giovedì 26 dicembre 2013

Frank Zappa, uno dei più geniali musicisti del ‘900, non vide il Natale del 1993


di Fer Bru
«Scrivo brutta musica perché l'America è brutta». Quando Pistoia nel 1982 fece installare un megaschermo sul quale – in contemporanea al suo concerto – veniva proiettata la partita Germania Ovest-Francia dei mondiali di calcio: «Chi non capisce un tubo della musica che faccio può tranquillamente guardarsi le partite... così non ha buttato i soldi del biglietto».
(UNMONDODITALIANI – UMDI) Moriva il 4 dicembre del 1993. Cantautore, compositore, direttore d'orchestra, arrangiatore, produttore discografico, regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico italo-statunitense, Frank Zappa è considerato uno dei più grandi geni musicali del '900. A lui, alla sua memoria, è stata dedicata una Maratona Musicale dal titolo “Nel Segno di Zappa” all’Auditorium di Milano protagonista l’Orchestra Verdi diretta dal Maestro Danilo Grassi, con gli Ossi Duri, ilaltmandolino di Annalisa DesiataElio e Le Storie Tese, nell’ambito del programma dell’Autunno Americano, Barley Arts,rilettura dell’arte senza tempo di Frank Zappa e della Mothers Of Invention, la band che lo ha sempre accompagnato dal vivo e in studio a partire dalprimo album Freak Outdel 1966 fino all’ultimo geniale The Yellow Sharkdel 1993, le cui partiture originali sono state al centro dell’evento musicale.
Ma chi è Frank Zappa? Per introdurlo degnamente riproporremo le dichiarazioni rese da Frank a Ben Watson in un’intervista su Mojo Magazine nell’ottobre 1993, poche settimane prima di morire:
«Gli articoli dei giornalisti di musica rock sono scritti da gente che non sa scrivere, che intervista gente che non sa parlare, per gente che non sa leggere »
Frank Vincent Zappa (leggiamo su Wikipedia, vera e propria rivoluzione culturale che diffonde gratuitamente il Sapere) nacque a Baltimora, nel Maryland, il 21 dicembre 1940 figlio di Francesco Zappa (soprannominato Francis), un perito industriale italiano nativo di Partinico (in provincia di Palermo) e di Rose Marie Colimore, statunitense di origini francesi ed italiane.
Nel gennaio del 1951 la famiglia Zappa emigrò negli Usa e si trasferì a Miami, in Florida, perché Francis aveva trovato lavoro nel settore della Difesa. Il clima più mite di questo stato aiutò il piccolo Frank a guarire da asma, altsinusiti e raffreddori di cui era spesso soggetto. A quattordici anni Frank ricevette come regalo dalla madre il suo primo strumento: un rullante.A causa del lavoro del padre la famiglia Zappa traslocò molto spesso: dopo Monterey si trasferì a Pomona, quindi a El Cajon e poi ancora a San Diego. Nel 1956 nuovamente si spostarono nella piccola cittadina di Lancaster.
L'educazione ricevuta da ragazzorisentì molto della cultura del padre, tuttavia a Frank non piaceva la cucina italiana. Per rendersi conto del clima di tensione che si era instaurato con suo padre, basti pensare che quando Frank andò a convivere con Kay Sherman,Francis vietò agli altri figli di andarlo a trovare fin quando la coppia non si fosse sposata regolarmente (1960). Nel giugno del 1958 Zappa si diplomò alla Antelope Valley High School pur avendo conseguito un voto finale inferiore alla sufficienza. L'anno successivo Frank, ormai completamente preso dalla musica, decise di andare a vivere da solo dopo un tentativo del padre di convincerlo a iscriversi all'università.alt
Nel 1963 Frank Zappa cominciò a vivere in uno studio di registrazione che aveva preso in affitto e che chiamò Studio Z.
Lorraine Belcher era la sua nuova compagna e convivente. In quel periodo viveva insieme con lui anche Jim Sherwood che si occupava del cibo: pane, burro di arachidi e del purè rimediato presso un vicino centro di donatori del sangue erano gli unici alimenti che potevano permettersi. La passione di Frank per la cinematografia portò un giornale locale, l'Ontario Daily Report, a ritenere che nel suo studio si girassero pellicole porno.
Un sergente di polizia in incognito chiese allora a Frank di altprocurargli una registrazione audio per cento dollari, cosa che Frank realizzò mettendo insieme un nastro contenente mezz’ora di gemiti e sospiri della sua ragazza. Al momento della consegna del nastro Frank e Lorraine vennero arrestati.
L’accusa di associazione per delinquere per la produzione di materiale pornografico cadde per entrambi, ma a Frank toccò scontare una settimana nel carcere di San Bernardino per un'infrazione minore. Nel 1965 Frank propose a una band di nome Soul Giants di suonare le suecomposizioni. Il gruppo che nacque da questo sodalizio si trasferì a Hollywood dove prese in affitto un cottage per le prove della band. A quei tempi Frank lavorava come commesso in un negozio di dischi e sognava di suonare sullo Strip, il lungo pezzo di Sunset Boulevard a Los Angeles.
Quello stesso anno la MGM Verve offrì un contratto al gruppo, che nel frattempo aveva deciso di chiamarsi The Mothers. Questo nome non ha un'origine precisa, qualcuno ha voluto attribuirla al fatto che nacque nei giorni immediatamentealtsuccessivi alla festa della mamma, ma non è sicuro. È certo invece che questo nome imbarazzasse la MGM. Infatti la parola “Mothers” sembrava l'abbreviazione di "motherfucker", parolaccia con la quale si è soliti indicare, nell'ambiente musicale, il tipo dannatamente bravo a suonare il suo strumento. La casa discografica impose al gruppo il nome "Mothers of Invention". In quel periodo Frank vive a Laurel Canyon, ospite di Pamela Zarubica (in arte la Suzy Creamcheese di Freak Out!). Fu Pamela a presentargli Gail Sloatman, sua futura moglie. Anni dopo Gail disse a proposito di quell'incontro, che si era innamorata di una delle creature più sporche che avesse mai incontrato. Alla scarsa igiene personale faceva da contraltare la sua ferma riluttanza all'uso di droghe. Se qualcuno dei suoi musicisti mostrava dipendenza da droghe o erba durante o prima di un concerto o durante la lavorazione d'un disco, Zappa lo buttava fuori dalla band.
