sabato 21 dicembre 2024

R&D Vibes 21 dicembre 2024

https://www.pennaverde.it/2024/12/21/classifica-italiana-reggae-dub-2024-italian-chart-top30-red-vibes/

https://radio.sonarproject.net/media/podcast/2425/redvibes/redvibes21122024.mp3



Le trenta migliori produzioni reggae italiane del 2024 messe in classifica dalla posizione 30 alla n.1 da R&D Vibes: ascolta la chart!
Ascolta il podcast andato in onda sabato 21 dicembre 2024 su RadioSonar, Gemini Network, Radio Rogna, LautoradioRadio GradRadio Ciroma e Radio Salentina.


Come da qualche anno a questa parte, a Natale R&D Vibes vi regala la classifica delle 30 migliori canzoni reggae italiane dell’anno solare appena trascorso: il 2024.
A partire da metà dicembre del 2023 e fino a metà dicembre 2024 abbiamo segnato, puntata dopo puntata, tutte le produzioni reggae e dub italiane che più ci hanno impressionato (dove per italiana si intende un brano che annoveri almeno un producer, etichetta, musicista o cantante made in Italy).
Tantissimi brani che troverete nella nostra playlist completa su Spotify, dai quali abbiamo estratto quelle che per noi sono risultate le migliori 30 release italiane reggae e dub dell’ultima annata radiofonica.
In questo podcast natalizio, dunque, la classifica dalla posizione numero 30 alla numero 1 di quello che è diventato un vero e proprio appuntamento a cavallo tra vecchio e nuovo anno e che nelle precedenti edizioni ha visto trionfare:

2016: Moa Anbessa ft Prince David – Ever Living (Moa Anbessa)
2017: Sud Sound System – Ribelle (Believe)
2018: Rocky Ganjavox – Panico (Elianto Records)
2019: Brixton Heights – Ripe Horns (Brixton Heights Records)
2020: InDubstry – Già So (Run It Agency)
2021: Filomuzik ft. Mikelino Roots – Reggae Fever (Unemployment Records)
2022: Dubzoic ft. Luca Dread – The Highest Region (Mystic Temple Records)
2023: Insintesi, Valeria Quarta, Giulia Provenzano – Lu Cantu Dub – (Garrincha Go Go)


Alzate il volume e ascoltate il podcast per scoprire chi ha vinto la classifica delle migliori produzioni italiane reggae e dub del 2024, che di seguito abbiamo elencato in ordine alfabetico (tra parentesi l’etichetta):

– Beating Souls (RedgoldGreen)
– Blue Zone feat. Donovan Kingjay & Dub Hunters (Blue Zone Records)
– Brixton Heights Orchestra & Gaudi (Brixton Heights Records)
– Chant Vibration (One Love Records)
– De Strangers (La Tempesta Dub)
– De Strangers feat. Galas (La Tempesta Dub)
– De Strangers feat. Patois Brothers (La Tempesta Dub)
– De Strangers feat. Prince Alla (La Tempesta Dub)
– Dub All Sense feat. Terr One & Mc Baco (Dub All Sense)
– Dubzoic feat. Fikir Amlak (Mystic Temple Records)
– Filomuzik & Mikelino Roots (Filomuzik Records)
– Gopher & The Deadlocks feat. Neffa
– Idren Natural (Lion’s Choice)
– Kai Dub feat. Galas (Dub Forward Label)
– King Kietu feat. Omar Perry (TDE)
– Lone Ranger & Mario Lanza (South Rockers Records)
– Manu Mischkonsum feat. Athomos & Kiuppo (Shanti Powa Records)
– Mc Baco & Unity Selecta (King Dubbist Label)
– Michael Exodus (Dubomatic)
– Michael Exodus feat. Tommy Evok (Dubomatic)
– Niù Tennici (Redgoldgreen)
– Ntoni Montano (Redgoldgreen)
– Paolo Baldini Dubfiles & Matah (La Panchilla Records / La Tempesta Dub)
– Petross (Cabiria Records)
– Spesso Sound feat. Mc Baco (Spesso Sound)
– The Dangeroots feat. Treble & Dario Muci (M1 / Artist First)
– The Dangeroots feat. Treble & Dj War (M1 / Artist First)
– Train To Roots (Phonotype)
– Vivian Jones (Real Rock Records)
– Wicked Dub Division feat. YT (WDD)

