giovedì 3 dicembre 2015

Controlli antidroga con i cani …nelle scuole!

Abbiamo constatato, negli ultimi anni, in Italia, un sempre crescente numero di interventi di controlli antidroga con l’ausilio dei cani nelle scuole, particolarmente negli ultimi due anni. Basta fare una ricerca su “Controlli antidroga con i cani nelle scuole” e si trova una lista interminabile di tali interventi diffusi in tutta la penisola, in modo così massiccio da rendere evidente che si tratta di una sorta di metodologia di intervento generalizzata che dovrebbe avere l’obbiettivo di contrastare lo spaccio di droghe ai giovani studenti nelle scuole italiane.
Addirittura questi interventi sono richiesti dai genitori, dai presidi, ormai sono stati effettuati quasi ovunque, a testimonianza dell’immensa ansia (indotta dai mass media) di scongiurare quello che sembra essere il peggiore dei mali e dei pericoli che insidiano i nostri ragazzi: la canapa e gli spacciatori appostati nelle scuole! Poco importa del clima di repressione e della pressione emotiva alla quale gli studenti possono essere esposti, del fatto che nella quasi totalità dei casi si rinvengono solo piccole quantità di hashish o marijuana, spesso veramente irrisorie, a volte non si trova niente ed il costo dell’impiego di tutte le risorse umane e canine che ci sono volute per avere dei risultati di così scarsa rilevanza appare sproporzionato. 
Tra l’altro in Italia il consumo di cannabis tra i giovani e i giovanissimi aumenta sempre di più, nonostante tutti questi costosi interventi, questo vuol dire che, semplicemente, i ragazzi non si portano più da fumare a scuola, tranne qualche rara eccezione. Però il consumo di cannabis tra i giovani resta sempre più diffuso, quindi sembrerebbe logico chiedersi quale sia la vera utilità di andare ad interrompere il normale corso delle lezioni scolastiche per non trovare niente o qualche quantitativo di cannabis dal valore commerciale veramente irrisorio. 
Fortunatamente ci sono stati anche dei casi in cui i presidi hanno manifestato la loro contrarietà a questo tipo di interventi di polizia nelle loro scuole. Come genitore e come conoscitore ed estimatore responsabile della canapa mi chiedo se questo di fumare la canapa sia realmente il pericolo maggiore al quale i nostri ragazzi sono esposti e mi sembra proprio che ci sia una sproporzione notevole tra le risorse di polizia con i cani impiegate nelle scuole e gli scarsi risultati ottenuti nel cercare di contrastare tale comportamento. L’uso e l’abuso di alcool mi sembra molto più pericoloso, non solo per i giovani.
Per non parlare di quanto non mi piaccia affatto che i nostri figli debbano vivere proprio a scuola, dove dovrebbero andare per ricevere un’istruzione e un educazione, delle esperienze di contatto con una tale meticolosa repressione esagerata, dal sapore aspramente dittatoriale, anche se ho avuto la fortuna di avere dei figli santi, che non fumano, non bevono e non si drogano di niente e che quindi non rischiano niente. I ragazzi non sono stupidi e si rendono conto dell’ipocrisia di tali interventi e non mi fa piacere che le forze dell’ordine possano apparire ai loro occhi in questa luce. 
Chiunque abbia delle minime conoscenze di psicologia degli adolescenti dovrebbe sapere che l’adolescenza è un’età trasgressiva, particolarmente per le cose più proibite, non dovrebbe sorprendere, quindi, che, proprio nell’Italia così proibizionista contro la canapa, abbiamo la più alta percentuale di utilizzatori di tutta Europa, particolarmente tra i più giovani. La storia dovrebbe averlo insegnato. Fare i controlli a scuola con i cani antidroga non appare certo come una buona politica di intervento e a volte è dichiaratamente mirata a far conoscere ai giovani solo le conseguenze amministrative e penali dell’essere trovati in possesso di canapa, (in nome della cosiddetta “cultura della legalità”) piuttosto che la pericolosità dell’uso ed abuso di droghe veramente pericolose (illegali e legali).
La vera prevenzione sappiamo che si fa con la corretta informazione.
Il 13 novembre 2015 mi sono trovato a leggere un articolo su dolcevitaonline.it <http://dolcevitaonline.it> (link: http://www.dolcevitaonline.it/sulmona-la-finanza-mette-sotto-sopra-una-scuola-per-trovare-05-grammi-di-fumo/) di un ennesimo caso di intervento con i cani nelle scuole in cui sono stati trovati mezzo grammo di hashish ed un bilancino, che nell’articolo viene definito avere un “valore commerciale più o meno equivalente ad un panino col prosciutto”, sintetizzando simpaticamente le reali dimensioni economiche di un eventuale “spaccio” del quale sarebbe potuto essere oggetto.