Impressionato dalle composizioni e soprattutto dalla concezione ritmica di Edgard Varèse, ma anche dai grandi bluesmen, Zappa passerà con disinvoltura dal rock al R&B, dalla "canzonetta" alla colonna sonora per cartoon immaginari, fino a esperimenti di stampobarocco eseguiti al synclavier, con rielaborazioni di brani del violoncellista e compositore milanese di fine Settecento Francesco Zappa, e ancora rivisitazioni di musica classica e altriletture delle proprie musiche affidate a grandi orchestre come la London Symphony Orchestra e l'Ensemble Modern. Diversianche i richiami alle sue origini italiane, in pezzi come Tengo 'na minchia tanta(pubblicata nel doppio CD Uncle Meat nonché eseguita nell'omonimo film dall'italiano Massimo Bassoli),Questi cazzi di piccione (pezzo strumentale di musica contemporanea da The Yellow Shark) e Dio fa (pezzo realizzato al Synclavier e pubblicato sull'album postumo Civilization Phaze III).
Poliedrico e geniale chitarrista, divenne noto in tutto il mondo con il suo gruppo, The Mothers of Invention, nel 1966, grazie all'incisione del concept album Freak Out!:il disco fece scalpore non solo perché era uno dei primi doppi album della storia del rock (dopo Blonde on Blonde di Bob Dylan), ma anche per i testi e la parodia dissacrante del rock degli anni sessanta. L'importanza epocale di Freak Out!è testimoniata anche dal fatto che Paul McCartney ha spesso dichiarato che l'opera dei Mothers of Invention è stata di fondamentale influenza nel concepimento e nella stesura dell'album dei Beatles Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band. In seguito Zappa intraprese la carriera solista sfornando più di 60 produzioni eterogenee, sempre pregne di un forte senso dello humour (con testi dichiaratamente misogini e volgari), scagliato contro l'ordine costituito, l'industria della musica e i politiciScrivo brutta musica perché l'America è brutta», dichiarò).
Zappa morì a causa di un cancro alla prostata il 4 dicembre 1993. Negli ultimi tempi della sua vita, già gravemente malato, dimostrò di non aver perso la suavena polemica annunciando, come già fatto qualche decennio addietro, di volersi candidare alla presidenza degli Stati Uniti, in aperto dissenso con la politicadell'ex presidente Reagan e con quella di George H. W. Bush con questo slogan: «Potrei mai far peggio di Ronald Reagan
La sua sterminata produzione musicale è ancora in parte sconosciuta: attualmente il suo patrimonio artistico è gestito dalla seconda moglie (Gail Zappa) e dai figli (fra cui Dweezil) che stanno pubblicando alcuni album e DVD postumi.
Zappa fu perennemente in bilico tra il rock il jazz, il teatro dell'assurdo e la ricerca musicale più avanzata; congiunzione di tutti i generi musicali, una purissima anarchia musicale non scevra da influssi classici e romantici. È di fatto riconosciuto come uno dei maggiori compositori contemporanei. Autodidatta, potenziato da una creatività ipernormale e da una simpatica smania di protagonismo, preparatissimo e terribilmente serio sul piano professionale. Tra i numerosissimi aneddoti e vere e proprie "scene" presentate prima, durante e dopo i suoi concerti, di grande impatto fu la scena che mise in atto a Pistoia l'8 luglio 1982: fece installare un megaschermo (mezzo non molto diffuso all'epoca) sul quale – in contemporanea al suo concerto – veniva proiettata la partita Germania Ovest-Francia dei mondiali di calcio; prima di cominciare a suonare disse semplicemente e con pesante slang americano: «Chi non capisce un tubo della musica che faccio può tranquillamente guardarsi le partite... così non ha buttato i soldi del biglietto».
Zappa dichiarò che concepiva la musica come "decorazione del tempo", unacreazione barocca da costruire con le proprie mani, divertente e libera da schemi prestabiliti, basata sull'atonalità e sul ritmo (poliritmie, tempi dispari, addirittura ritmi irrazionali e casuali).
Rappresentativa di questa visione è la fin troppo citata frase:
« Information is not knowledge / Knowledge is not wisdom / Wisdom is not truth / Truth is not beauty / Beauty is not love / Love is not music / MUSIC IS THE BEST. »
« L'informazione non è conoscenza / La conoscenza non è saggezza / La saggezza non è verità / La verità non è bellezza / La bellezza non è amore / L'amore non è musica / LA MUSICA È IL MEGLIO. »
Per tutta la carriera fu ossessionato dalla difficoltà di esecuzione dei suoi brani, chiedendo sempre il massimo ai suoi musicisti, al punto da definirsi "un tizio che scrive musica che non riesce a fare eseguire";
Il 19 settembre 1985 Zappa, assieme ad altri artisti come Dee Snider e John Denver, fu convocato per tenere un'audizione presso il Senato degli Stati Uniti. La seduta fu un grande evento mediatico: durò cinque ore, ci furono trentacinque canali televisivi collegati e cinquanta fotografi, oltre a giornalisti e spettatori.
Il discorso dell'artista fu molto pungente e polemico. In premessa, Zappa si appellò al primo emendamento della Costituzione americana che tutela la libertà di espressione.
È collocato al 22º posto nella lista dei migliori chitarristi di tutti i tempi secondo la rivista Rolling Stone.
Sono intitolati a Frank Zappa:
• un asteroide ("3834 Zappafrank")
• un gene ("ZapA", gene del microbo Proteus mirabilis)
• una medusa (Phialella zappai)[10][11]
• un genere monotipico della sottofamiglia delle Oxudercinae (Zappa)
• un mollusco estinto (Amauratoma zappa)
• un pesce estinto (Ranzania zappai)
• un ragno (Pachygnatha zappa, con un segno addominale che ricorda i baffi di Zappa)
• una scheda madre prodotta dalla Intel
• un personaggio del videogioco Guilty Gear (Zappa)
• un personaggio del videogioco Chrono Cross (Zappa)
• una strada di Agropoli (SA)
• un parco di Grottaminarda (AV)
• un monumento a Vilnius, Lituania
• La quarta traccia dell'album The Ultra Zone, intitolata Frank di Steve Vai.
• Una via nella periferia di Berlino ("Frank-Zappa-Straße")
• Una profonda cavità carsica a Oltre il Colle (BG) "Abisso Frank Zappa"
• Una via a Partinico (PA), città natale del padre di Frank.