The Ordinary Man Riddim


Soul Shakedown Party on Hitz 92 FM Jamaica December 19

https://www.podomatic.com/podcasts/piertosi/episodes/2024-12-21T01_22_20-08_00

https://piertosi.podomatic.com/enclosure/2024-12-21T01_22_20-08_00.mp3

King Jammys – Guide & Protect Dub (King Jammys Unites The Nations In Dub album, Greensleeves)

Prince Jammys – Peek & Poke (Computerized Dub album, Greensleeves)

Eccleton Jarrett – It's True (More Jammys From The Roots compilation, Greensleves)

Cocoa Tea – Crying Time (Selector Choice Vol.3 compilation, VP)

Michael Rose – Free Education (Rasta State album, VP)

King Jammys – Dub For Peace (King Jammys Unites The Nations In Dub album, Greensleeves)

Nadine Sutherland – Tell Me Now (Friends Of Marcia Griffiths compilation, Penthouse)

Marcia Griffiths – Deep In My Heart (25 Years The Journey Continues compilation, VP)

Judy Mowatt – Sweet Africa (Natty Queen Divas compilation, Tuff Gong)

Lady G/Chevelle Franklin – Nuff Respect (Nuff Respect album, Gone Clear)

Aza Lineage – Don't Say You Love Me (Strictly The Best Vol.63 compilation, VP)

Etana/Alborosie – Blessings (Forward 7”)

Etana – Mr. Jones (Nectar Of The Gods album, Free Mind Music)

Aza Lineage – God Oh God (John John single)

Claire Angel – It's Crazy (John John single)

Jah Lil – Hold Corner (Bebble Rock single)

Aleighcia Scott – Can't Be A Fool (Mash & Greens single)

Beres Hammond – Real Love (Penthouse single)

Jah9 – Match (VP single)

abusa del suo potere e rimane impunito

              abusa del suo potere e rimane impunito 




 


venerdì 20 dicembre 2024

giovedì 19 dicembre 2024


Herbman Hustling Riddim


mercoledì 18 dicembre 2024

I And I Time Riddim


Rojava sotto tiro. E la questione ci riguarda

https://ilmanifesto.it/kobane-sotto-tiro-e-la-questione-ci-riguarda

L'AUTOGOVERNO Resistendo al terrore e costruendo fra infinite difficoltà un ordine democratico ed egalitario, i curdi ci hanno insegnato la perseveranza. Oggi non si parla solo del tradimento della loro causa, ma anche del tradimento della nostra


Francesco Strazzari


Inverno 2014: si combatte a Kobane, con le difese curde schiacciate fra l’avanzata dell’Isis e il confine turco, pattugliato da militari compiacenti con i jihadisti. La Siria del dopo-Assad nasce anche nella Kobane che viene nuovamente assediata, dieci anni dopo la decisione di Obama, incalzato dall’opinione pubblica di mezzo mondo, di intervenire dalla parte di chi si mostrava capaci di resistere al dilagare di un terrore che pareva inarrestabile. Lo stesso che vendeva sul mercato degli schiavi le bambine curdo-yazide sopravvissute al genocidio. Lo stesso che, mesi prima aveva esibito quale monito all’ingresso di Azaz, fra Aleppo e la Turchia, quattro teste mozzate di curdi, inaugurando la stagione dei tagliagole. I curdi, male armati, sembravano allora una brigata di autodifesa contadina.

