giovedì 6 novembre 2014

legalizziamolacanapa.org - NUN ME FIDO!!!

http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=8394
E chi può fidarsi dei rappresentanti di uno Stato che Stato non è, ma che di dittatori si tratta?
Su quel tavolo c’era il Bedrocan e la cannabis coltivata da Rita Bernardini. Hanno sequestrato solo quella coltivata e riposta nelle buste perché, quella nel barattolo era “legale”!
Da bambino mi chiedevano se PESA più un chilo di paglia o un chilo di piombo. La cannabis che CURA è il fiore nel barattolo o il fiore nelle bustine? Lo Stato risponde alla domanda come il bambino poco furbo che, accecato dalla sua unica certezza, esclude la realtà ed esulta: “UN CHILO DI PIOMBO!”
Se la cannabis non sta in quel barattolo, se non costa sino 40€ a grammo, allora non cura.
La cannabis che non è costata nulla, se non l’attenzione botanica dedicatagli dal Segretario dei Radicali Italiani, identica a quella nel barattolo, è stata SEQUESTRATA perché, invece, non cura.
Se, sino ad ora, qualcuno ha potuto ancora pensare: “la legalizzazione non mi interessa”, “la legalizzazione non è affar mio”, oppure, ancora peggio: “perché legalizzare una cosa che fa male?”, “perché legalizzare un’altra droga dato che sono già legali tabacco e alcol?”; oggi deve cambiare idea perché, la legalizzazione, è affare di tutti!
La cannabis legale è interesse dei malati a cui, il proibizionismo, impedisce il diritto di cura e interesse dei cittadini per essere tutelati nei loro stili di vita e nelle loro scelte individuali.
La cannabis legale è interesse degli agricoltori a cui, il proibizionismo, limita il diritto al lavoro e, di conseguenza, impedisce il progresso dell’industria impegnata nella prima trasformazione della canapa; impedisce lo sviluppo della Bio-edilizia, lo sviluppo di materiali e fonti di energia rinnovabili e tante, tante altre cose.
Il proibizionismo impedisce il risanamento del pianeta, perché il proibizionismo è lo strumento di chi è causa dello sfacelo di questo mondo.
Il proibizionismo è il mezzo per emarginare i dissidenti, carcerare gli scomodi, azzittire i liberi pensatori.
Il proibizionismo, che perseguita migliaia di persone oneste, è spreco di denaro, ma poco conta se paragonato a quando diventa spreco di vite, come quella di Stefano Cucchi e Aldo Bianzino, arrestati reciprocamente per una “stecchetta di fumo” e per qualche pianta di canapa.
Vale così poco la vita di un cittadino italiano, come ci ha fatto capire la sentenza di assoluzione per gli imputati della morte di Stefano Cucchi?
O, forse, dovremmo chiederci tutti: “Quanto è redditizio, per voi governanti, questo proibizionismo? E quanto poco contano invece la vita e la salute dei cittadini?”.

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