mercoledì 25 dicembre 2013

Un Destino Riddim


Buon Natale


Bob Marley - 1980-05-30, Zurich

grazie a http://www.dimeadozen.org


01 Zimbabwe 03:54

02 Natty Dread 05:33

03 I Shot The Sheriff 04:17
04 No Woman No Cry 06:10
05 Talkin' Blues 04:50
06 We And Them   04:12
07 Lively Up Yourself 06:32
08 Jammin' 05:35
09 Exodus 06:15
10 Redemption Song 04:59
11 War & No More Trouble 05:19
12 Kinky Reggae   04:04
13 Get Up Stand Up 08:38

FLAC

cover


lunedì 23 dicembre 2013

R&D Vibes 21 dicembre 2013 - Invaders Dub

http://redvibes.podomatic.com/entry/2013-12-22T23_57_14-08_00

Reasoning - Linea di Massa-LDM Sound System (theme tune - unreleased)
Give Me You Love (Aka Super Love) - Junior Murvin
Cross over - Junior Murvin
Cross over dub - Junior Murvin & Upsetters
The Way It Is - I Kong
The Way It Is [Dub]
Greedy Ways - Cornell Campbell
Dub The Majority (dub) - Manasseh
Rapa Pam Pam - Nukleo feat. Kabaddu
Rapa Dub Dub - Nukleo
??? - Dub Creation dubplate
Aimin to Zion - Jah Farmer
Zion dub - Filomuzik records
Digital’o’Rootz - No Finger Nails
Dub convention – LDM Sound System (unreleased)
Freedom Dub - Lapo & T.Kay (Erba label)
Tenament yard - Lapo & T.Kay (Erba label)
Dub Soldier Remix - Rootikal Dub Foundation RMX
Dub Warriah Remix - Rootikal Dub Foundation RMX
Mas que nada - Ital Horns Meets Bush Chemists Featuring Rico
Stop – Boom One Sound System feat. B. Davis
Good over Evil - Sandeeno
Dubstice! – Weeding Dub