Le cose però cambiarono in fretta: arrivarono volontari e volontarie da ogni parte, e le sevizie piegavano le combattenti attratte dalla vocazione paritaria del confederalismo democratico curdo, le quali affluivano anche da oltre confine. Si stima che i curdi siriani abbiano pagato un tributo di 15.000 morti nella campagna contro lo Stato Islamico: fin dentro la roccaforte di Raqqa, fino a condurre le forze speciali Usa a eliminare il califfo al-Baghdadi sul confine turco. Con le poche risorse di cui dispongono, le Syrian Democratic Forces (Sdf), nerbo militare dell’autogoverno a guida curda, si sono trovate a gestire decine di migliaia di prigionieri sopravvissuti all’ultima battaglia dell’Isis, schiacciate fra il rifiuto degli stati ad accettarne il rimpatrio e i continui tentativi di ribellione.

Si suppone che il nuovo califfo dello Stato Islamico si nasconda oggi lontano dal Levante, probabilmente nel Puntland somalo. Giorni fa, Isis ha ucciso un ministro dell’Emirato afghano, un eroe di guerra talebano appartenente al clan Haqqani. In Siria si appresta a chiudere il 2024 con più di 700 attacchi portati a compimento, tre volte più che nell’anno precedente: azioni sempre più frequenti, sofisticate e non più limitate alle infrastrutture petrolifere nella regione presidiata dalle truppe americane che schierate a fianco delle Sdf. Gli Stati uniti mantengono sul terreno 900 uomini e hanno ben chiaro che, oggi come allora (si pensi alla Libia post-Gheddafi), i miliziani jihadisti agiscono ritagliandosi margini di manovra lungo le linee di faglia di conflitti esistenti: i comandi Usa hanno dichiarato di aver colpito a scopi preventivi l’Isis un’ottantina di volte solo nelle ultime due settimane di caos siriano.


LA REDAZIONE CONSIGLIA:

«Le unità di difesa popolari curde devono sciogliersi o verranno sciolte» 


In parallelo all’offensiva di Hayat Tahrir al-Sham che ha fatto crollare il regime di Assad, si sono mosse a nord le milizie della Syrian National Army (Sna): finanziati dalla Turchia, si tratta in larga misura di paramilitari dal passato jihadista, distintisi per le violenze e le estorsioni nelle regioni siriane controllate da Ankara. Dopo il ritiro delle Sdf da Manbij, città a maggioranza araba sul lato occidentale dell’Eufrate, un cessate il fuoco mediato dagli americani la scorsa settimana ha riportato i miliziani islamisti nuovamente in vista di Kobane. Un’occasione ghiotta per la Turchia di Erdogan, che da anni insiste per una “fascia di sicurezza” di 22 miglia lungo la quale operare dentro il confine siriano contro ‘i terroristi del Pkk’: così le Sna hanno rotto il cessate il fuoco e i turchi hanno iniziato a smantellare il muro sul confine di Kobane, ammassando incursori e artiglieria. Lo scopo è spazzare via l’autogoverno curdo a est dell’Eufrate, prendendosi 120km di confine. Nel fare questo, la Turchia si dichiara pronta a rilevare la campagna anti-Isis in Siria, e muove tutti i fili che controlla nella regione, incluse le fazioni curde tradizionaliste e i clan politici che governano la regione autonoma del Nord dell’Iraq: i cosiddetti ‘curdi buoni’ protetti da Ankara. Intanto i leader «terroristi» del Rojava accettano la nuova bandiera della rivoluzione siriana, si appellano a Trump, chiedendo di fermare Erdogan: non è chiaro se Washington lascerà ai turchi lo spazio aereo di cui hanno bisogno per colpire.

Per sua parte, la ministra tedesca degli esteri, Annalena Baerbock, ha reso omaggio a Kobane e al Rojava, chiedendo a Erdogan di rispettare la sovranità siriana, mentre dall’Italia arriva silenzio.

I capi delle milizie filoturche sono andati a Damasco cercando l’acquiescenza al nuovo uomo forte, al-Julani, che in effetti non pare incline ad una visione decentrata o federale del nuovo ordine politico siriano. I nuovi leader non sono certo semplici emissari di Ankara, ma sono sopravvissuti per anni all’ombra del confine turco. I conti fra le diverse fazioni rivoluzionarie sono aperti e complessi, quantomeno da quando Assad liberò islamisti e jihadisti al fine di avvelenare i pozzi della rivolta contro il regime.