L’articolo di Dolce Vita fa anche un interessante accenno finale alla “relazione con la quale la Direzione nazionale antimafia ha ufficialmente riconosciuto come la caccia ai consumatori di droghe leggere è controproducente in quanto impegna forze di polizia e denaro pubblico in attività di scarsa rilevanza, distogliendo uomini e mezzi da attività ben più serie come la lotta alla criminalità organizzata”
Proprio la stessa sera del 13 novembre siamo rimasti tutti turbati dalle tragiche notizie dei vili attentati dell’Isis contro la popolazione inerme che avvenivano a Parigi. Con tutte le notizie susseguenti di intensificazione dei controlli da parte delle forze dell’ordine, non ho potuto fare a meno di pensare all’articolo di Dolce Vita che avevo letto poco prima e mi sono chiesto se i controlli con i cani antidroga nelle scuole italiane sarebbero continuati, nonostante la necessità di impiegare le forze di polizia in indispensabili maggiori controlli sul territorio a causa del rischio terrorismo, ben più necessari.
Ho cercato, per un aggiornamento da dopo il 13 novembre, su “Cani antidroga a scuola”, fino a pagina 20, è impressionante vedere quanti controlli del genere sono stati fatti finora. Ebbene, si, continuano! Ecco i più recenti che ho trovato, dopo il 13 novembre:
24 novembre: http://www.siracusanews.it/node/66576  trovato nulla! E questo risultato viene definito nell’articolo come “risultati decisamente positivi confortanti”                                                                  
26 novembre: http://www.prealpina.it/pages/cani-antidroga-a-scuola-103159.html 4 gr. di marijuana in due
Come vediamo, i controlli proseguono in tutta Italia, con “risultati decisamente positivi confortanti”, con la promessa costante che continueranno certamente in futuro, sistematicamente, a prescindere dai risultati. Bene, stiamo tutti tranquilli per lo spaccio di modestissime quantità di marijuana e hashish nelle scuole. Siamo ben più preoccupati per quello che i ragazzi assumono il sabato sera!
E a come se lo procurano al mercato nero della criminalità organizzata grazie al proibizionismo!
Poi, ho trovato quest’altra notizia inquietante sui morti in Italia per l’inquinamento:
http://www.repubblica.it/news/ambiente/rep_rinnovabili_inquinamento-italia-prima-per-morti-in-europa-333.html 
L’Italia è prima in Europa per morti d’inquinamento! 84.400 solo nel 2012! L’articolo stesso definisce questo numero di morti come “Cifre da pulizia etnica”. Altro che tutti i morti in un anno per droga in tutta Europa. Ben più pericoloso l’inquinamento che l’Isis! E con quali costi sociali?
Però per l’inquinamento sono tutti tranquilli, tanto non sballa (e questo è moralmente molto importante per i proibizionisti!) ed è inevitabile per il progresso! Ma è veramente così? Sappiamo di no! Dipende dalle scelte politiche ed abbiamo già pagato troppo per quelle sbagliate fatte in passato.
E non posso fare a meno di chiedermi con ancora più forza: Ma non sarebbe stato più logico fare la guerra all’inquinamento con tanta meticolosità, piuttosto che alla canapa, che non ha mai ucciso nessuno e che ha addirittura notevoli proprietà medicinali?
I genitori, i presidi e tutti coloro che sono ansiosi di tutelare la salute dei nostri ragazzi, non farebbero meglio a preoccuparsi, più razionalmente, degli inquinanti che chiunque abiti nelle città italiane più a rischio è costretto a respirare suo malgrado e non per sua libera scelta? E che dire sull’abuso di alcoolici sempre più diffuso tra i giovani? Non dovrebbero essere questi dei veri allarmi sociali, secondo la logica più elementare? Provocano un sacco di morti!
Ma chi è che deve decidere per noi sulla reale pericolosità sociale dei comportamenti umani? Che logica ha tutto questo accanimento proprio solo contro la canapa, che non ha mai fatto morti in tutta la storia?
Il proibizionismo ha dimostrato ancora una volta il suo fallimento e la sua ipocrisia ed è ora che quest’inutile persecuzione e la criminalizzazione di milioni di estimatori della pianta di canapa finisca.
Pierpaolo Grilli – ASCIA      

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