R&D Vibes (Roots & Dub Vibes) is a weekly reggae radio programme by D/Generator & Faùgno The Roots Guardian outta Linea di Massa_LDM Sound System (Rome_Salento) 
For the seventh season, each&every Saturday at 9:00pm (Italian time) on Radio Popolare Salento (>> for streaming check http://www.radiopopolaresalento.it <<

Info and Contact
rdvibes@radiopopolaresalento.it
www.facebook.com/redvibes
www.radiopopolaresalento.it

sabato 21 dicembre 2013

Il solstizio di Frank

Nasceva il 21 dicembre del 1940 il più geniale compositore musicista intrattenitore satirico di tutte le ere.
Conoscerlo studiarlo approfondirlo è un'inebriante esperienza



mercoledì 18 dicembre 2013

Soul Shakedown Party 17 dicembre 2013

Ultima puntata in diretta prima delle vacanze natalizie: Buon Natale e Buon 2014!
Nuova tune di Roots Underground in combination con Toots & MaytalsChronixx e Michael Rose sul nuovo ritmo roots prodotto da John John
Ancora Chronixx in combination virtuale con Black Uhuru! 
Grande combination tra gli emergenti giamaicani Kazam Davis/Exile Di Brave
In arrivo a Bologna Peetah Morgan, voce di Morgan Heritage 
La fantastica voce di Tessanne Chin, vincitrice in USA di The Voice 
Combination con Sizzla per i giovani giamaicani Mystical Revolution
Train To Roots 
tornano con un nuovo singolo in anteprima qui a SSP
E' uscito il duale dub dell'ultimo CD di AlborosieNuovo ritmo della Stone Love label chiamato Banjo: Anthony Cruz e Jah BouksOttimo ritmo dancehall dell'Italiana Bizzarri Records: Stevie Culture e Skarra MucciBella ristampa di rarità prodotte da Lee Perry su Pressure Sounds
La Reggae Archive riporta alla luce materiale inedito dei Capital LettersFinale anni '80: 
Tony Brutus, Carlton Livingston, Patrick Andy, Al Campbell, Trinity, Half Pint, Junior Moore, Sly & Robbie...
http://www.piertosi.com/sounds/media56.mp3
http://www.piertosi.com/sounds/media56.zip
http://www.piertosi.podomatic.com

Keith Richards compie 70 anni

Auguri!
e auguri anche a Bobby Keys

martedì 17 dicembre 2013

Xleration Riddim


lunedì 16 dicembre 2013

R&D Vibes 14 dicembre 2013: Dopo-lavoro


Reasoning - Linea di Massa-LDM Sound System (theme tune - unreleased) 
Pretoria version - Skengdon All Stars 
Free Mandela - Yammie Bolo 
Should I - Dennis Brown 
Shake Haze - Jahko Lion & OnDubGround 
Dub Shake - OnDubGround 
Working class emergency - Mr Dill 
Hard Working Woman - Twinkle Brothers 
Working Dub - Twinkle Brothers 
Peace & Love - LIDJ Jahnoy 
Babylon Fallin Down - Sandeeno feat. Higher Regions records 
Babylon Fallin Dub 
Blessed Ethiopia - Wellette Seyom 
Blessed Ethiopia DUB Binghy Mix - Imperial Sound Army 
Tradition man (melodica dub) - Jamtone (unreleased) 
Ancient Scrolls (Original Mix) - Boom One Sound System feat. Ras Itani Ancient Scrolls (Scientist Dub Mix) - Boom One Sound System feat. Scientist 
Kebra Negast (Ancient Scrolls Steppers Dub) - Boom One Sound System 
Spiritual Key - Injham 
Green fire - Twilight Circus Meets cEvin Key


R&D Vibes (Roots & Dub Vibes) is a weekly reggae radio programme by D/Generator & Faùgno The Roots Guardian outta Linea di Massa_LDM Sound System (Rome_Salento) … For the seventh season, each&every Saturday at 9:00pm (Italian time) on Radio Popolare Salento ( >> for streaming check http://www.radiopopolaresalento.it << )




domenica 15 dicembre 2013

Questo non è un film


Una guerra silenziosa sta mietendo decine di vittime.  Solo pochi eroi resteranno sul campo a combatterla.  Esseri provenienti da pianeti lontani mostreranno il loro lato oscuro, costringendo gli indiani ad uscire dalle riserve. Ma sotto i colpi dell’odio che divide le razze, l’amore riuscirà a trovare il suo spazio, fino a che il ritrovamento di una misteriosa sedia da regista riuscirà a cambiare il destino dei protagonisti. E quello di centinaia di persone. 

