunque nel corso di manifestazioni utilizza scudi o altri oggetti di protezione passiva ovvero materiali imbrattanti o inquinanti è punito con la reclusione da 1 a 3 anni”.
In sostanza, non chi commette violenza, ma chiunque provi a manifestare utilizzando strumenti non violenti, si becca il carcere. Ricorderete i blocchi stradali degli operai di molte aziende in crisi, vero? Magari in qualcuno di questi blocchi c’eravate anche voi…
Nella mia vita sono stato alla testa del G8 di Genova, quasi 20 anni fa; ho bloccato i treni che trasportavano carri armati e bombe per fermare la guerra in Iraq; sono stato due anni fa al cantiere TAP per bloccare i lavori; sono stato con gli operai della FIAT di Melfi ai picchettaggi, durante i giorni dei licenziamenti e della cassa integrazione di massa; ho bloccato sfratti di cittadini morosi incolpevoli e senza alternative.
In tutta la mia vita ho attraversato piazze, proteste, lotte, che hanno poi portato qualche risultato concreto nel miglioramento della vita dei nostri concittadini e delle nostre comunità. Sempre senza mai commettere un reato, ma sempre utilizzando il mio corpo come unico strumento di opposizione a scelte scellerate che la politica assumeva, sulla pelle delle persone. Ecco, oggi avrei avuto decine di anni di carcere, con il decreto manette di Salvini e compagnia cantante.
Adesso pensate a tutte le ultime proteste accadute, alle manifestazioni più recenti, con le quali avete anche magari empaticamente solidarizzato: No TAV, NO TAP, No Muos, i pastori sardi, i lavoratori delle acciaierie di Terni, le lavoratrici de La Perla.
Sarebbero tutti incriminati e incarcerati. Padri e madri di famiglia, persone normali, non delinquenti, che lottano per il proprio posto di lavoro; giovani che si battono per l’ambiente e per il rispetto del proprio territorio. Tutti trattati come pericolosi terroristi.
Ecco l’inganno! Con la scusa dei migranti, Salvini realizza un disegno repressivo sul piano sociale e anche politico per tutti coloro che non hanno altra scelta che manifestare per farsi sentire. E con la sordità che dimostra la politica, con l’avvicinarsi di una nuova pesante crisi economica e sociale, con il numero sempre maggiore di aziende che lasciano per strada migliaia di lavoratori, l’unica alternativa nella piena disponibilità delle persone è la piazza, è manifestare, è usare il proprio corpo come strumento di lotta.
Sarà impedito per decreto, che si sappia. Perché l’obiettivo è minare alle fondamenta le garanzie costituzionali e l’assetto sociale su cui sono state fondate le democrazie liberali. Per questo continuiamo a sostenere che negare i diritti anche di una sola persona, equivale a negare i diritti per tutti.
Per questo è necessario e urgente opporsi con forza al disegno politico del governo, che non trova alcun argine e alcun freno nella maggioranza politica che lo sostiene.
A tal proposito, altrettanto grave è la complicità dei 5 stelle: con una mano fanno una mozione per fermare la TAV, e con l’altra infilano le manette al movimento No Tav che protesta. Cara poltrona...
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