La questione curda abbraccia l’intera regione mediorientale. Ci parla non solo di Turchia e Siria, ma anche dei e delle militanti del movimento Donne Vita Libertà, che l’Iran perseguita fin dentro le città irachene, costringendo alla fuga sui barconi fino alle coste calabresi, fra naufragi-fantasma e arresti con accuse di scafismo. Accanto ai curdi abbiamo visto mobilitarsi in questi giorni altre minoranze siriane, inclusi gli armeni che temono la pulizia etnica già vista nel Nagorno Karabakh.

Resistendo al terrore e costruendo fra infinite difficoltà un ordine democratico ed egalitario, i curdi ci hanno insegnato la perseveranza. Oggi non si parla solo del tradimento della loro causa, ma anche del tradimento della nostra.



martedì 17 dicembre 2024


 

Soul Shakedown Party 17 dicembre 2024

https://www.podomatic.com/podcasts/piertosi/episodes/2024-12-17T14_54_44-08_00

https://piertosi.podomatic.com/enclosure/2024-12-17T14_54_44-08_00.mp3

Lee Perry – I Am A Madman (Trojan/Real Rock single)

Lee Perry – Supernatural (Ariwa single)

Ashanti Selah – Leaders Of Liberation (Ariwa single)

Dubmones/Earl Sixteen/Oku Onuora – I Believe In Miracles (Gaudi Rmx) (Echo Beach single)

King Jammys – Climate Action Change (King Jammys Unites The Nations With Dub album, Greensleeves)

Hornsman Coyote/House Of Riddim – Humble Fire (Madman Slide album, HOR)

Jah Lil – Hold Corner (Bebble Rock single)

Iotosh – Bad News (For The People EP, Iotosh)

Protoje – Barrel Bun (The Jamaica Situation EP, Ineffable)

Queen Omega - Jah Dawta (acoustic) (The Bombist single)

Jah9 – Match (VP single)

Aleighcia Scott – Don't Be A Fool (Mash & Greens single)

Etana/Randy Valentine – Vibration (Nectar Of The Gods album, Freemind Music)

Aza Lineage – Don't Say You Love Me (Strictly The Best Vol.63 compilation, VP)

No Finger Nails/Miss Mykela – Warrior (Riddims & Friends Vol.1 album, No Finger Nails)

No Finger Nails/Francisca – Get Up & Fight (Riddims & Friends Vol.1 album, No Finger Nails)

Afrikan Simba/Mikey General – Circle Mama Africa (Mission album, Reality Shock)

Afrikan Simba – Bright Eyes (Cultural Warriors single)

Paulinho – Live Or Die (Humanity album, Cool Up)

King Kietu/Omar Perry – Omar Fly (King Kietu)

Ginjah/Bounty Killer – Tun Up (Tad's single)

Ziggi Recado – Don't Stay Far (Oneness single)

Little John – Rub A Dub One (Redman International We Run Things compilation, 17 North Parade)

Dennis Brown – If This World Was Mine (Tad's 10”)

Sugar Minott – Beg You Put It Down (Midnight Rock/Acid Jazz Roots single)

Jah Thomas – Midnight Rock (Music Maker From Jamaica compilation, Midnight Rock/Acid Jazz Roots)

Eek-A-Mouse – Operation Eradication (Grensleeves 12”)

Eek-A-Mouse – Noah's Ark (Grensleeves 12”)

Ranking Joe – Tribute To John Lennon (Choice Of Colour album, Tad's)

Nigger Kojak – Penitentiary (Nigger Kojak 12”)

Purple Man – King Of The Way (Trojan 12”)

Al Campbell – Jah Love (High Power 12”)

Jimmy Riley – I Try Again (Taxi 12”)

Horace Andy – She Gone (Taxi 12”)

Triston Palmer – Spliff Tail (Black Solidarity 7”)

Barry Brown -.Warmonger (Flabba Sounds 12”)

Jackie Parris – When You Are Young (Blank 12”)

Johnny Osbourne – Give A Little Love (Greensleeves 12”)

Dennis Struggle Hamilton – Come Along Love (Dub Plate 12”)