Don Antonio Vitiello
E’ un sacerdote attivo sul territorio napoletano. Nel 1981 ha dato vita insieme a un gruppo di giovani volontari alla Comunità La Tenda di cui è responsabile. Nel rione Sanità, La Tenda dà un letto e un pasto ai senza fissa dimora ogni giorno. E infatti non c’è giorno, da una vita, che Don Antonio non accolga, assista e curi i più poveri.
Don Antonio Palmese
 E’ sacerdote salesiano di Portici, direttore dell’ufficio per il lavoro e le attività sociali della Diocesi di Napoli, docente di teologia e di pedagogia, referente campano dell’associazione Libera, consulente della commissione parlamentare antimafia e vice-presidente della fondazione Polis. Ma fra tanti impegni, ce n’è uno che è sempre in cima alle sue priorità: dedicare la sua vita alla lotta contro le mafie e sostenere le famiglie vittime innocenti della criminalità.

Don Alessandro Gargiulo
Don Alessandro è il parroco della chiesa di Maria Santissima del Buon Rimedio. È nato a Napoli nel quartiere Marianella, ma la sua opera si svolge a Scampia dall’agosto 2006. Ha studiato alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale ed è laureato in filosofia all’Orientale di Napoli, ma la vera specializzazione di Don Alessandro è nell’aiuto del prossimo. Il suo impegno quotidiano per i giovani, gli adulti e gli anziani di Scampia lo ha fatto diventare il punto di riferimento di un'intera comunità.

Paola  Romano
È insegnate di scuola elementare e madre di due bambini. Volontaria Caritas e operatrice di un progetto Arciragazzi. Paola è da sempre in prima linea nella solidarietà e nel soccorso agli ultimi. Si occupa soprattutto di bambini e in particolare di bambini rom. I suoi progetti sono ancora molti, ma uno dei suoi sogni si è realizzato: il libro " Diario di una zingara napoletana", il diario della sua esperienza accanto ai rom. Un libro contro l’ignoranza e vicino a chi è vittima dei pregiudizi.

sabato 14 dicembre 2013

ASCIA in Commissione Giustizia: resoconto


Il 12 dicembre 2013, presso la Commissione Giustizia della Camera, dove è in esame la proposta di legge dell’On. Farina (SEL), per una nuova regolamentazione sulle sostanze stupefacenti; sono stati convocati ed auditi i rappresentanti di ASCIA.
L’audizione è stata aperta da Giancarlo Cecconi, Segretario ASCIA, che ha ringraziato l’intera Commissione per la possibilità che ci veniva data. Ha poi passato la parola a Giuseppe Nicosia, Direttivo ASCIA, che con l’ausilio di svariate slide, ha riassunto la storia della canapa, dall’uso che ne faceva l’uomo preistorico, all’avvento del proibizionismo.
A questo punto ha sottolineato quali sono state le vere cause che hanno portato alla demonizzazione di questa pianta, evidenziando che nulla c’entrano con la tutela della salute pubblica. Sono stati portati all’attenzione della Commissione prove inconfutabili in merito a diversi aspetti tra i quali la totale assenza di principi psicoattivi nei semi, l’inesistenza di piante di canapa che producono infiorescenze al 50% di THC e il fatto che la cannabis è tra le sostanze meno tossiche al mondo, avendo una dose letale letteralmente inassimilabile. Tra le slide mostrate da Giuseppe Nicosia, hanno avuto particolare effetto quelle che hanno chiarito la differenza tra una cannabis al 12% di THC ed una al 24%, seguite dalla slide col la foto della piccola Mykayla, affetta da Leucemia, che nell’Oregon si cura grazie all’ Hemp Oil (Olio di Cannabis ad elevato contenuto di cannabinoidi).
Ha ripreso la parola il Segretario di ASCIA, entrando nel merito della “finigiovanardi”, e portando un chiaro quadro dell’attuale situazione giuridica, sociale ed economica, provocata dall’attuale politica repressiva. E’ stato ampliamente dimostrato come, l’inserimento della cannabis in Tabella I delle sostanze stupefacenti, e quindi la comparazione di essa con droghe pesanti come la cocaina e l’eroina, non solo è privo di logica, ma ha anche creato un problema di sovraffollamento carcerario punendo cittadini irreprensibili, di ogni età, estrazione sociale, professione e origine territoriale. Nello specifico sono stati ricordati i dati forniti dal Ministero di Grazia e Giustizia che evidenziano come i detenuti per reati legati agli stupefacenti, siano ben il 36%. A tal proposito è stato anche chiarito il motivo per il quale, tali detenuti, risultano essere tutti spacciatori: avendo ognuno di essi la possibilità di ottenere un cospicuo sconto di pena, “! patteggiandolo” con l’ammissione di un reato inesistente. E’ stato inoltre ricordato che, queste persone subiscono condanne previste da 6 a 30 anni di carcere, decisamente maggiori di reati come stupro, pedofilia e sequestro di persona.
Importante anche l’intervento di Markab Giorgini (Direttivo ASCIA) in rappresentanza di coltivatori consumatori, che ha avuto modo di specificare quali potrebbero essere le quantità di cannabis ed il numero di piante non perseguibili dalla legge e relative motivazioni.
E’ stata poi la volta di Giorgio Gatti (Consulente in Economia della Sicurezza) che ha sottolineato la blanda pericolosità della cannabis a confronto di droghe legali, mostrando il grafico della rivista scientifica The Lancet.
A conclusione dell’audizione che sembra aver conquistato il record di durata mai registrato tra i lavori della Commissione, (1 ora e 8 minuti), i membri hanno applaudito complimentandosi per il contributo apportato dalla nostra Associazione. Dobbiamo ringraziare gli On. Ferraresi e Bernini (M5S) e Farina (SEL) per la sensibilità dimostrata nei confronti del problema causato dalla vigente legislatura e per essersi attivati affinché i consumatori venissero ascoltati nelle sedi decisionali.
Riteniamo un traguardo eccellente che siano stati ascoltati i rappresentanti dei consumatori e dei coltivatori di cannabis. Se, fino ad oggi, i consumatori di cannabis erano stati trattati alla stregua di tossici o malati che non potevano avere argomentazioni valide da tenere in considerazioni nella modifica del testo unico sugli stupefacenti, adesso anche gli organi legislativi ammettono l’importanza dell’opinione di chi, in prima persona, subisce gli atti altamente vincolanti della libertà personale perpetuati da un illogica politica repressiva.
Pensiamo di aver portato un contributo concreto nella battaglia antiproibizionista e nell’opera informativa ed educativa nei confronti delle Istituzioni. Adesso non ci rimane che attendere anche il pronunciamento della Corte Costituzionale prevista per il 12 febbraio prossimo. Avendo messo la “finigiovanardi” alle corde, ci auspichiamo di vederla finalmente finire a KO, sostituita da una normativa sugli stupefacenti, più civile e socialmente più evoluta, in linea a ciò che sta avvenendo a livello planetario.
Direttivo ASCIA.
presentazione slides parte 1: http://youtu.be/x4QZAbqtZ2s

venerdì 13 dicembre 2013

giovedì 12 dicembre 2013

La verità su Piazza Fontana


http://www.focus.it/cultura/storia/La_verita_su_Piazza_Fontana_C12.aspx

Il 12 dicembre 1969, esattamente 44 anni fa, una bomba esplode alla Banca Nazionale dell’Agricoltura, in piazza Fontana a Milano, provocando 17 morti e 88 feriti. 10 anni di processi, depistaggi, condanne e assoluzioni. Ma cosa è successo veramente. La ricostruzione di Guido Salvini, il giudice che ha condotto l’ultima istruttoria in ordine di tempo, in un articolo tratto da Focus Storia.

Il 12 dicembre 1969, esattamente 37 anni fa [44 anni nel 2013], iniziò per l’Italia una sorta di oscuro, lento, ma comunque micidiale “11 Settembre”. Incominciava cioè la “strategia della tensione”. Come si tende a fare con i brutti ricordi, si parla poco di quei fatti. A volte si preferisce ritenerli enigmatici, misteri irrisolvibili. Ma la strategia della tensione, fatta di bombe nelle banche, di stragi di civili sui treni e nei comizi sindacali, appartiene alla nostra storia recente. E la conoscenza storica, come si sa, può aiutare a non essere più vittime di certe logiche politiche e di potere. 
Tutto ebbe inizio il 12 dicembre 1969, con le bombe all’Altare della Patria e nel sottopassaggio della Banca Nazionale del Lavoro a Roma, con alcuni feriti. E, in contemporanea, con la terribile bomba alla Banca Nazionale dell’Agricoltura, in piazza Fontana a Milano, che provocò 17 morti e 88 feriti. E che ebbe anche l’effetto di mutare l’ottimismo di molti giovani di allora in sfiducia verso le istituzioni del loro Paese. 

Su questa strage sono stati celebrati dieci processi, con depistaggi, fughe all’estero di imputati, latitanze più che decennali, condanne, assoluzioni. Fino alla definitiva assoluzione dei presunti esecutori: Delfo Zorzi, Giancarlo Rognoni e Carlo Maria Maggi. «Ma non dell’area nazifascista che aveva organizzato la strage e di quella parte degli apparati dello Stato con loro collusa, per favorire, attraverso la paura, l’insediamento di un governo autoritario in Italia» afferma il giudice milanese Guido Salvini. Il giudice Salvini ha condotto l’ultima istruttoria in ordine di tempo su Piazza Fontana, durata dal 1989 al 1997, sulla base della quale si sono avute la condanna degli imputati in primo grado (30 giugno 2001) e la loro assoluzione in appello (12 marzo 2004) con conferma dell’assoluzione in Cassazione (3 maggio 2005). 

Giudice Salvini, nonostante non si sia arrivati alla definitiva condanna processuale di singole persone, Lei continua a essere un testimone della memoria storica su quei fatti. In che cosa consiste oggi questa memoria? 
Tutte le sentenze su Piazza Fontana anche quelle assolutorie, portano alla conclusione che fu una formazione di estrema destra, Ordine Nuovo, a organizzare gli attentati del 12 dicembre. Anche nei processi conclusesi con sentenze di assoluzione per i singoli imputati è stato comunque ricostruito il vero movente delle bombe: spingere l’allora Presidente del Consiglio, il democristiano Mariano Rumor, a decretare lo stato di emergenza nel Paese, in modo da facilitare l’insediamento di un governo autoritario. Come accertato anche dalla Commissione Parlamentare Stragi, erano state seriamente progettate in quegli anni, anche in concomitanza con la strage, delle ipotesi golpiste per frenare le conquiste sindacali e la crescita delle sinistre, viste come il “pericolo comunista”, ma la risposta popolare rese improponibili quei piani. 
L’on. Rumor fra l’altro non se la sentì di annunciare lo stato di emergenza. Il golpe venne rimandato di un anno, ma i referenti politico-militari favorevoli alla svolta autoritaria, preoccupati per le reazioni della società civile, scaricarono all’ultimo momento i nazifascisti. I quali continuarono per conto loro a compiere attentati. Cercarono anche di uccidere Mariano Rumor, con la bomba davanti alla Questura di Milano (4 morti e 45 feriti), del 17 maggio 1973, reclutando il terrorista Gianfranco Bertoli. 

Perché non si è arrivati ad avere sufficienti prove sulle responsabilità personali nell’attentato di piazza Fontana? 
L’assoluzione definitiva è stata pronunciata con una formula che giudica incompleto ma non privo di valore l'insieme delle prove raccolte. Sono esistiti in questa vicenda pesanti depistaggi da parte del mondo politico e dei servizi segreti del tempo. Però non è del tutto esatto che responsabilità personali non siano state comunque accertate nelle sentenze. Almeno un colpevole c’è anche nella sentenza definitiva della Cassazione del 2005. Si tratta di Carlo Digilio, l’esperto in armi e in esplosivi del gruppo veneto di Ordine Nuovo, reo confesso, che fornì l’esplosivo per la strage ed il quale ha anche ammesso di essere stato collegato ai servizi americani. 
Digilio ha parlato a lungo delle attività eversive e della disponibilità di esplosivo del gruppo ordinovista di Venezia,di cui faceva parte Delfo Zorzi, assolto poi per la strage in pratica per incompletezza delle prove nei suoi confronti, in quanto la Corte non ha ritenuto sufficienti i riscontri di colpevolezza raggiunti. Né sono bastate le rivelazioni di Martino Siciliano che aveva partecipato agli attentati preparatori del 12 dicembre insieme a quel gruppo, con lo scopo di creare disordine e far ricadere le accuse su elementi di sinistra. 
Ma in tutte le tre ultime sentenze risultano confermate le responsabilità degli imputati storici di Piazza Fontana, pure loro di Ordine Nuovo: i padovani Franco Freda e Giovanni Ventura. Essi però, già condannati in primo grado nel processo di Catanzaro all’ergastolo, e poi assolti per insufficienza di prove nei gradi successivi, non erano più processabili. Perché in Italia, come in tutti i paesi civili, le sentenza definitive di assoluzione non sono più soggette a revisione. 

Ci può spiegare meglio? Intende dire che Freda… 
Sì, se Freda e Ventura fossero stati giudicati con gli elementi d’indagine arrivati purtroppo troppo tardi, quando loro non erano più processabili, sarebbero stati, come scrive la Cassazione, condannati. 

Può fare un esempio? 
L’elemento nuovo, storicamente determinante, sono state le testimonianze di Tullio Fabris, l’elettricista di Freda che fu coinvolto nell’acquisto dei timer usati il 12 dicembre per fare esplodere le bombe. La sua testimonianza venne acquisita solo nel 1995. Un ritardo decisivo e “provvidenziale”. Perché Fabris nel 1995 descrisse minuziosamente come nello studio legale di Freda, presente Ventura, furono effettuate le prove di funzionamento dei timers poi usati come innesco per le bombe del 12 dicembre. 
Le nuove indagini hanno anche esteso la conoscenze dei legami organici fra i nazifascisti, elementi dei Servizi Segreti militari e dell’Ufficio Affari Riservati del Ministero dell’Interno, diretto all’epoca da Federico Umberto D’Amato. 
E c’è di più: il senatore democristiano Paolo Emilio Taviani, in una sofferta testimonianza resa poco prima di morire e purtroppo non acquisita dalle Corti milanesi, ha raccontato di aver appreso che un agente del Sid, l'avvocato romano Matteo Fusco, il pomeriggio del 12 dicembre del 1969 era in procinto di partire da Fiumicino alla volta di Milano in quanto incaricato, seppure tardivamente, di impedire gli attentati che stavano per avere conseguenze più gravi di quelle previste. Tale "missione" non riuscita, confermata dalla testimonianza della figlia ancora vivente dell'avvocato Fusco, che aveva ben presente il rammarico del padre negli anni per non avere potuto evitare la strage, indica ancora una volta che la campagna di terrore non fu solo il parto di un gruppetto di fanatici, ma che a Roma almeno una parte degli apparati istituzionali era a conoscenza della preparazione degli attentati e cercò solo all'ultimo momento di ridurne gli effetti. Dopo l’esito tragico, si adoperarono per calare una cortina fumogena sulle responsabilità a livello più alto. 

La frammentazione delle prove nei tanti processi ha favorito questa cortina fumogena? 
Indubbiamente. Ma la ricostruzione dell'accusa, senza effetti, ripeto, su persone non più processabili, è che il gruppo di Freda acquistò valige fabbricate in Germania in un negozio di Padova e comprò i timer di una precisa marca che mise nelle valige insieme con l’esplosivo procurato probabilmente dal gruppo veneziano che disponeva di propri depositi. Alcune valige furono portate a Roma e consegnate ad esponenti di Avanguardia Nazionale che effettuarono gli attentati minori all'Altare della Patria. Altri militanti invece raggiunsero Milano con altre due valige esplosive, attesi dai referenti locali di Ordine nuovo. Una bomba alla Banca Commerciale in piazza della Scala non esplose, l’altra alla banca dell’Agricolura, in piazza Fontana, provocò la strage. 
Entrambi gli obiettivi,le banche e l'Altare della Patria, potevano essere letti in una chiave anticapitalista ed antimilitarista in modo da far ricadere la colpa sugli anarchici ed in genere sulla sinistra. 

Tre giorni dopo la strage però un anarchico, Giuseppe Pinelli, volò dal quarto piano della 
Questura di Milano. Un altro anarchico, Pietro Valpreda, fu incarcerato e indicato come il “mostro” nelle prime pagine dei quotidiani e nei telegiornali. Quando non si pensava nemmeno lontanamente a Internet e sistemi tipo Wikipedia, un gruppo di giovani, in soli sei mesi, scambiandosi informazioni, mise in piedi una controinchiesta collettiva, raccolta in un famoso libro “ La strage di Stato”. Che valore ebbe questo loro impegno per le indagini giudiziarie successive? 
Fu davvero profetico e quasi propedeutico rispetto agli accertamenti giudiziari avvenuti dopo. Soprattutto, ebbe il merito di smontare rapidamente la pista anarchica fabbricata apposta da infiltrati di Ordine nuovo, di Avanguardia nazionale e dei servizi segreti, per depistare le indagini e mettere sotto accusa di fronte all’opinione pubblica gli anarchici e, per estensione, gli studenti contestatori e le forze di sinistra impegnate nelle lotte sindacali di quel periodo, preparando così il clima per la svolta autoritaria. Che non ci fu, anche perchè la grande stampa, dopo un po’, fece suoi molti temi di quel libro inchiesta. 

Quali conclusioni si devono trarre oggi da questa storia? 
La strage di Piazza Fontana non è un mistero senza mandanti, un evento attribuibile a chiunque magari per pura speculazione politica. La strage fu opera della destra eversiva, anello finale di una serie di cerchi concentrici uniti (come disse nel 1995, alla Commissione Parlamentare Stragi, Corrado Guerzoni, stretto collaboratore di Aldo Moro) se non proprio da un progetto, da un clima comune. Nei cerchi più esterni c’erano forze che contavano di divenire i “beneficiari” politici di simili tragici eventi. Completando la metafora, i cerchi più esterni, appartenenti anche alle Istituzioni di allora, diventarono subito una struttura addetta a coprire l’anello finale, cioè gli esecutori della strage quando il “beneficio” risultò impossibile poichè quanto avvenuto aveva provocato nel Paese una risposta ben diversa da quella immaginata: non di sola paura, ma di giustizia e di mobilitazione contro piani antidemocratici. 
Per questo non dobbiamo vivere l’anniversario del 12 dicembre solo con amarezza, o addirittura rimuovendolo, ma trarne un insegnamento utile, sopratutto per le giovani generazioni. La memoria serve anche a ridurre il rischio che simili trame a danno delle istituzioni e simili sofferenze in danno dei cittadini possano nel futuro ripetersi.

Articolo originale tratto da Focus Storia (2006)